La vicenda di “Marcello”, l’orso-scivolo di cemento che era il simbolo dei giardinetti di via Benedetto Marcello è oramai conclusa, così come l’interminabile novela dei giardinetti stessi.
Di questi giardinetti ho parlato in un mio post dello scorso novembre: costruiti sopra una stazione di pompaggio dell’acqua potabile, dopo la chiusura di questa erano stati trasformati per anni in un cantiere, finalizzato a trasformare l’ampio spazio sotterraneo in un parcheggio pertinenziale per i palazzi intorno.
Ora la lunga attesa è finita: i giardinetti sono stati recuperati e, seppure ancora recintati per dare tempo al verde di radicarsi, sono nella loro versione definitiva:
Di questi giardinetti ho parlato in un mio post dello scorso novembre: costruiti sopra una stazione di pompaggio dell’acqua potabile, dopo la chiusura di questa erano stati trasformati per anni in un cantiere, finalizzato a trasformare l’ampio spazio sotterraneo in un parcheggio pertinenziale per i palazzi intorno.
Ora la lunga attesa è finita: i giardinetti sono stati recuperati e, seppure ancora recintati per dare tempo al verde di radicarsi, sono nella loro versione definitiva:
Marcello, l’orso in cemento sul quale tante volte ho scivolato, però non giocherà più con i bambini del quartiere: è oramai troppo vecchio e la sua materia prima troppo fragile per i piccoli teppisti delle odierne generazioni.
Così, come un pensionato, ha guadagnato un posto tutto suo ai giardinetti, a lato della costruzione di accesso al parcheggio, da dove continuerà a guardare il traffico circostante e i bambini che tornano a giocare.
Così, come un pensionato, ha guadagnato un posto tutto suo ai giardinetti, a lato della costruzione di accesso al parcheggio, da dove continuerà a guardare il traffico circostante e i bambini che tornano a giocare.
Finalmente tutto torna al posto giusto!
Mh... Non la racconti giusta. Il cantiere era finito da un pezzo, e la ditta di costruzioni ha aspettato per 3 anni che il comune si decidesse a confermare la destinazione dell'area a giardinetto...
RispondiEliminaPer una volta la colpa non era dell'impresa ma -guarda un po'- dell'inettitudine dei nostri amministratori.
Che palle Leppie, non scrivere cazzate.
RispondiEliminaHo già ricostruito tutta la vicenda nel post dell'anno scorso, leggitelo e fottiti.
Lo so che l'avevi scritto, ma in questo post non è affatto chiaro. Anzi, si capisce esattamente l'opposto.
RispondiEliminaPer altro di sta cosa -se non ricordo male- te ne avevo parlato proprio io.