lunedì 24 agosto 2009

PD verso il congresso

Io il PD non lo voto, si sa. Eppure…

Eppure sono cosciente di quanto sia grave che, per me e milioni di altri italiani, il Partito Democratico sia un'opzione addirittura meno credibile del PCI d'un tempo.

Velleitario e inconcludente, non comunista eppure incapace di dire la verità fino in fondo su quella storia, non cattolico eppure incapace di essere laico, percepito come minacciosamente pronto a usare lo Stato come clava come i propri avversari è il peggior nemico di se stesso, e di tutti noi.

Credo che da questo congresso non uscirà nulla di buono, che il prossimo segretario tirerà la carretta più o meno dignitosamente come questo, che – incredibile dictu – Veltroni fosse l'unica speranza di far fare pace a quel partito con il nostro Paese.

Peccato.

Perché il Paese ha disperatamente bisogno di un'alternativa moderna al centrodestra.

Di un partito che, come il Labour di Blair raccolse l'eredità tatcheriana e la usò per partire per una nuova volata di riforme, colga il meglio dell'esperienza berlusconiana, ossia la scomparsa della legittimazione ideologica e il rifiuto della guerra civile a oltre sessant'anni dal silenzio delle armi, per compiere la stessa operazione.

Purtroppo non sarà così, temo.

Chiunque raccoglierà gli esangui resti del partito leader del centrosinistra continuerà a combattere nel passato: a non essere comunista eppure a non compiere quell'operazione di verità che i missini sono stati costretti a loro tempo, a non essere cattolici eppure a non lottare per i diritti civili e la laicità dello Stato, a non essere totalitario eppure percepito come minaccioso; insomma a lavorare nei fatti contro l'evoluzione di questa nostra Patria, sì bella e perduta.

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