martedì 15 aprile 2008

I limiti personali e il giudizio della storia...

Nei commenti al post sul nuovo "miracolo italiano", Leppie mi dà addirittura dell'ubriacone... fosse vero, purtroppo non è così: l'alcool mi addormenta prima ancora di darmi ebbrezza, quindi...
Io capisco che il giudizio di molti sia traviato dal pregiudizio ideologico, dalla cattiva stampa e dall’autolesionismo del pelato.
Ma invito a riflettere.
Churchill sì era un ubriacone, che si presentava alticcio in Parlamento.
La nostra storia patria racconta di capi del governo quantomeno discutibili, che però sono chiavi di volta della costruzione di questo Paese.
La stessa Bibbia racconta di esseri spesso spregevoli, sicuramente opinabili nelle condotte, ai quali Nostro Signore ha dato il compito di guidare Israele (leggetevi il libro dei “Giudici”).
Insomma, non sono i limiti personali a contare, ma ciò che si fa nella storia (anche solo quella con la minuscola).
E qui, mi spiace, ma tutte le gaffe e le stupidaggini che il nostro ha fatto, non cancellano né la sua storia professionale (che in altri paesi sarebbe celebrata come espressione del genio nazionale), né il fatto che da politico è stato uno dei pochi ad avere il coraggio di prendere delle decisioni, e di mantenerle.
È stato in armi per cinque anni di fila a fianco dello stesso alleato (non succedeva in Italia dai tempi di Annibale), ha modificato radicalmente il mercato del lavoro, generando un’onda lunga di occupazione che ancora si mantiene, ha avuto il coraggio di mettere mano al verminaio delle pensioni, con un senso di responsabilità che è mancato a chi l’ha seguito, ha provato a riformare la Costituzione, con proposte che sono state strumentalmente combattute dai suoi oppositori, ma che guarda caso sono tornate nelle loro stesse tesi sulla riforma dello Stato.
Siamo d’accordo? non lo siamo? era tutto giusto? era tutto sbagliato?
Chi lo sa, osservo solo che Cavour ci mandò in guerra in Crimea, un’impresa in sé inutile, ma funzionale all’acquisto delle coperture internazionali necessarie per la costruzione dell’unità d’Italia.
Quintino Sella approvò la tassa sul macinato: grazie a lui e alla Destra storica, l’Italia post risorgimentale rimise a posto i conti dello Stato.
Nessuno dei due sembra si tingesse i capelli ma, sinceramente, la vanità tricologica sembra fosse anche di Ronald Reagan, un ex attore di B movie con la passione per le barzellette: con i suoi missili costrinse alla resa l’impero sovietico, vide cadere il muro di Berlino ed è ora celebrato come un eroe americano da repubblicani e democratici insieme.
Insomma…

19 commenti:

  1. vabbe' dai, ho capito.
    Discussione, zero, come da Daw.
    Basta dirlo.

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  2. Su Reagan... Deve solo ringraziare d'aver trovato una persona intelligente come Gorbaciov.
    Pensa se avesse trovato Putin, che risate.

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  3. No Leppie,
    non sarebbe cambiato nulla.
    Da un lato c'era un'economia in crescita, che poteva spendere e spandere... dall'altra un gigante malato che, alla fine, s'è arreso.
    Putin è figlio del suo tempo, e della caduta del comunismo. Putin oggi si trova in condizioni diverse da quelle dei sovietici degli anni ottanta. Reagan capì al tempo che c'era un'occasione storica per cancellare il comunismo dall'Europa, e la raccolse.

    Sulla "discussione zero", senti, con molta onestà: discutere vuol dire confrontare le diverse posizioni, e le mie sono queste :-)

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  4. Sì, un gigante malato che s'è arreso... Forse Putin (il grande a democratico amico Putin, ti ricordo) non si sarebbe arreso nello stesso modo. Forse avrebbe sacrificato qualche decina di milioni di persone alla causa, che dici?

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  5. E sul discutere, scusa, ma

    " Io capisco che il giudizio di molti sia traviato dal pregiudizio ideologico, dalla cattiva stampa e dall’autolesionismo del pelato.
    Ma invito a riflettere."

    Era quello che dicevo io, ti invito a riflettere. A me pari ben più condizionato tu dalla boria con cui la destra discute con chiunque non accetti come postulato l'immensità del genio di Berlusconi.

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  6. >non cancellano né la sua storia
    >professionale (che in altri paesi sarebbe
    >celebrata come espressione del genio
    >nazionale),


    In altri paesi? Ma tu hai presente la legge Mammì o cosa? Imponi un monopolio illegale e poi ti fai fare una legge che ne sancisce la santità? Ma dai... Negli USA i monopoli li smontano, e non li nutrono di madamine (e scusa, però).

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  7. Leppie, ti faccio solo un nome: Bill Gates. Il primo contribuente degli Stati Uniti, diventato tale grazie a manovre anticoncorrenziali che gridano vendetta al Cielo, protetto dal suo governo perché lì hanno ben chiaro quale significato abbia costruire player globali…
    Fatte le proporzioni, se avessimo saputo fare sistema avremmo potuto avere noi un Murdoch globale, capace di promuovere i nostri interessi con i mezzi di comunicazione in tutto il mondo.
    Ma noi non siamo capaci di difendere un aeroporto, figuriamoci il resto…

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  8. Ecco, sull'aeroporto e le cordate vedremo...

    Ma allora non parlare di genio, grazie. Parla di altro, di furbizia, di disonestà, di prevaricazione. Non di genio.

    Comunque chiudo, vedo che non se ne viene a capo. Avremo mesi davanti per discutere di cosa farà o non farà.

    Ma perfavore i "traviato dal pregiudizio ideologico, dalla cattiva stampa e dall’autolesionismo del pelato."
    tienteli per te.

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  9. Ah... se io postulassi "l’immensità del genio", non passerei i miei post a sottolineare le cazzate che sa fare…
    Il problema Leppie è che io so che si possono FARE grandi cose senza ESSERE necessariamente grandi uomini…
    Temo che il culto della personalità a sinistra invece sia proprio scritto nel DNA: siete riusciti a innamorarvi pure di Prodi! :-)

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  10. Ecco appunto, esattamente come prevedevo.

    Buoni cinque anni.

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  11. Dai Gabibbo, "fare sistema... Murdoch globale" de che? (dicono a roma). Appena Berlusconi si è affacciato all'estero (vedi Spagna o Francia) l'han mandato a cagare.

    Certo poi delle teste di cazzo han fatto grandi cose nella storia. Mussolini, Hitler, perfino Bin Laden o Saddam tanto per citarne alcuni.

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  12. Calamar, ma che dici?
    in Spagna Telecinco macina utili tutti gli anni.
    E in Francia il governo locale non avrebbe ritirato la concessione a "La Cinq" se l'investimento avesse potuto contare sul sostegno politico del nostro governo pro tempore... si fa, sai? è la stessa logica con cui si assegnano gli appalti strategici in giro per il mondo ad esempio...
    Con un po' di astuzia, si poteva aiutare la nascita di un editore globale capace di promuovere i migliori luoghi comuni sul nostro Paese nel mondo, ci avrebbe fatto un sacco di bene, e avrebbe consentito di farne dimenticare altri, di luoghi comuni...

    Sul resto, la tua è una battuta che non fa onore alla tua onestà intellettuale, e lo sai da solo :-)

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  13. Gabibbo, telecinco, una tv privata su quante?
    È davvero incredibile come le discussioni sulla libera concorrenza si fermino appena si toccano certi argomenti.

    E ripeto, non c'è stata libera concorrenza. C'è stato uno che ha violato la legge e poi, assunto il dominio, s'è fatto fare la legge su misura.

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  14. Gabibbo, telecinco, una tv privata su quante?
    È davvero incredibile come le discussioni sulla libera concorrenza si fermino appena si toccano certi argomenti.

    E ripeto, non c'è stata libera concorrenza. C'è stato uno che ha violato la legge e poi, assunto il dominio, s'è fatto fare la legge su misura.

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  15. prima che tu faccia la solita figuraccia del destro italiano, non sto parlando di conflitto di interessi. Sto parlando di libera concorrenza, di un settore in cui dovevano esserci cinque, sei editori a farsi concorrenza tra loro.

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  16. Leppie, Leppie…
    In Spagna ci sono sei catene nazionali, comprendendo le due pubbliche.
    Lì, "forse", la storia è stata un po’ diversa: prima lo stato ha dato le licenze, e poi si sono fatte le catene.
    Qui, la tv commerciale è nata tutta in un’area grigia non regolamentata, ed è nata in questo modo ben prima che ci arrivasse Silvio Berlusconi, con una sentenza del 1974.
    Poi, nel 1980, è arrivato Berlusconi, e ha combattuto contro suoi pari, quali la coppia Rusconi/FIAT per Italia Uno e Mondadori per Retequattro.
    I primi hanno deciso di non investire, e di vendere, nel 1982. I secondi stavano per fallire e Berlusconi è stato implorato di comprare, nel 1984: avrebbe potuto lasciar fallire il concorrente, e mangiarsi le spoglie a molto meno…
    In tutto quel tempo si poteva fare una legge, forse.
    Ma c’è un piccolo particolare: ai democristiani della TV commerciale non gliene poteva importare di meno, ai comunisti l’idea di una televisione che non si occupasse di edificare il proletariato dava l’orticaria, e quindi una legge del genere per loro non si doveva fare. Come al solito il mercato è arrivato prima della politica.
    È a questo punto, che qualcuno ha trovato una sponda politica e s’è fatto difendere…
    Ma è inutile che ti ricordi la storia…

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  17. Ti sei dimenticato della concorrenza sleale fatta alle aziende concorrenti e al fatto che comunque ha agito contro la legge...

    Ma ripeto, so già che parlare di queste cose con te o con altri come te è impossibile.

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  18. In tutto quel tempo si poteva fare una legge, forse.

    Appunto. Guarda che io mica do tutta la colpa a Berlusconi... Ho detto una cosa ben diversa: che di genio non ce n'è... C'è furbizia.

    Infatti quando ha dovuto confrontarsi con la concorrenza vera, pur avendo un gigante come la Standa ha fallito...

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  19. Leppie, sulla concorrenza sleale fatti un ripassino. Non è Berlusconi che ha buttato fuori i concorrenti, ma gli altri che li hanno tirati dentro a forza per fargli il dispettuccio. il problema è che non hanno fatto i conti con la legge italiana.....

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mi raccomando: comportati bene, o sono bastonate!
(ebbene sì, sono tornati i captcha o come accidenti si chiamano; purtroppo ho dovuto metterli per bloccare una nuova ondata di spammer a luci rosse)