mercoledì 27 febbraio 2008

Innovazioni tecnologiche per il blog

Questo blog è entrato nei database di qualche spammer, che sporca i miei post mettendo i propri annunci per i soliti siti di baldracche, baldracchi, venditori di cialis e viagra, spacciatori di ricette per diventare ricchi.
Io questa gente non la sopporto, vivo la loro attività come una violazione dell’intimità del mio domicilio, sia pure virtuale.
Perciò, da quando sono su blogger, rimuovo con cura questi annunci uno per uno.
Solo che mi sono accorto che mi arrabbio quando vedo questi graffitari del web scatenarsi sui MIEI muri, e così ho deciso di implementare un il sistema di controllo.
Blogger offre due alternative: la moderazione dei commenti e i captcha.
Ho scelto questi ultimi, so che non sono apprezzati, ma le persone che commentano da me sono pochine, sicché il rischio di danneggiare qualcuno è contenuto.
Detto, fatto.

martedì 26 febbraio 2008

Se, quando cade un regime, restano solo le puttane, un motivo ci sarà…

Quando si discute di regimi illiberali passati, di fronte alle speciose distinzioni tra dittature buone negli intenti e no, io oppongo l’etica dei risultati, e suggerisco sempre di osservare che tipo di macerie restano dopo la caduta di un regime dittatoriale.
Bene, in alcuni casi si tratta di macerie vere, perché il regime è caduto dopo una guerra, ma la società è ancora lì, con una sovrastruttura culturale, sociale ed economica pronta a riprendere il governo di una vita “normale”, in altri casi i palazzi sono ancora in piedi, ma le anime sono oramai a pezzi e, caduto il regime, non c’è più nulla.
Il panorama è quello di un luogo dopo un ciclone: una società senza regole, senza morale, senza speranza, che si agita alla ricerca di un tronco cui aggrapparsi per non affogare.
È il panorama delle società socialiste, dei paradisi in terra che – quando cadono i fondali di cartapesta – si rivelano dei luoghi desolanti in cui, nel breve termine, un solo settore economico funziona: la prostituzione, affiancato naturalmente a ogni genere di delinquenza.

Ho ripensato a queste cose leggendo il commento di Davide Giacalone sull’epilogo dell’esperienza socialista in salsa caraibica in cui ancora una volta ho visto confermato il mio metodo di valutazione basato sulle evidenze e il disperato giudizio sui nostri tristi intellettuali, anzi, sugli intellettuali tutti, poiché – da che mondo è mondo – sono il loro mestiere è così affine alla prostituzione da non fargli notare ciò che producono le dittature.

Classismo a scuola

In generale, mi sono ripromesso di arrabbiarmi di meno, perché non ha senso vivere male esacerbando le seccature che ogni giorno ci propinano sul lavoro, nella vita privata, come cittadini, ma il ministro Fioroni fa di tutto per spingermi nuovamente verso il blister del Nexium…

Ieri, con la pompa di cui sarebbero meritevoli ben altre notizie, è apparso un provvedimento storico del ministro Fioroni: quello di blocco dei prezzi dei libri per le scuole superiori.
Ora, in generale trovo che si tratti di un provvedimento di rara ipocrisia e stupidità: in una economia di mercato, in cui i beni in questione non sono acquistati dallo Stato ma dai singoli sul libero mercato, e la determinazione del paniere di beni necessari è affidata a soggetti diversi, definire un limite di spesa significa che i docenti dovranno scegliere il mix di libri non sulla base delle loro convinzioni, ma su quella dell’importo complessivo (immagino le trattative tra i docenti: “sacrifichiamo il nuovo libro di chimica oppure quello di inglese?”), un provvedimento però che è passato da tempo e di cui il decreto in questione è solo un’applicazione.

Nel particolare, osservo che, quel provvedimento demagogicamente venduto come un intervento a favore degli studenti, è in realtà un adeguamento al rialzo dei prezzi. Leggete cosa scrive Altroconsumo:
Fioroni rivede verso l'alto i tetti dei libri scolastici: 6 milioni di euro di spesa in piu' per le famiglie
22-01-2008
Più 6 milioni di euro per le scuole medie - voce di spesa a carico delle famiglie - e più 7,5 milioni per le elementari - dove i libri non sono pagati direttamente dalle famiglie.Sono i conti che abbiamo fatto alla luce della decisione del ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni di aumentare i tetti di spesa per i libri scolastici da adottare il prossimo anno scolastico. Motivazione: ancorare le soglie all'inflazione del 2006 (2,1%).
Contestiamo la decisione del ministro Fioroni: il tetto dovrebbe servire a difendere le famiglie dall'inflazione. Se invece si adegua al suo andamento, lo scopo è vanificato. A meno che l'ancoraggio serva a difendere qualcos'altro, come i margini di fatturato dell'editoria scolastica, in vista dei nuovi prezzi dei testi da fissare per l'anno scolastico 2008-2009. Una decisione quanto mai intempestiva, anche perché arriva mentre l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha aperto un fascicolo sull'ipotesi di cartello nell'editoria scolastica...
continua sul sito di Altroconsumo

Infine, la rabbia.
I limiti di spesa sono differenziati secondo il tipo di scuola, sicché chi si iscrive al liceo spende il doppio di chi si iscrive a un professionale.
È il frutto di un’idea classista della formazione degna di un romanzo della fine dell’ottocento. Parte dal presupposto che il liceo sia la “scuola dei signori”, dove quindi si possa spendere di più, e che le scuole professionali in fondo non facciano “vera cultura”, ma siano un mero avviamento al lavoro.
E così abbiamo messo insieme un misto di classismo borghese, cattolico e marxista con la più stupida miopia sulla formazione professionale: in un Paese moderno, proiettato nell’era post industriale, la formazione professionale tecnica dovrebbe essere un fiore all’occhiello: le versioni del “de bello gallico” o i canti dell’Inferno dantesco li puoi studiare su libri di quarant’anni fa (e ti fa solo bene, così leggi un italiano non imbastardito dalla TV), ma le nozioni sulle tecnologie di domani, che a scuola si dovrebbero studiare già oggi, stanno solo su libri moderni.

Dopo di che, ti calmi, e pensi che tanto i libri sono solo uno degli aspetti del disastro della scuola italiana, che tanto si tratta di un morto che cammina, e che questo è solo un provvedimento preelettorale… e mandi tutti a fare…

lunedì 25 febbraio 2008

Attenti a Computeringross!

Questo pomeriggio mi ha scritto un collega per un piccolo problema: un ordine fatto qualche settimana fa per un disco fisso esterno.
L’ordine era stato fatto tranquillamente, il bonifico era stato inviato e, da allora, era calato il silenzio…
Dopo qualche settimana il mio collega s’è insospettito (alla buon’ora) e così m’ha spedito una e-mail che concludeva con uno “...insomma la storia non mi piace per niente! Che si fa??

Io ho fatto qualche giro nel sito, poi ho cercato una corrispondenza per il numero di telefono (non trovata) quindi ho tentato di capire chi lo avesse registrato, e poi mi sono affidato a Google.
E lì l’orrida scoperta: su internet si trovano un certo numero di navigatori (per esempio su twenga e su ciao) che al titolare di questo sito vorrebbero fare un paiolo così.
Insomma, sembrerebbe che la disavventura del mio collega non sia casuale né occasionale, ma che il sito sia una sòla bene orchestrata per truffare la gente proponendo prezzi allettanti, al cui pagamento però non seguirà mai la consegna di alcunché.

C’è addirittura un blog su questo tema, su http://www.computeringross.blogspot.com/... Che dire? shit happens, dicono gli anglosassoni… verissimo, solo che quando happens a te, puzza un po’ di più…

domenica 24 febbraio 2008

E per fortuna che c'è Di Pietro a migliorare la mia media...

Stavo osservando l’indice dei post più recenti… se continuo così mi cancelleranno dai link del sito di Forza Italia, neppure Malvino ha messo insieme in così poco tempo così tanti post “contro” il centrodestra.
Che vi devo dire? è inutile.. il fatto che in questo sistema si debba stare “o di qua o di là” non riesce a farmi dimenticare che sono liberale da troppo tempo per apprezzare certe cose che accadono nel centrodestra… mah!

L'Italia dei Sali, Tabacchi e Valori... bollati

Il caro Paolo della Sala è uno di quei blogger controcorrente che, anziché stare sull'attualità delle news televisive, le notizie le cerca.
Oggi pubblica un interessante post su quell'accomandita (non si sa se semplice oppure per azioni) che risponde al nome di Italia dei Valori.
Per farla breve, sembra che la magistratura (e a questo punto parte il coro di quelli che urlano indignati che la magistratura deve essere libera di indagare, in prima fila Antonio Di Pietro) sia molto interessata a scoprire come siano stati gestiti 22 milioni di euro di contributi elettorali, e se per caso siano finiti anch'essi in qualche scatola di scarpe.

Cosa dire? sembrerebbe che dalle mercedes ai mutui a tasso zero ai contributi elettorali, di certo non si possa rimproverare a Di Pietro la mancanza di coerenza: sempre di VALORI (e che valori) si tratta!

Post Scriptum: l'immagine così evocativa viene dal blog di Luciano Petrullo.

venerdì 22 febbraio 2008

Product placement

Del lancio della nuova 5oo abbiamo già parlato: è stato un gran bell’evento e la prova che la capacità di comunicare è una dote ancora presente nel nostro Paese.
In questi mesi, Fiat ha raccolto una gran messe di premi autorevoli per il suo macchinino, premi per il design, l’innovazione, la sicurezza, veramente tanti per un veicolo che un tempo si sarebbe detto “utilitaria”.
Poi il marketing ci ha messo del suo, facendo girare la 5oo sui vagoni della metropolitana di Berlino, montandola sulla ruota panoramica a Londra, e cose del genere.
Oggi un’altra novità: la 5oo sbarca in Giappone il 15 marzo, festa della fioritura dei ciliegi, in cui per circa due settimane, sotto gli alberi in fiore si svolgono gli “hanami”, pic-nic diurni e notturni cui partecipa praticamente tutta la popolazione.
Bene, la notizia però non è questa ma che la nuova 500 è stata “scritturata” per il film d’animazione “Lupin the IIIrd. Green vs. Red” che celebra il quarantesimo anniversario dell’omonimo cartone animato.
La nuova 5oo prenderà così il testimone dalla vecchia anche nelle avventure di Lupin e, soprattutto, entrerà nell’immaginario collettivo di milioni di fan del cartone animato in tutto il mondo, insomma una gran bella operazione di marketing.
Grazie ad Autoblog

giovedì 14 febbraio 2008

Tirali fuori, falli vedere

Ferrara minaccia di pubblicare le foto dei suoi testicoli, per mostrarci che pure lui potrebbe essere affetto dalla sindrome di Klinefelter, la stessa per cui la povera madre finita in quella vicenda surreale a Napoli ha deciso di abortire.
Beh, io inizio a pensare che ci prenda tutti per il culo.
A pensare che per lui sia tutta una grande, incontenibile zingarata.
Insomma: è un pazzo, probabilmente pericoloso, per sé non so… per noi tutti senz’altro.

Là, dove nessun Caro Leader era mai giunto prima...

Mammamia!
Io pensavo che sarebbe rimasta una cosa estemporanea, relegata agli incontri di ultras del Caro Leader.
E invece è un’operazione di viral marketing potente.
Il giornalaccio annuncia che la canzone “Meno male che Silvio c’è” ha addirittura un sito, beh guardatelo… e rabbrividite… se poi scopro qualcuno con la suoneria sul cellulare, beh…

mercoledì 13 febbraio 2008

Il ritorno della birra Pedavena…

I più datati visitatori del blog avranno letto qualche post con cui, negli ultimi anni, ho seguito le vicende di una storica birreria italiana, la birreria Pedavena, il cui stabilimento correva il rischio di essere chiuso perché considerato non più redditizio per il gruppo Heineken che l’aveva acquistato un tempo.
Dopo una lunga mobilitazione, i lavoratori di quella birreria hanno trovato un nuovo acquirente nei proprietari di un’altra birra, la birra Castello.
Ogni giorno ha i suoi problemi, e naturalmente la nuova gestione ha i suoi programmi che non necessariamente coincidono del tutto con quelli dei lavoratori, ma almeno il lavoro è ripartito, e la birra ora è sugli scaffali della Grande Distribuzione; così qualche settimana fa, visitando un ipermercato ho visto l’etichetta, e ho comprato due bottiglie: che dire? mi è piaciuta!
Io l’ho trovata all’Auchan, magari è anche in altre catene, se la vedete provatela, perché è buonina.
Nell’immagine potete ammirare una testimonial d’eccezione che ha prestato il suo sguardo intenso per promuovere il consumo dell’ambrata bevanda: Noè, una dei miei gattini, che non ha resistito con tipica vanità femminile alla possibilità di mettersi in mostra.

Se volete sapere di più sulla birreria, vi ricordo l’URL del sito dei lavoratori di Pedavena: http://www.birreriapedavena.info/

martedì 12 febbraio 2008

nuovo cinema inferno

Non voglio mica mettere in discussione il diritto dei pastori di anime di guidare le loro pecorelle, magari mi viene il dubbio che – essendo probabilmente loro poco adusi al genere– possano trovare “spinto” qualcosa che -se sei un po’ rodato- fa sbadigliare.

Però una domanda mi sorge: ma i venerabili monsignori, come fanno ad avere un’idea così precisa del film? Lo hanno visto al cinema nascosti nelle ultime file? Si sono passati la cassetta pirata l’un l’altro? e, in questo caso, cos’hanno fatto nel buio dei loro studi? lo sanno che è peccato?

Piazza San Babila per chi non c’era (ovvero: cosa fare quando si pulisce la cucina)

Vivere da soli, con tre gatti, può avere degli effetti devastanti sull’ordine dell’appartamento e sulla pulizia della cucina. Così, ieri sera ho deciso di bere l’amaro calice, indossare un paio di guanti e darci giù con i detergenti.
Ma poiché, prima di una simile amara decisione, stavo visitando il blog di Krillix, un cui post annunciava che l’incontro dei circoli della Libertà di sabato scorso sarebbe andato anche in diretta web, e siccome i lavori domestici riescono meglio con un sottofondo, ho aperto il sito della Tv della Libertà e ho ascoltato un’oretta circa di filmato mentre andavo a caccia dello sporco impossibile.
La Brambilla
L’incontro è stato aperto dalla Brambilla, che è semplicemente disarmante. Io so che – quando si parla davanti a una platea - bisognerebbe sempre cercare di parlare in modo semplice, con frasi non troppo lunghe e argomentazioni che non si perdano in eccessiva astrazione, ma a tutto c’è un limite.
La prolusione della Brambilla era composta di una sequenza di pensierini sincopati, che parevano partoriti dalla mente di una Salomon o Marcegaglia qualsiasi, un concentrato di banalità della società civile di destra tenute insieme in maniera approssimativa.
A un certo punto, m’è parso quasi di avere davanti non la futura segretaria del Partito della Libertà, ma Katia, quella di Katia Arredamenti, col suo “sciùra Maria, grazie di esistere!”.
Per fortuna era un’orazione introduttiva al piatto forte: l’intervento del Cavalier Silvio Berlusconi, per fortuna.
Il Caro Leader
Siamo oggettivi: s’è imbolsito. Gli anni passano, è ovvio, e soprattutto ha messo su qualche chilo, in certe inquadrature sembrava una via di mezzo tra Al Bano Carrisi (la prego, presidente, eviti le camicie blu scuro) e il caro leader Kim Jong Il, ma a questo c’è rimedio: basta sparare al regista.
In certi momenti poi c’era un che di mistico nelle sue pose, quasi che ci fosse un rapporto fisico indefinibile con la platea, per un liberale è una pessima sensazione.
Il discorso sulla Mamma
L’intervento del Cavaliere s’è aperto con una lunga parentesi sulle mamme, sulla propria, su quella di Fini, sulle nostre. Credo, senza che vi sia vena di ironia, sia la parte migliore del suo intervento, la più umana e sincera, una fetta di vita bella e commovente… purtroppo poi si passa alla politica
Silvio reloaded
Il suo intervento politico si divide in due parti.
Nella prima, la solita trita replica dei suoi discorsi, con un recupero del credo liberale che lui ripete da quattordici anni con scarsi aggiornamenti.
Nella seconda parte un volo sull’oggi, sul rapporto con gli alleati, sul PD, sulla pretesa di Veltroni di essere “nuovo”, sul tentativo di nascondere il legame tra il PD e Romano Prodi (ma di questo parleremo in un prossimo post); qualche annuncio sul futuro e nulla più.
Sono solo canzonette
Infine, la musica.
L’inno del Partito della Libertà è terrificante. Non so se siano peggio le parole o la musica, entrambe indegne di una sigla per cartoni giapponesi di quella serial killer che risponde al nome di Alessandra Valeri Manera.
Ma c’è di peggio.
A incontro terminato, mentre sul palco iniziava la fase degli abbracci e dei saluti, in regia qualcuno ha messo in sottofondo “per fortuna Silvio c’è”. Un’esperienza indimenticabile. Musica, parole e cantanti strappati a forza dal milieu di Radio Padania Libera, una cosa così deprimente da essere surreale, incredibile, ridicola.
Concludendo, concludendo
Devo dire che sono rimasto molto deluso. E non solo per ragioni “estetiche”, ma perché m’è parso non proporre un disegno, un percorso. Ora, capisco che – strategicamente – il fatto che non siano ancora chiuse le trattative con i partiti satellite limiti un po’, comprendo che lanciare un’idea bomba a inizio campagna elettorale voglia dire sprecarla, ma la sensazione di incompiuta persiste, e quel che è stato detto, m’è piaciuto, se possibile, ancora meno.Insomma, è chiaro che oramai da molti mesi sono ben più che critico sul centrodestra, e quindi ho probabilmente un pregiudizio pesante che filtra e colora ciò che ascolto, però questo è ciò che m’è rimasto.
Non so che dire…

Il nuovo che viene dal freddo

Un intellettuale (oramai lo sono tutti) sicuramente non di destra, come Oliviero Toscani, riassume bene l’improbo compito di Uòlter, quello di accreditarsi come “nuovo”:
…c’è uno che cerca di passare come nuovo, ma dice le stesse cose con la stessa faccia da 30 anni. In Italia si nasce e si crepa politici. Lui è nato nella FGCI, il più grande ufficio di collocamento d’Italia.
Le sue parole mi hanno ricordato un libretto “millelire” di qualche tempo fa, veramente istruttivo, che racconta alcune gesta del “nuovo” Uòlter.
Credo lo si dovrebbe leggere questo libretto, perché ci permette di affacciarsi sullo strapiombo del vuoto di quest’uomo, uno strapiombo che dà la vertigine, altro che le giravolte del Cavaliere...

Per leggere, fate clic su questo collegamento.

lunedì 11 febbraio 2008

Scommettiamo che non se lo filerà nessuno?

Di solito, quando un giornale straniero parla male dei nostri politici, diventa automaticamente "autorevole" per chi lo brandisce come una clava contro il politico attaccato dal giornale in questione.
Questa volta il giornale è autorevole per davvero, si tratta dello storico Times londinese, ma sarei disposto a credere che non se lo filerà nessuno, né a destra né a sinistra, e il perché lo potrete capire da soli leggendo il trafiletto ANSA che ho ripreso da Dagospia:

IL “TIMES” LE CANTA ANCHE A WALTER (NON È IL NUOVO) E ROMANO (SGUALCITO CIABATTINO)…
'SuperWalter' Veltroni 'e' tutto quello che il Cavaliere non e', tutto bella figura in confronti alla brutta figura di Silvio'.
Lo scrive oggi il 'Times', in un'ampia analisi sulla campagna elettorale in Italia.
A giudizio del quotidiano britannico, Berlusconi si trova di fronte come opponente 'il sogno degli esperti di marketing', in grado - come lui - di parlare direttamente alla gente.
'Ma Mister Veltroni - aggiunge Rosemary Righter, l'autrice dell'analisi - non e' esattamente 'nuovo'.
Politico di carriera e vicepremier sotto Prodi, e' l'insider per eccellenza e non c'e' nulla di nuovo negli uomini schierati dietro di lui'.
Il 'Times' si sofferma sul 'buonismo' di Veltroni dandogli in inglese il soprannome di 'Mr Nice Guy' e non azzarda previsioni sull'esito finale della tenzone elettorale.
Sottolinea pero' che gli italiani sono 'furiosi' nei confronti della loro classe politica e questa esasperazione potrebbe rivelarsi un 'asso' a favore di Berlusconi.
Il giornale da' un giudizio estremamente negativo del premier uscente Romano Prodi, 'uno sgualcito ciabattino politico' che ha cercato di atteggiarsi a 'tecnocrate imperturbabile' ma in effetti ha 'ceduto alla sinistra, disfacendo o annacquando quel poco di buono realizzato dal governo Berlusconi'.
'La migliore decisione di Prodi - sostiene il 'Times' - e' stata la nomina di un uomo brillante e di principi come Tommaso Padoa-Schioppa a ministro delle finanze ma poi Prodi ha mancato totalmente di sostenerlo'.
Il 'Times' non e' nemmeno tenero con Berlusconi, 'un venditore di olio di serpente che ha fatto colpevolmente poco durante i suoi cinque anni record di potere'.
Nella mitologia del Far West americano gli 'snake-oil merchants' sono i ciarlatani che cercavano di vendere olio di serpente come rimedio ai piu' disparati malanni.


l'articolo in inglese è
qui

Nota per Uòlter: le colline del centro Italia portano male

Chi vi scrive crede che la buona pubblicità debba ottenere due risultati: divertire o commuovere, ed ecco perché ritiene che tra i più riusciti spot della storia televisiva vi siano quello della bimba che trova il gattino sotto la pioggia e il coretto di giovani di tutto il mondo che intonano “vorrei cantare insieme a voi...”.
Evoco quegli spot perché proprio alla retorica del Mulino Bianco e dei giovani della Coca-Cola mi sembra attingere la scelta di lanciare una campagna elettorale facendosi riprendere con lo sfondo di boschetto e borgo medievale.
Ancora una volta però il demonio ci ha messo la coda, e il risultato, a leggere l’impietoso report pubblicato oggi da Dagospia è tragico, con il candidato presidente che sembra abbandonato nel vuoto di un deserto agreste.
È chiaramente sfortuna, ma a questo punto dà da riflettere: se il suo karma si accanisce così, una ragione ci sarà no?
Tra l’altro, le colline del centro Italia portano male.
Le usò già, nel lontano 1992, Giorgio La Malfa, in un’affissione di poster 6x3 in cui lui diceva “voglio unire l’Italia civile e farla vincere”: l’Italia incivile prevalse e il PRI perse un sacco di voti…

domenica 10 febbraio 2008

Chi vuol esser milionario

Apriamo oggi una collaborazione prestigiosa, direttamente con gli studi di Cologno Monzese, per proporvi una domanda che vale molti molti euri:
Chi è d'accordo con un programma di innovazione sta in uno schieramento mentre dall'altra parte vedrete che si tornerà a fare o un programma che non dice niente o un programma di centinaia di pagine o nessun programma
Vi do un aiutino, senza bisogno di telefonare a casa: usate la prima legge del Gabibbo, funziona sempre.

Ed ecco l'aiutino del pubblico:
Ci vuole veramente o molta faccia tosta, oppure qualche meccanismo della psiche di quelli che fanno la gioia di qualunque strizzacervelli.
Secondo me, chi ha detto una simile fesseria, stava chiedendo scusa, per un programma di diverse centinaia di pagine (281, se non ricordo male), in cui si promettevano pane e figa per tutti… secondo me i coglioni che ci sono cascati la volta scorsa ci stanno ancora rimuginando…

E adesso avete capito?, fate clic qui per la risposta.

©: la finestra di “chi vuol essere milionario è di http://www.millionairetv.com, la foto all’inizio, ovviamente viene dal sito ufficiale del gioco italiano

Si può fare…

Certo che con l’inglese a centrosinistra sono proprio sfortunati.
Prima ci si mette Rutelli con il suo “visit Italy, please”, ora Veltroni con la pedestre traduzione dello “yes, we can” obamiano, che – nell’inglese dei Parioli – diventa “si può fare”.
E qui la maledizione si compie, perché “il nostro”, non solo copia una delle frasi più celebri di Frankestein junior, ma ne interpreta appieno la ratio.
Legge infatti Gene Wilder (Victor Frankenstein), sul diario delle folli sperimentazioni del lontano avo: “…io sono divenuto capace di animare nuovamente la materia inanimata, si può fare!

Diciamoci la verità: non è un caso.
Il mitico Uòlter è il pantocrate del centrosinistra, eletto leader per trasformare due corpi ideologicamente morti (i DS, la cui storia è finita in discarica da molto tempo, e i margheriti, prova della bontà dell’opposizione della Chiesa a qualsiasi sperimentazione genetica, agli embrioni chimera frutto dell’incontro dell’ovulo democristiano con il seme dei partititi laico-socialisti…); egli come Cristo ha urlato “alzati e cammina” al cadavere, e questi ha preso forma di un nuovo partito.

Hanno fatto lo stesso a destra con i propri ectoplasmi?
Può essere, mi pare un’operazione un po’ differente, ma il punto non è questo.
Qui si discetta di questo scivolone cinematografico figlio dell’ansia sinistra di appropriarsi di tutto e di tutti (il “Pantheon”), di mettere insieme preti degli anni cinquanta, i Kennedy, Jovanotti, l’avvocato nero e tutta la corte dei miracoli: che dire, assieme a don Milani, ora ci sono pure Gene Wilder e Marty Feldman, almeno si ride.

sabato 9 febbraio 2008

Il Gabibbo va sui cellulari…

Era da tempo che cercavo un’applicazione che portasse decentemente i blog sul telefonino.
Io in realtà ho un favoloso smartphone che fa il caffè e molte altre cose, e che talvolta serve anche a telefonare, ma avevo un cruccio: i blog hanno un sacco di grafica collaterale, che consuma un bel po’ di banda e rallenta il download.

Ora ho trovato Mofuse: è proprio un bel servizio, che permette di accedere ai dieci post più recenti e, soprattutto anche ai commenti.la mia URL su MoFuse http://grbmvy.mofuse.mobiBene, magari fate delle prove, potreste trovarlo utile anche voi…
Se fate clic qui, potete vedere un’anteprima fedele del mio blog sui telefonini…

mercoledì 6 febbraio 2008

Due froci da ammazzare

Non sono i primi (la foto riguarda altri due sventurati, assassinati qualche tempo fa), temo che non saranno gli ultimi.
Sono due poveri ragazzi (18 e 19 anni) che rischiano di finire appesi per il collo a una gru in Iran.
Per un crimine tremendo: quello di essere innamorati e di essere dello stesso sesso.
Chiara Lalli si chiede dove siano i ciellini, i focolarini, l’Opus Dei, come mai non si sentano la voce di Ruini e quella di Bagnasco, in fondo si parla di due vite in pericolo.
La risposta è semplice: si stanno facendo i cazzi loro, sono troppo impegnati a difendere i diritti di chi non è ancora nato, per occuparsi di un po’ di zozzi froci…

Se lo volete, e io lo spero tanto, aderite alla petizione online (è disponibile il testo anche in italiano) per cercare di salvare questi due poveri ragazzi, potete farlo facendo clic sul link.

Qui c'è solo da prendere il mitra in mano

MANCANO LE RISORSE,
MA NON PER MARIO CAPANNA E GLI ANTI-OGM…

Franco Bechis per Italia Oggi

La Finanziaria che non ha trovato i soldi per assicurare la reversibilità della pensione ai figli Down, ha concesso 2 milioni di euro a favore delle organizzazioni anti-ogm.
I guerrieri ideologici di Mario Capanna si erano già assicurati altri 3 milioni di euro grazie alle loro elucubrazioni sul «rapporto fra biotecnologie e società».
Per chi non la sapesse, Mario Capanna, già leader del '68 ambrosiano, è lo stesso che ha definito Umberto Veronesi «scienziato squillo» e il ricercatore del CNR Roberto Delez «venditore marocchino di tappeti».
Anche se le competenze scientifiche di Capanna si fermano all'esegesi del pensiero rivoluzionario del compagno Mao.
Per questo merita gli euro pubblici.

via Dagospia