L'operazione di resezione intestinale ha rivelato un linfoma, ovviamente maligno.
Gli animali hanno una risposta alle malattie diversa dalla nostra, principalmente perché non sanno di essere malati.
Sicché dopo l'operazione Nera s'è ripresa alla grande, mostrando una vitalità e un appetito da tempo sconosciuti.
Ma il linfoma è ancora lì, e l'ecografia di questa mattina ha mostrato un linfonodo grande quanto una noce.
Ci ho pensato un po', perché la chemioterapia non è una passeggiata per gli umani ed è ancora una scommessa negli altri animali, e perché non vorrei, per l'egoismo di tenerla con me, farla soffrire un solo minuto.
Ma, da un lato l'oncologa con cui ho parlato m'è parsa sincera e sinceramente convinta del fatto che fosse un errore non provare a controllare la malattia. Dall'altro qualunque approccio prevedrebbe necessariamente un qualche trattamento farmacologico, anche solo palliativo, il cui peso in termini di stress per Nera comunque ci sarebbe.
Così ho accettato.
Una schedula di trattamento non leggerissima, ma in cui credo la parte più fastidiosa saranno non le iniezioni (che si scordano subito) quanto le prime due settimane di pastiglie (Nera capisce quando arrivo con "cattive intenzioni"), poi un richiamo al mese per sei mesi.
So che, anche se la terapia avesse successo, le prospettive comunque non sono lunghissime, ma non voglio metterla giù dura, Nera ha vissuto con me comunque già più di quanto sarebbe stata la sua attesa di vita "in natura" regalandomi quattro anni di affetto incondizionato e questo, appunto, è già stato un gran regalo.
Poi, si vedrà.
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(ebbene sì, sono tornati i captcha o come accidenti si chiamano; purtroppo ho dovuto metterli per bloccare una nuova ondata di spammer a luci rosse)