I fedeli lettori ricorderanno la prima legge del Gabibbo sugli allarmi lanciati dai sinistri:
- quando li si sente strillare, i sinistri, su una grave minaccia che incombe sulle nostre teste (democrazia, libertà sicurezza sociale, pace), i casi sono due: o si tratta di una porcata che hanno già commesso e gli è riuscita male, oppure si tratta di una porcata che vorrebbero commettere loro, e stanno cercando di impedire agli avversari di arrivare per primi.
Questa legge è sempre valida, con più conferme sperimentali di quella di gravitazione universale, e trova una ulteriore conferma nelle lamentazioni del gotha dell'architettura italiana.
Ben scrive Vittorio Sgarbi ricordando gli scempi che questi incredibili (nel vero senso della parola) difensori del paesaggio hanno firmato.
Nel suo piccolo, l'autore di questo blog v'ha raccontato già il ferragosto del 2004 il moto di raccapriccio che un comune cittadino può provare a visitare il parto (l'aborto) di uno dei firmatari dell'appello, l'architetto Gregotti con la sua Bicocca e, per chi non avesse voglia di andare fin lì, c'è sempre la possibilità di un giretto in piazzale Cadorna, dove la signora Aulenti ha firmato una roba da incubo, tra aghi, fili e facciate verdone che sembrano prese dagli interni di un negozio d'abbigliamento maschile degli anni '80…
Il rischio che si trasformi in una colata di cemento, forse c'è. Ma le cassandre che oggi alzano i loro lai farebbero bene solo a nascondersi.
L'ago e filo sono bellissimi, il problemi lì intorno sono altri.
RispondiEliminaIl problema del "rischio" (che a Milano è certezza) della colata di cemento, è che poi non torni più indietro.
PS: io non ho mai firmato nulla, posso protestare?
Se l’Italia è devastata non lo è soltanto per l’abusivismo ma per quella associazione a delinquere di architetti che, spesso in virtù della loro notorietà e delle benemerenze ottenute con la complicità di partiti o di consapevole amministrazione di centrosinistra o di raggirate amministrazioni di centrodestra che li hanno sostenuti,
RispondiEliminaAh, capisco. Le amministrazioni di destra sono composte da deficienti totali, visto che a Milano sono vent'anni che vengono raggirate...
Sgarbi è un ipocrita di prima categoria, non trovi?
Oh beh, se lo chiedi a Sgarbi lui ti dirà che sì "le amministrazioni di destra sono composte da deficienti totali"...
RispondiEliminaComunque, l'ago e il filo sono pure simpatici... il problema sono i loro "compagni di piazza", ce le hai presenti le pensiline o la facciata continua del palazzo delle Nord?
E tu cosa pensi?
RispondiEliminaPS: io penso sia e sia stata composta da incapaci, malfattori, bugiardi e fanfaroni. (non nell'ordine, tutti e tutti assieme)
Sì, mi riferisco a Milano.
Io penso che sia piazza Cadorna sia la Bicocca siano figlie dell’insipienza degli amministratori milanesi.
RispondiEliminaPiazza Cadorna fa cagare. Fa cagare ictu oculi. Il fatto che il signor Albertini non l’abbia rilevato non va a suo onore. I casi sono due: o non se ne è accorto, e allora mi spiace ma s’è mostrato in questo caso incapace. Oppure se ne è accorto ma ha avuto paura di dire “la corazzata Potëmkin è una boiata pazzesca!” di fronte all’architetta Aulenti, per paura di essere esposto al dileggio del culturame di sinistra. E allora è stato doppiamente incapace.
La Bicocca purtroppo è un caso più triste. Affonda le sue radici in anni lontanissimi. Temo che la politica non avesse gli strumenti per mettere in discussione il progetto (i plastici sono tutti belli e credo che le norme del tempo dessero meno spazio). Nondimeno nessuno ha aperto bocca. Forse perché a Milano la Pirelli conta più di Berlusconi. Perché il padrone dell’area controllava e controlla anche il primo giornale nazionale (che fa il 60% delle copie in Lombardia). Perché i soldi in ballo erano così tanti che era come cercare di fermare un carro armato con uno sputo. Ma non ci hanno neppure provato, e questo va a loro disdoro.