lunedì 1 dicembre 2008

Giustizia: quando gira la ruota della fortuna

Le ragioni di un suicidio sono sempre misteriose, ciò che spinge un uomo a credere che non ci sia più speranza e che nulla valga più è troppo pesante per poter essere condiviso e compreso, e di fronte a un uomo che si uccide si dovrebbe solo recitare una preghiera.

Oggi però leggo che secondo l’avvocato di Giorgio Nugnes, l’ex assessore napoletano si sentiva perseguitato dai magistrati, pensava di poter diventare una vittima sacrificale per una nuova inchiesta.

Mi sento quasi un avvoltoio, ma non riesco a non vedere la “ruota della fortuna” girare, e annunciare ancora una volta il suo “bancarotta “, non riesco a vedere la stoltezza di chi come il sindaco di Napoli si lamenta e dice “...certamente, se ci fosse più rispetto del segreto istruttorio, che sta diventando il segreto di Pulcinella, si farebbe anche meno male.”… chissà dov’era negli ultimi vent’anni.
Non riesco a non ricordare il cinismo con cui il grido di disperazione di Sergio Moroni e Gabriele Cagliari venne accolto allora, e a non pensare che le loro vite si sono spezzate per nulla

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(ebbene sì, sono tornati i captcha o come accidenti si chiamano; purtroppo ho dovuto metterli per bloccare una nuova ondata di spammer a luci rosse)