martedì 1 aprile 2008

Soylent verde

Erano gli anni ’70, imperversava la visione distopica che voleva un futuro a breve in cui la sovrappopolazione avrebbe distrutto le risorse del pianeta, e gli uomini avrebbero combattuto per un tozzo di pane.
In quegli anni, Charlton Heaston girò “Soylent Green”, polpettone catastrofico in cui l’umanità, consumata ogni risorsa, si illude di cibarsi di gallette fatte con il plancton marino, mentre invece pure questo s’è esaurito e le gallette sono fatte con i cadaveri.

Ecco, a me viene in mente questa prospettiva quando mi parlano delle auto i cui motori dovrebbero bruciare etanolo in luogo del petrolio.

L’etanolo lo si ricava dalle biomasse, ossia da piante e altre forme organiche che, opportunamente trattate, si trasformano in combustibile, replicando industrialmente ciò che la natura ha fatto in milioni di anni con il petrolio.

L’etanolo viene presentato come la soluzione verde ai nostri problemi ma, come insegna Popper (il filosofo, non l’idrocarburo), ogni soluzione porta con sé altri problemi.
E i problemi qui sono anzitutto la scarsa resa energetica del processo produttivo, che comporta un costo energetico molto elevato per produrre l’etanolo, quindi il fatto che bisogna trovare la materia prima.
E per trovare la materia prima le strade sono solo due: o si coltivano terreni per produrre biomasse da trasformare in etanolo, o si usano gli scarti.
Soluzione geniale quella degli scarti, dirà qualcuno. Solo che, luso degli scarti, presuppone che oggi siano appunto tali, e quindi gettati.
E invece non è così: gli scarti dell’industria alimentare si trasformano già oggi in cibo per animali, quelli dell’industria del legno si trasformano in truciolato per i mobili dell’IKEA e degli altri fabbricanti (quando si non usano direttamente i mobili dismessi, opportunamente tritati), il letame già oggi viene usato per produrre gas con cui far andare gli allevamenti di maiali… oppure per concimare i campi, come si fa da alcune migliaia di anni.
Cosa resta? qualche avanzo marginale. E allora, la tragica realtà è che questa bufala dell’etanolo aprirà la strada allo sfruttamento selvaggio delle terre coltivabili e no.
Anziché annunciare che “Dal 2010 l'intera gamma Hummer sarà compatibile con l'etanolo”, tagliare le cilindrate non sarebbe meglio?

2 commenti:

  1. Tagliare le cilindrate? Mica sarai un pericolosissimo devoluzionista? Vuoi la rovina dell'economia mondiale?
    Va' subito a comprare 3 sacchetti gialli!

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  2. Mah, io sono per la crescita, non per la decrescita, e a mio avviso l’economia mondiale avrebbe solo da guadagnarci… ma questa è un’opinione personale…

    Circa i sacchetti… non dirlo a nessuno, ma io riciclo persino quelli della frutta: li chiudo laschi, così posso aprirli comodamente e usarli per i rifiuti… va da sé che in questo modo i sacchetti della spesa a me durano anni, così tanto che ho scoperto dei sacchetti in mater-bi che mi si stavano degradando in casa!

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mi raccomando: comportati bene, o sono bastonate!
(ebbene sì, sono tornati i captcha o come accidenti si chiamano; purtroppo ho dovuto metterli per bloccare una nuova ondata di spammer a luci rosse)