giovedì 14 aprile 2016

l'inno de “il popolo della famiglia”, tra bestemmie e banalità

Ed ecco a noi l’inno de “il popolo della famiglia” la lista farlocca per le prossime elezioni comunali di Roma con cui Mario Adinolfi spera di tirar su i voti di abbastanza fessi per guadagnare qualche migliaio di euro al mese esentasse e senza lavorare.

La musica è quella dell’inno di Forza Italia, anche un sordo riconoscerebbe le immortali ritmiche di Renato Serio, fossi in lui chiederei il sequestro del brano e un risarcimento milionario.
Le parole sono da brivido: basti dire che inizia con “Alzati e cammina! ci dice Gesù”, una roba che se fossi cattolico, andrei di persona a bruciare vivo il bestemmiatore.
Le bestemmie comunque si sprecano, perché altrimenti non si può considerare l’invocare il nome di Dio in un inno di partito, con risultati peraltro imbarazzanti: è dai tempi del corso per la Prima Santa Comunione che non sento assieme Gesù, Dio e la “Vergin Santa” nella stessa canzonetta, anzi, già allora (metà anni ‘70) qualche pudore a essere così trash c’era, persino nelle canzoni per comunicandi (Tu Sole mio, per me sei Signoooore, vita e calore diffondi nel cuor!).
Poi, in omaggio a una delle più solide regole della pubblicità mass market (che non vuole sfidare né cerca l’originalità, ma offre conferme alle sicurezze del consumatore), la novità è rifuggita e si va alla grande con ampi furti alle liriche di Goffredo Mameli:
Dio sarà con noi, chi mai ci fermerà?
Giuriamo far libero Il suolo natìo: Uniti per Dio Chi vincer ci può?
Siamo pronti a dar la vita”:
Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò
Un solo cuore un grande amore”: 
l'unione e l'amore rivelano ai popoli le vie del Signore… ma è sempre possibile che la citazione fossa ancora più colta: “Grande Amore” de Il Volo.
Ah, c’è pure una specie di “mettete dei fiori nei vostri cannoni”, sempre peggio…
Infine, la parte originale (sì, c’è) dei testi è terrificante, una polpetta di mantra da beghine.

Insomma, credevo di avere visto e sentito il peggio con “i’m PD” e con “meno male che Silvio c’è”, ma vedo che le anime di Giorgio Aiazzone e Guido Angeli continuano a ispirare gli orrori più nefasti.

Peraltro stavo pensando di usarla come suoneria della sveglia del telefonino... così, tanto per ricordarmi ogni mattina (dopo l'Alzati e cammina!) da che parte della storia la vita ha deciso di mettermi, e che dall'altro lato c'è questa imbarazzante versione con le Nike dei tagliagole islamici.

giovedì 7 aprile 2016

Di intercettazioni, lobbysmo, ministri, grane in famiglia e garantismo per tutti

https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8375675
Dunque, l’ex ministro della Repubblica signora Federica Guidi, è stato intercettato e le sue intercettazioni sono finite -more solito- su tutti i mezzi di comunicazione.
Ovviamente, tutte le intercettazioni, soprattutto quelle che riguardano la vita privata della signora.
Retoricamente: se qualcuno avesse il buon cuore di spiegarci quale sia la rilevanza delle liti in famiglia tra la signora Guidi e il suo ex fidanzato, gliene saremmo tutto grati, così per toglierci il sospetto che l'obiettivo fosse solo quello di umiliare una persona mettendo in piazza i suoi problemi familiari e costruendo la solita scenografia per rendere “indifendibile” una persona…
Ora, non è che ci si debba commuovere per la “povera” Federica Guidi, che povera non è né da un punto di vista fiscale né da quello delle emozioni, ma con questa storia del fatto che non ci si debba commuovere per certuni da decenni accettiamo la sistematica erosione delle nostre garanzie costituzionali per tutti, e quando al posto di una “poverina ben inserita nei gangli del potere” c’è un poverino vero, non ne resta neppure la carne trita… ma oramai di questo non frega niente a nessuno, perché da trent’anni si pasteggia a pane intinto nel sangue di una cronaca giudiziaria spietata, votata alla ghigliottina sempre.
Non sempre c’è una Federica Guidi: ci sono i Bossetti, i Parolisi, i Sollecito, che molto prima di qualsiasi sentenza hanno visto le loro vite dilaniate in TV, i particolari più intimi dati in pasto al voyeurismo della stampa e del popolino, la cui immagine è stata lordata oltre misura al fine di rendere impossibile qualunque valutazione equa delle loro posizioni...
Bisogna difendere anche la signora Guidi, perché questa storia del "non lo difendiamo perché può difendersi da solo" è un errore tragico, che iniziò una mattina di giugno del 1983, con un signore, padre di due figlie, arrestato per droga e “trovato a letto con due negri”, come raccontò certa stampa… si chiamava Enzo Tortora.
La cronaca giudiziaria conferma ogni giorno che la verginità si perde una volta sola, e una volta persa è andata, puoi fare tutte le imenoplastiche che vuoi, ma è andata: quando fai passare l'idea che puoi demolire il prossimo infangandolo con la forza delle legge, l'idea è sdoganata per tutti.  È per questo che bisogna reagire ogni volta: perché esattamente come con le buone maniere, esiste "un solo servizio" di garanzie, che deve valere per tutti, e perché appena ammetti garanzie differenziate stai certo che al momento giusto la discriminazione varrà anche per te.