mercoledì 31 dicembre 2008

L'ultimo volo dello sconfitto

Mentre CAI cambia nome in Alitalia, e tutti fanno in fretta a cercare di cancellare una brutta storia, la vecchia compagnia vende gli aeromobili che non entreranno nella flotta di quella nuova.

Si tratta prevalentemente di MD80, aerei effettivamente vecchi, che in una compagnia del nord del mondo sono troppo costosi, perché il loro consumo di carburante non è “compensato” dal basso costo di manodopera e servizi. Ma, chiaramente, non è solo un’operazione di efficienza economica.

È una svendita per cessata attività.

Alitalia, quella “vera” è morta, e il professor Fantozzi sta cercando di “realizzare”, attraverso la cessione di quel che resta, e che spesso è stata la causa del disastro.
Prima la flotta vecchia e disomogenea (tanto ci sono gli aerei di AirOne, più nuovi), poi la collezione d’arte (sì c’era pure quella), gli immobili di servizio che non hanno più senso, via via, fino all’ultima suppellettile.

Di AZ resterà il marchio, e la memoria di un altro “fallimento di Stato” quello che, giustamente, si diceva già molti decenni fa incapace di gestire la bottega d’un ciabattino.

La foto è quella di I-DAWU, un MD80 al quale sono state tolte le insegne della Compagnia, ultimo gesto di rispetto per il marchio, affinché non venisse portato fuori dai nostri confini nel segno del disastro, in partenza per Shannon, ed è stata scattata da “ottanta” un membro del forum “Aviazione Civile”, ex pilota di MD80: con la chiusura della compagnia è stato messo in cassa integrazione, e probabilmente non sarà più riassunto.
Gli mancano meno di sette anni alla pensione, godrà del trattamento di lusso dedicato dallo Stato agli ex dipendenti di questa compagnia, sette anni di cassa integrazione all’80% dello stipendio. Certo, a lui è andata “bene” rispetto a un cassintegrato dell’industria metalmeccanica, ma è una professionalità buttata via, e un costo, l’ennesimo, a carico della collettività.

Per chi volesse, c’è la relazione di Fantozzi sulle cause del fallimento, che può essere sintetizzata nelle parole riportate ieri dalle agenzie di stampa, non sarà il Vangelo, ma è abbastanza fedele:

ALITALIA: FANTOZZI, COSI' HANNO UCCISO LA COMPAGNIA DI BANDIERA
30/12/2008

30 dic. - ''Alitalia e' morta di grandeur, non per il mio taglio dei voli. Perche' si e' voluta mantenere in piedi una struttura troppo ampia rispetto alle sue possibilita' di produrre reddito. Si e' detto che a Colaninno ho dato la polpa, ma anche lui avra' il problema di riempire gli aerei''.

Il commissario straordinario, Augusto Fantozzi, fa il bilancio in una lunga intervista al settimanale 'L'Espresso' dei motivi che hanno condotto al crac dell'Alitalia e sulla vicenda che ha portato alla vendita della compagnia di bandiera alla Cai. ''Nella mia relazione sulle cause dell'insolvenza - ricorda Fantozzi- dico chiaramente che l'azienda ha sperperato''.

''Diciamo -aggiunge- che in qualsiasi settore non si stava a tirare sul prezzo. Io sono stato attaccato perche' non pagavo i fornitori: saranno pagati tutti quanti, ma intanto ho messo la situazione sotto controllo. Ho fermato la 'signorilita'''.

Quanto ai 'matrimoni' sfumati con Air France e Lufthansa, il commissario sottoliena: ''ho lungamente parlato con Spinetta e con Mayruber. Quando Cai si e' ritirata, dopo la rottura con il sindacato, ho cercato questi signori e loro mi hanno detto chiaro e tondo che con i sindacati italiani non volevano avere a che fare''. (Adnkronos).



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