Ho ricevuto stamattina una mail dal “Centro Studi Liberali” sul tema del testamento biologico.
Con qualche pazienza, c’è chi ha trovato, nel libro del Siracide (capitolo 30, versetto 10) la legittimazione dell’eutanasia.
Dice infatti l’Autore di questo testo sapienziale che è “meglio la morte che una vita amara, il riposo eterno che una malattia cronica”.
Bum! Uno potrebbe dire.
Con un endorsement così (si tratta della Bibbia CEI nella traduzione ufficiale vigente, pubblicata sul sito del Vaticano, il che qualcosa vorrà pur significare), come osano questi pretonzoli mettere in discussione la legittimità etica dell’eutanasia?
Eppure, ma della Bibbia, che ce ne frega?
Non si tratta di essere o meno credenti, ma di applicare un qualche principio logico al ricorso che a questo testo si fa.
La Bibbia non è un libro di storia, non è un libro di astronomia, non è un libro di medicina, di fisica, di matematica, di igiene o morale sessuale… non è necessariamente la parola di Dio.
È una raccolta di tradizioni orali che narrano la storia del popolo di Israele vista con gli occhi della fede di chi la interpretava come la prova dell’intervento di Dio di quel popolo, almeno questo hanno insegnato a me, ai corsi di introduzione alla teologia in Università Cattolica.
La Bibbia contiene di tutto, dalle prescrizioni sanitarie all’ordine di mettere a morte chi coltiva due essenze nello stesso campo, insomma, contiene la Speranza dell’uomo impastata a un mare di scemenze.
È figlia di una società che non è la nostra, con conoscenze tecniche e valori morali lontanissimi dai nostri, in cui si praticava la schiavitù, lo sterminio, l’assassinio per motivi religiosi: ciò che è veramente scandaloso è ricordarsene a fasi alterne, pretendendo di leggervi solo ciò che torna utile e facendo finta che il resto non ci sia.
Così si compie un’operazione scorretta dal punto di vista laico e blasfema da quello religioso: non si può dire che è o non è la parola di Dio secondo i nostri comodi.
Siamo laici: diamo alla Bibbia il suo significato di testimonianza di fede, smettiamo di trascinarla nel fango delle nostre misere liti quotidiane, e assumiamoci la responsabilità di prendere le nostre decisioni senza cercare scuse.
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A parte che il Siracide non fa parte del canone ebraico devo constatare quello che è riuscito a fare di te l'università cattolica.
RispondiEliminaInvece di avvicinarti a Dio ti ha allontanato. Prima di parlare di cose che non sono di tua competenza chiedi allo Spirito Santo la luce per comprendere le cose di Dio, poichè è scritto in un salmo "per la tua luce noi vediamo la luce".