venerdì 25 gennaio 2008

La classe non è acqua...

Qui, pur con tutti i caveat già anticipati, tutto sommato si festeggia, non quanto si sarebbe festeggiato se l’uomo di Scandiano fosse affogato nelle fogne di Calcutta in mondovisione, ma si festeggia…

Dopo di che, certe immagini sono veramente rivoltanti.
Giorgio Almirante un figuro del genere l’avrebbe riempito di calci, e giustamente, perché un senatore della Repubblica che si lascia andare a certe manifestazioni andrebbe preso a pedate, da Palazzo Madama fino a casa, dove andrebbe lasciato.
Purtroppo questi sono i risultati della seconda Repubblica: una classe politica volgare e caciarona, di cui oramai c’è solo da vergognarsi anche nelle piccole cose.

giovedì 24 gennaio 2008

test

il cannocchiale

mercoledì 23 gennaio 2008

Mentre in un certo Palazzo romano si preparano gli scatoloni...

... anche il Gabibbo non resta con le mani in mano.
Come già scrissi, oltre ad abbandonare Bloggers (ancora grazie, ragazzi), ho deciso di abbandonare Tiscali, che era il mantainer del dominio italians.it.
Il perché è semplice: mi prendevano quasi 30 euro all'anno per non darmi praticamente alcun servizio.
Con la stessa cifra ho fatto un contratto per cinque anni con un altro provider... quindi :-)

Quindi, se nei prossimi giorni ci fosse qualche problema a raggiungere italians.it, sarà perché c'è sempre qualche ritardo nella propagazione dei DNS... ma ora che ci penso non dovrebbero esserci problemi particolari: la spazio su Tiscali è pagato comunque fino a giugno, e su entrambi i provider c'è lo stesso file che reindirizza qui su blogspot...
Bene...

martedì 22 gennaio 2008

Scripta manent…

Mai parlare, né scrivere troppo: finisce che uno si può tradire…
Questo è accaduto ai sinistri nel loro programma elettorale, in cui sul problema dei rifiuti scrivevano cose incredibili…
Non ci credete, appunto? Andate da zamax, e leggete!

(grazie a Paolo della Sala)

lunedì 21 gennaio 2008

Il Governo cade: ‘azzo avete da ridere?

Immagino che, tra i milioni di miei concittadini che, come me, hanno votato per la Casa delle Libertà alle ultime elezioni, ci siano milioni di persone esultanti, che festeggiano la prossima caduta dell’ennesimo “puzzone”.
Ora, al di là del fatto che il puzzone è ancora lì e le tenterà tutte per non schiodare, urgono due riflessioni.

La prima è che c’è poco da gioire perché c’è poco da vantarsi.
Intendo: avesse il centrodestra qualche merito politico nella faccenda!
Invece, il centrodestra è all’angolo. La coalizione del 2001 non esiste più. Da quel dì.
Dalle elezioni a oggi, l’attuale maggioranza, per truffaldina che la si voglia, ha fatto tutto da sola, pentole e coperchi, come si suol dire.
Il centro destra ha fatto il rumore fuori campo, ma non è stato in grado di essere un credibile polo di attrazione politica.
Insomma, se il puzzone cadrà non sarà merito di questa opposizione, giacché questa in realtà si palesa per essere una crisi extraparlamentare, generata dal tintinnio delle manette e dal crepitar dei fuochi ai margini delle improvvisate discariche campane.
E quindi, c’è poco da giorire.

Poi, la seconda riflessione: cosa resta?
Quasi due anni dopo la sconfitta elettorale, la “Casa delle Libertà” è divenuta una zattera della Medusa (no, non c’entra per nulla un eventuale nuovo scandalo in casa Fininvest), in cui si pensa alla sopravvivenza aggrappandosi ai tronchi che sono rimasti, i peggiori: il clericalismo, il rifiuto di ogni prospettiva di avanzamento dei diritti civili, lo statalismo (perché non illudiamoci, le liberalizzazioni che non sono state fatte nei cinque anni precedenti, non lo saranno nei prossimi).

Insomma, chi – pur senza illudersi sul partito liberale di massa – pensava che il centrodestra potesse essere un motore di innovazione ha di fronte a se un panorama disperante.
In fondo è l’effetto di questi due anni di non politica, di sopravvivenza pura da un lato e dall’altro, che ha fatto venire a galla tutte le scorie – un po’ come il grasso affiora nel brodo del bollito – e gli ha dato un ruolo politico.


Il puzzone sta per cadere, e questo è sicuramente un bene, ma noi che motivi abbiamo per gioire?

domenica 20 gennaio 2008

Il senso del ridicolo


Giovanni Guareschi invocava il cardinale József Mindszenty sul Soglio di Pietro.
Beh, ne aveva ragione, il cardinale in questione, eroe della libertà religiosa della “Chiesa del Silenzio” era una figura di vocazione anche al martirio, pur di testimoniare la fede.
Oltre quarant’anni dopo, la tragedia diventa farsa e questa volta un altro József, novello eroe della “Chiesa del Silenzio”, è finalmente sul Soglio di Pietro.
Si tratta del cardinale Joseph Ratzinger, vittima dei laicisti, che gli hanno impedito di portare il suo messaggio di pace e tolleranza nell’ultimo dei postriboli.
Non so che dire, credo che, appunto, si sia perso il senso del ridicolo.
Credo anche che la macchina della comunicazione clericale sia, evidentemente, molto più efficiente di quanto un gruppo di stupidi ha creduto, non calcolando bene gli effetti delle proprie azioni.
Orsù, andiamo tutti a difendere la povera vittima!, poi c’è l’appello, e non sia mai che fra qualche tempo essere stati una certa domenica in piazza San Pietro non abbia il valore del titolo di sansepolcrista

Più in basso di così, c’è solo da scavare

M’era sfuggita, questa notizia.
Forse perché, da liberale, non ho piacere a cercare il male nel prossimo, forse perché inizio ad averne le tasche piene di tante cose e cerco di ignorarle.
Ci ha pensato Orpheus a segnalarla nel suo blog, e allora…
Allora Clemente Mastella - che sarà un grezzo, ma è la persona giusta quando si tratta di dire pane al pane e vino al vino e di spiegare che troppi predicatori di virtù fanno le pompe con lo sconto – ha detto un paio di cose sui suoi “alleati di governo”.

    “…una cosa gliela posso dire: io in un governo con Di Pietro non ci posso stare più.
    Un signore che si permette di attaccarmi e che intanto ha fatto avere al giudice di Brescia che lo prosciolse un incarico da tre milioni di euro in faccende di autostrade...
    Per non parlare di Pecoraro Scanio: io - prosegue Mastella - mi dimetto per un avviso di garanzia. Lui ha seppellito la Campania di rifiuti e resta al suo posto...”
Ecco, la mia riflessione è che, quando certe cose le fanno gli imprenditori, questi vengono arrestati e processati per corruzione susseguente (artt. 318 cpv e 319 c.pen) , quando le fa un ex magistrato invece nulla quaestio
Circa l’altro campano, beh, è al di sotto di ogni sforzo di comprensione, andrebbe conferito al più vicino impianto di compostaggio e basta.

Ma l’articolo dell’ANSA, va avanti e tira un’altra stilettata alla mia autostima di italiano, parlando del team di Sottosegretari che coadiuverà i Presidente del Consiglio (le maiuscole sono per la carica, non per la persona) nell’interim del dicastero alla Giustizia:


    …Il giorno dopo aver assunto l' interim come ministro della Giustizia dopo le dimissioni di Clemente Mastella, il premier Romano Prodi ha convocato a Palazzo Chigi i sottosegretari del dicastero di Via Arenula: Luigi Scotti (ex presidente del Tribunale di Roma), Luigi Li Gotti (Idv, noto avvocato, ha difeso numerosi 'pentiti' di mafia), Luigi Manconi (Pd), Daniela Melchiorre (in area diniana, sostituto procuratore militare a Torino), Alberto Maritati (Pd). ... all'interno del "gruppo coeso" dei cinque sottosegretari sembra rafforzata la posizione di Scotti. "Prodi lo ha oggi indicato come 'senior' del gruppo", ha riferito Li Gotti. "Ed è ragionevole e scontato che sia cosi", concorda Manconi, che fa notare: "Non solo Scotti è il più anziano d'età e di esperienza al ministero (dove negli anni Ottanta ha ricoperto l'incarico di capo dell'ufficio legislativo, ndr), ma visto che il rapporto con la magistratura è in questo momento il punto di maggiore sofferenza, l'ex presidente del Tribunale di Roma è sicuramente la persona più adatta"…
E qui, le braccia sono cascate un’altra volta.
È il dramma del centrosinistra, quello di venire da una pluridecennale esperienza di assenza di legittimazione politica, di avere quindi seminato debiti con ogni centro di potere che potesse fornire questa legittimazione, e di doverli pagare.
Così una squadra di sottosegretari si ritrova come “senior” non quello dalla vision più lungimirante e – al limite – aderente al programma di governo, ma quello che può parlare la stessa lingua dei feroci cani da guardia dalla casta togata che stanno latrando anche contro questa maggioranza.
A me dei drammi del centrosinistra, sia chiaro, importa poco… il problema è che si tratta del centrosinistra di QUESTO Paese…

sabato 19 gennaio 2008

E sia chiaro, l'altro è un partito di plastica, anzi di nylon per autoreggenti!

Tornano gli 'iscritti', nascono le sezioni webPd: trovato accordo su statuto
(ANSA) - ROMA, 18 GEN - Accordo trovato tra le varie componenti del Pd sullo statuto del partito: nessuna preiscrizione alle primarie per eleggere il segretario. Su questo punto l'area ex Ps, i popolari e i 'lettiani' hanno ceduto alle richieste di veltroniani e bindiani. Reinserito inoltre il termine 'iscritti' al posto di 'aderenti' ed aggiunte 'sezioni web' a quelle tradizionali. Una nuova bozza di statuto sara' ora redatta dal presidente della commissione Vassallo e dalla relatrice Contri.© Ansa

Non ci avete capito nulla?
Ora ve lo spiego io.
Chi costituisce una società, un'associazione, un condominio, prima si accorda sulle regole che saranno valide, poi va dal notaio per renderle pubbliche, quindi nomina il consiglio d'amministrazione, il segretario, l'amministratore...
Quelli del PD invece, mostrando un'indiscutibile volontà di innovazione, prima hanno scelto chi comandava poi hanno dato delle regole al loro partito.

Come mai?
E' semplice, perché in questo modo chi comandava è stato scelto con regole decise dai padroni delle tessere (sì, quelle) delle varie correnti del PDS, della Margherita, dei socialisti eccetera, poi, una volta scelto chi avrebbe comandato, e quindi chi avrebbe potuto decidere sulla forma del nuovo partito, ci si è preoccupati di inserire la struttura di comando in un sistema di regole ad hoc.

Non voglio stare a fare il liberale che si scandalizza... dico solo una cosa: al prossimo che fa dello humour sui partiti di plastica, prendo una calza autoreggente della Michela Vittoria Brambilla e la uso per strangolarlo!

Ah, la famiglia tradizionale, scrigno di virtù!

18 gen 22:12
Pedofilia: vendeva figli al fratello perche' ne abusasse
COMO - Un uomo vendeva i figli al fratello, concedendogli di abusarne sessualmente.
I due, residenti in Brianza, sono stati rinviati a giudizio dal gup di Como.
Le forze dell'ordine hanno potuto intervenire grazie alla segnalazione degli insegnanti che avevano notato comportamenti insoliti da parte dei ragazzini, un maschio e una femmina. (Agr)
Corsera

Andrea Marcenaro e le riflessioni dipietriste

Antonio Di Pietro scava nel passato per spiegare, sul suo blog, “cosa penso del caso Mastella, della politica campana e non solo”.
Nella Seconda Repubblica, quella dopo Tangentopoli, il sistema si è ingenierizzato: non si commettono più reati, ma si occupa direttamente il potere negli uffici pubblici e nelle amministrazioni, dando incarichi e ruoli a persone di propria appartenenza e a propri amici. La questione che dobbiamo porci non è se Mastella, Bassolino o altri siano colpevoli o meno sul piano penale, questo riguarda il giudice, ma se è giunta o non è giunta l’ora che non si faccia più politica cercando il consenso attraverso il mercato, il nepotismo, il familismo, il clientelismo, se la politica deve tornare servizio o se la politica deve rimanere un’occasione di conquista di potere”.
Ben detto.
Provate adesso a sostituire “politica” con “giustizia” e giudicate voi se concetti così chiari e originali non valgano almeno un pied-à-terre al figlio, una Mercedes in buone condizioni e duecento milioni di vecchie lire nascosti in una scatola da scarpe.
Il Foglio, sabato 19 gennaio 2008

venerdì 18 gennaio 2008

Genesi di un anticlericale

Come quasi tutti sono stato battezzato, poi da bambino ho ricevuto la prima Comunione (occasione in cui la parrocchia mi regalò una favolosa edizione dei Vangeli, in cui i quattro Libri erano condensati assieme in modo da costruire un unico appassionante racconto), quindi a dieci anni sono stato unto da un ignoto Vescovo ricevendo quindi la Cresima… più in là negli anni mi sono addirittura laureato presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, peraltro nota fucina di bestemmiatori.
Intendiamoci: tutto questo non significa quasi nulla ma, come sa chi mi legge, non appartengo al novero degli Atei, Agnostici e Razionalisti, e spesso i miei post tradiscono le mie convinzioni in qualche modo figlie del cristianesimo.
Ma, detto tutto questo, non ne posso più.

Credo che solo nei paesi arabi la quotidianità di chi vorrebbe solo tirare avanti la propria carretta sia più prepotentemente invasa che in Italia da questo sciame di tonache e flagellanti di ritorno.
Ricordo gli anni della mia lontana – ahimè – adolescenza: questo era un Paese cattolico, in cui il TG1 parlava del Papa ogni mercoledì e domenica.
Fine.

Oggi, ci sono il Papa, il suo segretario particolare (non fate dell’ironia solo perché è belloccio), il suo Segretario di Stato, il Presidente della CEI e poi l’intera Conferenza Episcopale, quindi il corteo di ex baldracche, baldracche in servizio permanente effettivo, direttori di giornale (beh sì è la stessa cosa) divorziatissimi difensori della famiglia, ex piglinculo convertiti al cilicio.
E tutti passano le loro giornate a giaculare sulla NOSTRA vita.

Non ne posso più. Mi sono rotto.
Vorrei tornare a vivere la mia vita.
Vorrei tornare a sapere che il mondo si farà gli affari suoi mentre io mi occupo dei miei.
Vorrei che tutta questa bella gente la smettesse di vorticare intorno alla mia esistenza a ogni ora del giorno e della notte.
Vorrei, che tutta questa gente la smettesse, tacesse, sparisse.
Vorrei che questo pontefice il cui sorriso è rassicurante come quello di Darth Vader, ci lasciasse un solo attimo di respiro, smettendola con questa ipocrita lagna del “voglio solo fare la mia umile proposta”.

E’ anticlericalismo? È intolleranza laicista?
Potrebbe pure essere, ma, a questo punto, non mi importa.
Qualcuno ha scritto che bisogna temere la rabbia dei buoni.
Ecco, mi sento un buono al quale da troppo tempo qualcuno sta dando impunemente fastidio, come un vicino petulante, che con la scusa di aiutarti vuole entrare in casa tua, guardare come disponi i calzini nel comò, insegnarti a curare i tuoi figli, sparlare di te con tutto il vicinato.
Dopo un po’, anche il buono più buono esplode e inizia a lanciare i suoi vaffanculo.
Lasciatemelo gridare:
Santità: vada a fare in culo!
ahhh, che liberazione.

giovedì 17 gennaio 2008

Clemente "lo Squartatore"

Il caro Calamar obietta al mio post su Mastella: “…se Jack Lo Squartatore viene eletto in Parlamento i magistrati non lo possono toccare perché il Popolo è sovrano?
La mia risposta è che sono disposto pure a dure “”.
Perché tra il diritto del Popolo a scegliere i propri governanti e la “missione” dei magistrati, io scelgo il primo.

Innanzitutto per motivi politici.
Perché la sovranità del Popolo (sì, quello che in un celebre processo scelse Barabba) deve essere intangibile, sennò non è democrazia: una volta che le regole sull’eleggibilità sono fissate, a nessuno deve essere data la possibilità di revocare un’elezione al di fuori di quei percorsi che sono l’espressione della sovranità popolare.

E poi per una riflessione più ampia sulla giustizia.
Non intendo affidarmi a un gruppo di pubblici dipendenti (magari anche in buona fede, i peggiori) animati dalle mie stesse passioni, ma – in più – dotati di un potere tremendo: quello di arrestarti, di rivoltare la tua vita, le tue conoscenze, le tue mutande come un calzino, di distruggerti in pubblico pur di giungere all’obiettivo che si sono prefissi.

Dimentichiamoci un attimo della politica e dei politici, sentina di ogni nefandezza e pertanto difficilmente idonei a suscitare un po’ di solidarietà umana (ma non è per solidarietà che dovremmo preoccuparci, bensì per nostro interesse).
Pensiamo ai comuni cittadini.
Pensiamo a quello che accade quando un caso di cronaca diventa “di moda”.
Pensiamo a quale tritacarne si scatena se la Procura di turno non risolve in fretta e furia il caso.
Se il caso non si risolve, allora l’investigatore inizia a chiedersi perché l’indagato non confessa, e si accende una battaglia, in cui l’indagato viene sputtanato in ogni modo, pur di provocarne il crollo psicologico, magari viene arrestato senza che ci siano i presupposti previsti dal Codice di Procedura Penale, e poi magari viene circondato di voci e sospetti (“sarà mica frocio, vero?”) e sottoposto a uno stillicidio di piccole fughe di notizie… ricordano nulla questi esempi ipotetici?

Il mio professore di Diritto Penale, il compianto Federico Stella, giustizialista di osservanza borrelliana, ma di cui ricordo con ammirazione e affetto le lezioni, diceva “voi non ci pensate, ma la legge del taglione è stato un passo di grande civiltà, perché ha segnato il passaggio dalla vendetta infinita a un sistema retributivo fisso”.
Ecco, quando si lasciano i magistrati liberi in nome di una “missione”, gli si riconosce il diritto alla vendetta sociale, a fare qualunque cosa pur di affermare la Giustizia.
Ma la Giustizia non è di questa terra.
Su questa terra, al massimo c’è un ramo della amministrazione che, attraverso uno strumento amministrativo, sanziona, con strumenti civili o penali, la violazione delle leggi.
Un po’ poco per scambiare i giudici di oggi con i Giudici dell’Antico Testamento.

Per finire.
Nelle aule di Giustizia ci sono anche i colpevoli, non solo gli innocenti, ma questo non è un motivo sufficiente per non pretendere che chi detiene l’enorme potere dello Stato in questa materia sia, si comporti e appaia come rispettoso delle libertà individuali che del potere politico.
Riflettiamoci: se qualcun altro, quindici anni fa, non avesse creduto che tutto sommato qualche scorreria in toga avrebbe permesso di rinnovare la classe politica italiana, oggi Mastella sarebbe ancora un oscuro deputato campano… invece è un ex Ministro della Giustizia, come si suol dire “le vie dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni”.

mercoledì 16 gennaio 2008

"censura al Papa": incredibile, il più serio è un comunista

Sul sito de “il Giornale” appare un link a dir poco surreale: “A Roma il Papa non può parlare, in Turchia sì... ”. non so cosa faccia il Papa in Turchia, ma che a Roma sia costretto a tacere è solo da fantascienza.
È vero, non gli hanno assicurato i tappeti rossi e i gladioli al suo passaggio, ma mi spiace: in una società laica e pluralista tutti possono essere contestati, anche duramente, anche il Papa.
Dopo di che, l’intervento più serio, fondato e leale mi pare quello di un senatore e intellettuale comunista: Nicola Tranfaglia il quale ha spiegato - nel suo intervento a Montecitorio - che lui non avrebbe firmato il manifesto dei professori che hanno contestato il pontefice, ma che allo stesso tempo non avrebbe gradito una lectio magistralis di Benedetto XVI.

Leggete l’intervista che appare sul sito de “il Giornale”, dimostra che a volte anche i comunisti possono dire qualcosa di sensato…

il Colpo di Stato

Sono sconvolto.
Erano quindici anni che le toghe non usavano una tale violenza contro la politca, me ne ero quasi dimenticato.
Questa mattina sono ripiombato nei giorni neri di “mani pulite”, quando si arrestavano i politici per farli dimettere, quando si arrestava l’intera giunta regionale dell’Abruzzo, per poi scoprire che non ce n’era ragione, si torturavano gli assessori facendogli capire che bastavano le dimissioni per tornare a casa, si arrestava Paolo per fermare Silvio, e cose del genere.
Oggi si arresta la moglie del ministro della Giustizia, guarda caso il giorno stesso in cui questi deve presentare un progetto di riforma della giustizia inviso alla casta in toga.

Esprimo al Senatore Clemente Mastella tutta la mia solidarietà.
Non credo di avere molto in comune con le sue posizioni politiche, ma quello che è accaduto questa mattina mi pare scandaloso, un chiaro tentativo di concussione, questo sì, ai danni di un Ministro della Repubblica, in altre parole un tentativo di Colpo di Stato.
Per questo la mia solidarietà, oltre che umana, è in questo caso anche politica.


Io la casa in montagna ce l’ho, purtroppo non so usare le armi, perché a questo punto…

lunedì 14 gennaio 2008

O mia bela Madunina

Checché ne pensi il mio amico Raimondo, io sono un crasso consumatore di musica commerciale… certo con una piccola collezione anche di jazz e classica ma, in definitiva, sono rimasto un adolescente degli anni '80 :-).

Questo per dire che non sono Certo Mario Luzzato Fegiz… nonostante, per la prima volta sul blog, oggi vi voglia parlare di musica…
Avete sentito “Milano” di Alex Britti?
Io, che appunto, sono una capra ignorante pensavo fosse una canzone nuova, e invece scopro essere uno di quegli oggetti preziosi nascondi in fondo a un vecchio baule dimenticato da tutti, nel caso di specie l’album “la vasca” del 2000…

Beh, sarà che Britti in acustica è veramente bravo, sarà che sono un milanese innamorato della mia città, ma a me è piaciuta!
Le parole di questa “Milano” mi hanno ricordato quelle di un’altra celebre “Milano” quella cantata da Lucio Dalla, e non è solo per quella continuità tra il “ti fa una domanda in tedesco e ti risponde in siciliano” di Dalla e il
è Milano, con i suoi 1.000 dialetti” di Britti, ma per il clima, il dolce e l’amaro che descrivono così bene questa strana, bellissima città…

Oh, io non so che farci, sarò matto, ma per me nulla è più bello di una mattina di nebbia!

Grazie Signore, bastonaci Signore…


Questa immagine è VERA!
Viene dall’inserto di AvvenireNOI genitori & figli” del 25 novembre 2007.
Neppure Malvino avrebbe potuto pensare a una roba del genere…
(se fate clic, potete vederla in tutta la sua cattolica gloria, attenti, sono 600 kB)

domenica 13 gennaio 2008

Dio maledica i vescovi della Campania

Quando uno è di buon umore, sta facendo un lavoro un po’ noioso, ma con costrutto, poi arriva il Demonio, ci mette la coda e gli rovina la giornata.
Poco importa che il Demonio abbia la tonaca e lo zuccotto color porpora, sempre del Demonio si tratta…
E così, il Demonio ti spinge a leggere la dichiarazione dei vescovi sul pattume, e tu, già ti chiedi perché i vescovi, anziché occuparsi di Gesù Cristo e del Suo messaggio di amore e salvezza (è il loro lavoro, no?) vadano a rimestare tra i rifiuti… come mai?

Forse perché l’assassino torna sempre sul luogo del delitto, specialmente quando ha lasciato un bel po’ di tracce, che vorrebbe confondere…
Eh sì, perché i presuli campani (si chiamano così, no?) tra un colpo di turibolo e l’altro già in passato si sono espressi sulla “romenta”, e oggi gli viene rimproverato.
Da Antonio «‘O Re » Bassolino, che ricorda con perfidia e ragione come tra le opposizioni alle sue iniziative, ci siano stati «comitati civici, ambientalisti fondamentalisti, vescovi che predicavano contro i rifiuti-demonio»...

E allora, i porporati si esercitano in uno sport nel quale eccellono: il pentimento.
Scrivono: “…prendiamo drammaticamente atto: di aver cooperato agli errori degli altri, prendendovi parte direttamente e volontariamente; di non averli denunciati o non impediti, quando invece saremmo stati tenuti a farlo; o infine, addirittura quando abbiamo protetto coloro che commettono il male…”, non prima però di avere ricordato che la colpa, in fondo, è del male che alligna in noi, “…il frutto dei nostri stili di vita iperconsumistici…”.

Ma ecco il genio, dopo il riconoscimento della colpa, l’auto assoluzione: “...Solo se riconosciamo l’errore consapevolmente commesso, ci viene riaperta la strada della conversione e del cambiamento, la via che farà ri-emergere in noi e tra noi quelle genuine parole dell’unica famiglia umana, ricordateci il primo dell’anno dal Papa: amore, giustizia, funzione dell’autorità, servizio ai più deboli, accoglienza vicendevole, aiuto agli altri, perdono...”, e via, vergini come un bimbo non ancora accostato al parroco, i nostri potranno tornare a pontificare su tutto.

E infatti: “...
Come Pastori, siamo preoccupati… A questo urgente sforzo… intende collaborare attivamente la comunità dei credenti, alla luce della dottrina sociale della Chiesa, che tutti ci invita a lavorare per un nuovo slancio nell’edificazione del bene comune.
…le nostre comunità si sentono particolarmente coinvolte. La stessa Commissione episcopale regionale “Giustizia Pace e Salvaguardia del Creato”
(‘sti cazzi!) non mancherà di predisporre, in collaborazione con la Facoltà di Teologica dell’Italia Meridionale e gli Istituti Superiori di Scienze religiose campani, opportuni contenuti e metodi per specifici itinerari formativi e catechetici, affinché tutti siano messi in grado di dare un informato apporto agli attuali temi della cosiddetta “agenda sociale” e, in particolare, in questi giorni, alla cura dell’ambiente e alla salvaguardia del creato… offrendo a tutti l’opportunità… soprattutto di suggerire di volta in volta le soluzioni che sembreranno più idonee alla luce del Vangelo e della dottrina sociale della Chiesa...

Insomma, non è bastato che si intromettessero in passato, con i disastri che ne sono emersi. Siccome si sono pentiti, ora intendono intromettersi anche per il futuro, impastando i rifiuti con l’aria fritta della dottrina sociale della Chiesa.

Chi glielo dice a questi che il loro lavoro è quello di stare in Chiesa a pregare?
Chi glielo dice che il fatto di essersi studiati i manuali della Santa Inquisizione su come accendere i roghi non gli attribuisce competenze specifiche sugli inceneritori?
Chi glielo dice che se vogliamo sentire vacuità assortite, pronunciate con tono soave, possiamo sempre chiedere l’opinione di Valeria Marini, che almeno ha delle belle poppe?

Chi lo spiega a questi qui, che questa storia per cui prima fanno carne di porco delle nostre vite, poi si pentono e noi dobbiamo perdonarli e continuare a sopportarli, ci ha un po’ rotto l’anima?

L’imperdibile prosa dei vescovi si trova in
questa pagina

Pane e... feed per tutti!

Per chi non ci avesse fatto caso, ora questo schifo di blog c'ha anche i feed, sia ATOM, sia RSS, guardate a sinistra, sotto i link...
Continuo a pensare che Bloggers avesse un CMS molto più evoluto, ed è un vero peccato averlo dovuto abbandonare, ma almeno questa piattaforma è raggiungibile a ogni ora del giorno e della notte (per ora)...

Per generare gli "antipixel" ho utilizzato
Pixel Button, un servizio offerto generosamente da un nostro connazionale, Fabio Pitrola, che ringrazio pubblicamente.

Ah, col tempo, trasferirò qua tutti i miei post passati... se va bene finisco entro marzo :-)

giovedì 10 gennaio 2008

Rifiuti: non diciamo scemenze sulla solidarietà

Oggi, in prima pagina, molti giornali parlano di solidarietà tra le regioni d’Italia per il problema dei rifiuti in Campania, che sarebbe un problema nazionale.
Non diciamo fesserie.

L'immondizia non è un problema nazionale, ma di Napoli e pochi altri comuni campani, il resto del Paese fa il suo dovere senza troppe storie.
E la solidarietà è quella che si mostra verso le vittime dello Tsunami, di un terremoto, dell’esplosione di un impianto chimico, significa condivisione della sfortuna che ha colpito dei fratelli.
Qui non c’è nessuna sfortuna.

Ci sono solo dei cialtroni che hanno cantato per tutta l’estate e ora si trovano al freddo e senza scorte, come la cicala della favola…
Altro che solidarietà, calci in culo.
Comunque, siccome il Natale è appena passato, e le radici cristiane qualcosa significa, io faccio una proposta semplice semplice.

PRIMA i politici e i cittadini campani ci dicono COSA faranno sicuramente, COME smaltiranno i loro rifiuti e PERCHE’ dovremmo credere alle loro promesse, già tante volte disattese.
POI, se gli crediamo, possiamo aiutarli…
ma solo POI: se gli inceneritori e le discariche fanno male a loro, allora fanno male pure a noi, e quindi non c’è alcuna ragione di beccarci noi la loro dose di tossine, solo perché loro non hanno voglia di scomodarsi.
Se invece si sono pentiti e dimostrano di voler cambiare vita, allora se ne può parlare e gli diamo una mano.
Insomma: non mi pare il caso di fare favori gratuiti a chi “piange e fotte”.

Tata Nano, l'auto da 1700 euro!


Su autoblog sono apparse le prime foto della Tata Nano, l'automobile da 2.500 US$ che motorizzerà l'India.

I soliti fighetti si sono già scatenati a darci giù di brutto, invece a me piace.

Guardiamoci bene in faccia: il 90% delle auto non esce dalle città e non fa solitamente viaggi più lunghi di quelli casa-lavoro, insomma un’utilitaria per quei viaggi basta e avanza… la mia Clio è già di troppo.
Non fa 0/100 km/h in sette secondi? e chi se ne frega… non serve mica per andare in pista…
E’ brutta? affatto, a me pare bellina: in uno spazio piccolino hanno fatto una cosa moderna e simpatica.
È “povera”? e allora? non è molto peggio della twingo prima versione, o della mia amatissima Panda Young. E poi è destinata a un mercato molto meno abituato di noi a farsi prendere per il c.ulo dai velluti e dalle lucette.
E’ insicura? è l’unica osservazione seria; probabilmente non otterrà mail le cinque stelle NCAP, ma pure in Europa ci sono un po’ di bare su ruote ancora regolarmente in vendita, e per il mercato del terzo mondo rappresenta probabilmente comunque un miglioramento.
Se fra tre anni arrivasse in Europa, con il numero giusto di stelline NCAP, un po’ di airbag e un po’ di comodità in più, io la comprerei… almeno 20 centimetri risparmiati quando devi parcheggiare, no?

lunedì 7 gennaio 2008

E, adesso, un bel ruttino!

immagine tratta da www.ilpranzoeservito.itVi siete abbuffati?
Avete mangiato diciotto portate di tutto quanto?
Avente già dimenticato i vostri buoni propositi dietetici?
Beh, siete proprio incorreggibili. Ma il vostro Gabibbo, fedele a questo nuovo corso deamicisiano che lo caratterizza da qualche tempo, ha deciso di venirvi incontro, e senza intendere che vi vuol mettere sotto l’auto…
E così, ecco la ricetta per ridurre il colesterolo SENZA medicine.
È una cosa seria, così seria che l’abbiamo propinata anche in un congresso di medici cardiologi, ed è stata pubblicata pure da una prestigiosa rivista scientifica: il British Medical Journal. Allora, per chi non lo sapesse, il livello di colesterolo LDL che noi consideriamo NORMALE è INNATURALE, ossia, è il livello al quale noi ci siamo abituati ma che non si ritrova nelle popolazioni non occidentalizzate, ed è in contrasto con i mammiferi a noi più vicini, tanto che si inizia a consigliare un livello di C-LDL intorno ai 70 mg/dL (come in
questo articolo apparso sul Journal of American College of Cardiology).
Per ottenere questi risultati però, spesso si usano medicine, che naturalmente qualche problema lo danno, o perché costano oppure perché portano addietro sempre qualche piccolo rischio per la salute (ma piccolo, l’aspirina è associata a rischi molto maggiori e molto più frequenti, che però tutti ignorano…)
Qualche anno fa, un pool di medici s’è messo di buzzo buono, chiedendosi se, alla luce di alcuni studi sulla riduzione del rischio cardiovascolare associato al consumo di alcuni cibi, non fosse possibile ipotizzare una “dieta” che, prevedendo questi cibi, proteggesse il cuore.
È stato così pubblicato nel 2004 un articolo sul British Medical Journal (Franco OH et al BMJ 2004 329(7480):1447-50) sul “PolyMeal”, ossia un mix di cibi che, utilizzando una metanalisi su studi relativi alla capacità di questi cibi da soli di ridurre il rischio cardiovascolare, potrebbe ridurre il rischio cardiovascolare del 76%.
Ecco due tabelle: la prima spiega di quanto ogni singolo cibo riduce il rischio cardiovascolare e quanto si può ottenere usandoli tutti, la seconda mostra come varia la riduzione se si rinuncia a qualcuno di questi cibi...


Come vi dicevo è tutto molto serio: qui trovate l’articolo (in inglese), ne parla pure Wikipedia e c’è pure un blog dedicato al Polymeal.
E poi ditemi che non vi penso, brutti scrofoloni che non siete altro!

Post Scriptum:
Per finire, e per parlare seriamente: consumare vino (o succo d’uva per chi non regge l’alcool), pesce (non fritto, ovviamente), cioccolato fondente eccetera fa senz’altro bene alla salute del vostro cuore, come dimostrato da diversi studi. Ma, se il vostro colesterolo è fuori dai limiti, mettetevi a dieta, mangiate questi cibi e seguite i consigli del vostro medico. Le medicine, quando prescritte con attenzione e nel rispetto delle indicazioni sul loro utilizzo, fanno solo bene, almeno in rapporto ai rischi che evitano…

©: avete presente l'immagine all'inizio di questo post?, beh viene da www.ilpranzoeservito.it, un sito che alcuni affezionati fan della storica trasmissione mantengono con molta dedizione, è veramente un bel sito...

07/01/2008 Addio Bloggers/Blogdrops!

Dopo quasi quattro anni (il primo post è del lontano 3 marzo 2004) abbandono Bloggers.

Voglio ringraziare i cari gestori di quel sito.
Grazie al loro impegno, per quattro anni ho potuto sfogarmi, discutere, passare un po’ di tempo, conoscere nuovi cari amici. Solo che non ce la facevo più.

Ogni tanto Bloggers si blocca, per giorni non riesci più a entrare nel pannello dell’amministratore, e oramai è pure sparita la funzione di back-up che tanto mi rassicurava, e quando scrivi all’assistenza non ti risponde più nessuno…
Insomma, le ragioni di ansia sono già troppe così, senza mettersi pure a preoccuparsi per il blog.
Così, un po’ commosso, lascio il nido.

Ho cambiato il redirect automatico nel file index.html di http://www.italians.it/, e da ora in poi chi si collegherà attraverso il mio dominio finirà subito sul nuovo sito.
Ho scelto Blogspot per quelle ragioni che di solito spingono altri a schifarlo.
È un colosso, appartiene a Google.
Questo significa che, oggi, domani o dopo, dovrebbe esserci ancora…
Certo, il software di pubblicazione fa a dir poco schifo rispetto al grado di sofisticatezza e amichevolezza di Bloggers, vedremo cosa fare in futuro…
Sto anche pensando se caricare Wordpress nel mio spazio web e farmi tutto in casa… boh!

Intanto però, faccio un giro per le stanze, controllo se tutto è nelle valigie e negli scatoloni, chiudo il gas, stacco il contatore… guardo la mia prima casetta sul web e la saluto.
Addio Bloggers, sei stata una casa piccola, ma tanto comoda, buona fortuna!

Post Scriptum:
In ogni caso, non eliminerò il blog, perché il trasloco porterà via ancora un bel po’ di tempo, e poi perché non voglio cancellare questi quattro anni con un clic del mouse. Voi però tornate a trovarmi su
http://www.italians.it/.

Baci a tutti,

Massimiliano (il Gabibbo)

giovedì 3 gennaio 2008

L’energia che ci manca…

immagine da Wikimedia, autore: Bran. http://de.wikipedia.org/wiki/Benutzer:Bran
Il barile è a 100 dollari.
È solo un bene, poiché ci costringerà sempre di più a renderci conto di quanto l’energia sia un problema politico, non meramente economico o energetico.

È un problema così “politico” che non c’è fonte di energia che non sia finanziata pesantemente dalla fiscalità generale per rendere i chilowatt prodotti accessibili.
Lo sono le centrali a gas (spacciate per rinnovabili), lo sono i termovalorizzatori, lo sono l’eolico e il solare, lo è il nucleare.
La differenza tra le fonti energetiche “alternative” ai combustibili fossili quindi non sta nella loro economicità, ma nella disponibilità da parte di una società a guardare i numeri e a decidere smettendola di cullarsi belle illusioni.
SE decidiamo che dobbiamo abbandonare “il fossile” come fonte di elettricità (chi per motivi ecologi, chi, come me, per motivi geopolitici), dobbiamo trovare una fonte di energia che sia altrettanto elastica:

  • che consenta di aumentare e diminuire la produzione in ogni istante, seguendo la richiesta
  • che sia prevedibile nella disponibilità (chissà quanto sole/vento ci sarà oggi in Italia?)
  • che sia “scalabile” secondo le esigenze (serve più energia? aggiungi una centrale)
Questi presupposti rendono impraticabile qualsiasi strada che si limiti a predicare il risparmio energetico.
Sia chiaro, io sono A FAVORE di ogni misura di risparmio energetico.
In primo luogo perché sono intrinsecamente un taccagno, in secondo luogo perché lo spreco, la distruzione di risorse, è una vergogna della nostra (in)civiltà.
Ma per quanto si riuscisse a risparmiare ci sono due verità:
la dematerializzazione delle attività umane comporta sempre di più il passaggio dagli uomini alle macchine, che consumano energia, quindi in prospettiva servirà sempre più energia per rispondere ai nuovi bisogni della nostra società.
per quanto si risparmi, prima o poi ci si deve fermare: lo stesso concetto di risparmio implica che ci sia un consumo, il motore a movimento autonomo perenne NON esiste, e se anche esistesse servirebbe energia per costruirlo…
E quindi il risparmio non basta: servono fonti di energia.

Io sono A FAVORE della ricopertura delle case italiane con pannelli fotovoltaici.
Mica perché sono verde, ma perché è giusto produrre l’energia dove la si consuma, evitando di doverla trasportare in giro per il nostro accidentato Paese, così pieno di ostacoli naturali, risparmiando così sui costi di distribuzione e, qualcuno dice ma io non ne sono convintissimo, anche su effetti collaterali sulla salute umana derivanti dall’esistenza degli elettrodotti.
Il metodo fotovoltaico però ha dei limiti pesanti.
L’irradiazione è sostanzialmente “statistica” e non direttamente prevedibile. L’efficienza di questi pannelli decresce rapidamente negli anni: una centrale (a gas, petrolio, nucleare) produce 100 all’inaugurazione e più o meno 100 il giorno della dismissione, il pannello solare no…

Io sono A FAVORE dell’eolico, e spero che presto i promettenti esperimenti di microgenerazione di cui abbiamo visto recentemente notizia producano dei risultati sfruttabili su larga scala.
Ma per questa fonte valgono le stesse osservazioni fatte per il fotovoltaico. E in più c’è un pesante problema di compatibilità ecologica (questi sistemi fanno rumore) e architettonica (siamo in Italia, non nel deserto dell’Arizona…)

E questo pone il punto: anche il giorno in cui avessimo ricoperto di pannelli fotovoltaici o di micro turbine eoliche tutto il Paese, avremmo ancora bisogno di energia, possibilmente di origine NON fossile.
E resta l’energia nucleare.
Pratica, comoda e pulita e sicura.
Certo, costruire una centrale nucleare costa un sacco di soldi.
Ma costa anche costruire una diga, costa anche ricoprire i tetti d’Italia.
E ci sono le scorie nucleari.
Sì è vero, ma ci sono siti che potrebbero ospitarle per i prossimi ventimila anni in tutta sicurezza, perché in aree storicamente NON a rischio sismico (persino in Italia, incredibile vero?), in modo da non essere un pericolo né per gli umani dei prossimi secoli, né per gli animali che ci succederanno quando ci saremo estinti.
E si esaurirà nei prossimi ottant’anni.
E chi se ne frega! In ottant’ani siamo passati dalla civiltà contadina alle passeggiate sulla luna. Pensate alla tecnologica mediamente disponibile nel 1927 e pensate a quella odierna. Fra ottant’anni (ammesso e non concesso che l’uranio si esaurisca davvero) avremo altri strumenti, e avremo consentito al genere umano di crescere grazie alla disponibilità di grandi quantità di energia.

Tolte le chiacchiere, resta il problema: il nostro bisogno attuale e futuro di energia, in quantità sempre maggiori.
L’energia è il nostro motore, dalla scoperta del fuoco alla commercializzazione del segway ogni attività umana ha avuto, ha ed avrà bisogno di energia.
L’energia ciò che ha dato a noi e darà a miliardi di nostri simili vita, benessere, libertà dalla fatica e dalla miseria, è nostro dovere di esseri umani garantire la sopravvivenza della nostra civiltà attraverso la disponibilità di tutta l’energia che serve.
Come rispondiamo a questo bisogno? Con le chiacchiere o con i chilowatt?