Una delle cose che sopporto di meno è andare in banca.
Per questo, alla nascita delle banche on line ho subito festeggiato, aprendo un conto con una di queste.
Devo dire che la mia soddisfazione è massima: home banking semplice e veloce, costi pari a zero (grazie al fatto che sono loro cliente anche per il mutuo), mai un problema vero in tutti questi anni.
Una banca on line ha anche degli aspetti meno piacevoli.
Uno è il fatto che non ti danno il fido, che a volte torna utile, ma ion qualche modo si può ovviare.
Un altro è il fatto che, le rare volte in cui avresti bisogno di fare un’operazione “fisica” ti tocca scontrarti con il personale della banca “classica” convenzionata… che scatena di solito ogni possibile istinto omicida.
Quando per versare un assegno mi toccava andare in banca, passavo alcuni dei peggiori quarti d’ora, osservando evidenti “assunzioni obbligatorie” al di là dello sportello, ed emeriti deficienti perditempo al di qua dello sportello, magari pure così maleducati da non considerare che, se dietro di te c’è la coda, non è il caso di cazzeggiare con l’operatore.
Così l’altro giorno ero incerto se prendere una robusta dose di calmanti o stracciare un assegno, piuttosto che andare in banca a versarlo.
Poi ho avuto un’idea che s’è rivelata luminosa.
Anziché ricorrere alla filiale vicina all’ufficio, sceglierne un’altra, un filo più distante, lungo la strada di casa, per vedere se pure lì la fauna davanti e dietro allo sportello fosse la stessa.
Siccome il mio secondo nome è fortunato, la fauna era esattamente la stessa.
Questa volta però, un dipendente meno desideroso di lavorare degli altri ha colto la palla al balzo, accorgendosi dell’assegno che stavo tormentando, e chiedendomi cose volessi farne.
Rinunciando al proposito di rispondergli che volevo infilarglielo su per il naso, ho risposto scorato che avrei voluto fare un bonifico (loro lo chiamano così) sul mio conto per accreditare questo maledetto assegno ma che, oltre alla fila, m’ero pure accorto del fatto che ‘sti sciagurati avevano cambiato la modulistica, e non sapevo più che fare.
E qui s’è aperto un modo di opportunità: “Lei ha con sé la tessera bancomat di quel conto?”
“Sì certo perché?”
“E allora lasci stare i moduli, venga che le mostro come si può fare.”
In breve, la filiale era dotata di bancomat evoluti, che oltre a darti i soldi li ritirano pure… e che si cibano pure di assegni!
È stato divertentissimo: ho inserito il bancomat, scelto l’operazione di versamento assegni, inserito l’assegno, il suo importo, e il bancomat ha fatto il resto,riconoscendo le coordinate bancarie e il numero dell’assegno, e accreditandomi salvo buon fine (si intende) l’assegno.
Infine, a mo’ di ricevuta, mi ha dato una divertente fotocopia del fogliettino di carta rappresentativo del misero pagamento che avevo incassato!
Inutile dire che ero deliziato: la prospettiva di non dover più frequentare la fauna della banca convenzionata mi ha a dire poco esaltato, aprendo nuove prospettive, quali assegni e contanti versati la sera tardi, il sabato e la domenica… insomma la libertà!
Bella cosa la tecnologia, quando funziona...
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Io ho un conto semi on line, nel senso che è tradizionale ma con la possibilità di operare anche on line. Anche a io sono rimasto piacevolemnte stupito quando è capitato di versare contanti e mi hanno fatto notare che potevo farlo al bancomat.
RispondiElimina>un dipendente meno desideroso di
RispondiElimina>lavorare degli altri ha colto la palla
> al balzo,
Ma sei un lamentino... Doveva lasciarti lì ad aspettare e farti riscrivere il modulo trenta volte... :-P
Calamar, ogni tanto ci succede pure qualcosa di buono :-)
RispondiEliminaLeppie, hai presente "un giorno di ordinaria follia"? diciamo che s'è accorto di quella cosa lunga e dura che nascondevo nei pantaloni... un fucile a pompa!