Ma per Di Pietro evidentemente l’idea che la parola data vada rispettata è una cosa strana, solo che, convinzioni personali o no, ci sono le norme, quelle norme che lui avrebbe dovuto conoscere come Avvocato, e che cercano di salvare un po’ di dignità per questa Professione.
C’è quell’articolo 7 del Codice di Deontologia, scritto in italiano per niente aulico, che persino a lui dovrebbe essere chiaro:
- E' dovere dell'avvocato svolgere con fedeltà la propria attività professionale.
- Costituisce infrazione disciplinare il comportamento dell'avvocato che compia consapevolmente atti contrari all'interesse del proprio assistito.
- L'avvocato deve esercitare la sua attività anche nel rispetto dei doveri che la sua funzione gli impone verso la collettività per la salvaguardia dei diritti dell'uomo nei confronti dello Stato e di ogni altro potere.
Ma lui l’esame da avvocato non l’ha sostenuto, è passato direttamente dai ruoli della pubblica accusa a quelli della difesa privata, e forse non ha mai capito la differenza.
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un uomo che ha fatto carriera in magistratura ed in politica con al benchè minima arte oratoria, è come quell'imprenditore che è diventato capo di un partito politico italiano senza la benchè minima volontà di far del bene per gli italiani, tutto preso dai propri processi e dalla salvaguardia dei guadagni.
RispondiEliminaSfortunatamente l'italiano medio, alias blogger vede solo o carne o pesce, e sceglie l'uno o l'altro di conseguenza.
Non riesce a concepire minimamente che la carne può essere avvelenata da diossina e il pesce da cloruri-mercurio, motivo per cui è meglio chiedere alimenti sani invece di buttarsi a capofitto da una o dall'altra parte.
Auguri blogger