mercoledì 22 ottobre 2008

Uh, ma che testimonial simpatica!

Non so cosa abbia fatto nella vita per diventarlo, ma la prosperosa signorina Jodie Marsh nuova testimonial della catena Starbucks mi pare proprio una buona scelta.

È sicuramente un bello spettacolo da guardare e in questa foto appare essere anche una ragazza spiritosa, insomma, quasi quasi me la sposo! :-)

Per una volta, ringraziamo il giornalaccio, che pubblica una galleria di foto.

L’Italia dei valori immobiliari, nuova puntata

La panflettistica sulle malefatte dei politici non mi piace.
Non mi piace l’idea che qualcuno guardi il prossimo dal buco della serratura, anche se si tratta di osservare condotte riprovevoli in persone che per il loro ruolo dovrebbero comportarsi meglio della generalità.

A questa idea faccio eccezione per i predicatori di virtù: comprerei sicuramente novella 2000 se in copertina ci fosse una qualche discinta bellezza che annuncia di raccontare tutto sulle sue notti di fuoco con Roberto Formigoni, riderei a lungo guardando e riguardando su You Tube un video con l’onorevole Volontè sorpreso nei bagni della Camera a rimirare i piselli degli altri (so che la moralità di Volontè è fuori discussione e non succederà mai, ma mi diverte solo il pensiero), leggo sempre con attenzione i racconti delle avventure immobiliari del nostro trattorista nazionale.

Secondo il racconto apparso ieri su “il Giornale” (pagina 10, pagina 11), il trattorista avrebbe acquistato un appartamento in un immobile INAIL.
Acquistare un appartamento dall'INAIL non è mica una colpa, ma si dà il caso che una norma preveda che tale acquisto sia interdetto ai pubblici amministratori, sia direttamente, sia indirettamente.
E invece il suddetto plurivani è finito nel patrimonio del trattorista attraverso un altro soggetto, casualmente compagno della tesoriera de l‘Italia dei Valori , nonché membro del CdA della società immobiliare An.to.cri, di cui il leader dell’IDV è amministratore unico e la tesoriera dell’IDV è membro del CdA.

Sono queste le storie che mi riconciliano con il mondo, perché riconfermano la mia incrollabile fiducia nella saggezza popolare: la prima gallina che canta ha fatto l’uovo, sono sicuro che il trattorista questo proverbio lo conosce.


Post scriptum: Gianni Pardo pubblica su Affari Italiani un’interessante riflessione politica sul trattorista, è qui.

martedì 21 ottobre 2008

Del Turco, la giustizia e le delusioni della vita...

Ho già spiegato che io non so se è innocente o meno ma, istintivamente, per la disistima che non posso negare di provare verso la nostra magistratura, per il passato specifico di quella abruzzese, per una sorta di fiducia personale che l’uomo mi ispira, non riesco a non schierarmi con Ottaviano Del Turco.
Ieri è apparsa una sua intervista sul Corriere della Sera, che meritoriamente è stata riportata da Dagospia.

È un’intervista carica di amarezza e di squarci di verità, sulla giustizia, la politica, i suoi occasionali compagni di strada bianco-rossi…
a prescindere dal marginale particolare del futuro giudiziario dell’intervistato è, secondo me, da leggere.


“Mi avevano avvisato, non fidarti dei comunisti”
Walterloo? mi ricorda “una vecchia gag di Sordi”
Bettini? “ho rimosso il nome”
Bene Berlusconi – in carcere Pasolini è proibito…

Aldo Cazzullo per "Il Corriere della Sera"

Ottaviano Del Turco «Io sono un fondatore del Pd. Per il Pd ho pagato un prezzo: ho rotto con i compagni socialisti, amici di una vita, Boselli, Villetti, Intini. Ora vedo i loro sorrisetti. Capisco che mi stanno dicendo: ti avevamo avvisato, non fidarti dei comunisti. E capisco che avevano ragione loro».
Ottaviano Del Turco ha ancora qualcosa da dire. «Del resto, sono stato zitto per cento giorni».

Ha sotto mano i ritagli dei giornali, con le reazioni alla sua intervista a Vespa.
Ancora nessuna traccia della solidarietà che attendeva dal Pd. «Leggo invece che l'Unità si schiera con la procura. E adombra che io vorrei candidarmi alle Europee con la destra. Questo è troppo. Agnosco stilum: è il consueto escamotage della scuola comunista. Quando vuoi scaricare qualcuno, lo additi come uno che sta per tradire. Forse è il momento che io racconti come si sono comportati i dirigenti del mio partito, mentre io stavo in galera».
«
Sono stato trattato come un delinquente abituale. La linea di Veltroni è stata identica a quella di Di Pietro; al punto che non capisco perché alle prossime regionali il Pd non sostenga il suo candidato, Costantini. Non una parola in mia difesa. Non pretendevo un trattamento di favore; solo il minimo che spetta non dico a un militante del Pd, ma a un qualsiasi cittadino.
Walter Veltroni La presunzione d'innocenza, le garanzie costituzionali: nulla. Tra me e Angelini, il mio accusatore, Vetroni ha scelto Angelini. La verità è che per le due culture fondative del Pd, il postcomunismo e il cattolicesimo democratico, il garantismo non significa niente. Preferiscono nascondere la coperta sporca sotto il letto. Quando il 'pentito' Angelini nell'incidente probatorio ha chiamato in causa Fassino, subito Franceschini, veloce come una lepre, è intervenuto in difesa dell'onore dell'ex segretario Ds. Giusto. Ma l'onore di Del Turco, vecchio socialista, sindacalista Cgil, presidente dell'Antimafia, il mio onore non vale nulla? Il giorno in cui sono stato scarcerato, dei diessini abruzzesi non mi ha chiamato nessuno
».

«Certo, qualche colpo di telefono in questi mesi è arrivato». Da chi? «Amici di D'Alema». Latorre? «Non mi faccia dire i nomi, non vorrei indicarli alla punizione del partito. Io so bene che D'Alema non la pensa come Veltroni, sulla mia vicenda e più in genere sui rapporti tra politica e magistratura. Ma è rimasto anche lui in silenzio. Questo significa che il Pd non può permettersi di dire una sola parola contro le procure. Veltroni mi ricorda la vecchia gag di Sordi. Suona il telefono, una voce dice: 'Parlo con il numero 874975?'. E Sordi: 'Mortacci tua, n'avessi indovinato uno!'. Ecco, questo è Veltroni: non ne indovina una. Per tacere di quel tizio sovrappeso....».
Pier Paolo Pasolini Bettini? «Ho rimosso il nome».

Neanche lei Del Turco è mai stato magro. «Ora sì. In carcere ho perso nove chili. Non che si mangiasse male, anzi. E' che il cibo, piacevole ossessione in altri momenti della mia vita, non aveva più alcuna importanza. Pensavo solo a difendere la mia dignità. E a leggere. Ho ripreso i classici della mia giovinezza, e ho scoperto che a 65 anni i libri appaiono capovolti rispetto a quando ne avevi venti. Il Giovane Holden, che mi aveva entusiasmato, ora mi appare inutile. Addio alle armi, che avevo letto con sufficienza, è un libro straordinario. Le ultime quindici righe, quando lui trattenuto da due infermiere vuole affrontare il medico dopo che ha perso moglie e figlio, andrebbero inserite in qualsiasi antologia».

«Berlusconi non l'ho sentito, ma ho ascoltato le sue parole. E ne sono stato felice. Berlusconi si è espresso come il premier di un paese democratico».
Non le fa impressione essere abbandonato dalla sua parte e difeso dall'altra? «Sì. E' possibile che la destra sia garantista pensando a se stessa. Ma le parole di solidarietà sono state così poche: perché dovrei rifiutare quelle di uomini che io ho combattuto?».

I figli di Craxi le hanno rinfacciato la sua severità verso il padre. «Confondono due vicende diverse. Ho ripensato a Bettino, in questi mesi. Però io non avevo Hammamet. Avevo Collelongo. Non è la stessa cosa».
A Porta a Porta non c'erano né il Pd, né il procuratore Trifuoggi. «Il ministro ombra della Giustizia, Tenaglia, è stato invitato e non è venuto. Lo stesso vale per il procuratore. Mentre io stavo in isolamento, lui teneva una lunga conferenza stampa per dire che contro di me c'era una 'montagna schiacciante di prove'. Ora, dopo quasi quattro mesi, viene chiesta una proroga alle indagini preliminari».

«Sono circolate le voci più assurde. La casa che con i miei sette fratelli abbiamo costruito pezzo a pezzo, un piano sopra l'altro, è diventata un castello che io avrei regalato alla famiglia. Avrei comprato un appartamento in piazza di Spagna e un attico in piazza Navona, per cui non sarebbe bastato il triplo dei soldi che Angelini racconta di avermi dato. Solo due giornalisti sono andati controcorrente. Pierluigi Battista sul Corriere si è chiesto: 'E se Del Turco fosse innocente?'. E Franco Bechis è andato dagli uffici preposti, ha controllato e ha scritto la verità: non avevo comprato alcun attico in piazza Navona. Quanto al giornale del Pd, mi viene in mente Pasolini, che lo chiamava 'l'incauta Unità'».

Pasolini? «Quando entrai in carcere, avevo con me le sue poesie. Requisite. In carcere Pasolini non può entrare: 34 anni dopo il suo assassinio, è ancora un autore maledetto. Tempo prima, uno pseudo Pasolini gli fece uno scherzo: mandò all'Unità una falsa 'ode a Nenni', che allora era il personaggio più odiato dai comunisti. Pierpaolo scrisse una smentita indirizzata all''incauta Unità'».

A dire il vero, è il vicepresidente dell'Abruzzo Enrico Paolini ad adombrare che lei potrebbe candidarsi alle europee con il centrodestra. «In questo momento io penso alla mia innocenza, non alle candidature. Vorrei continuare a fare politica con i riformisti. Ma dal Pd mi sono autosospeso. E non vedo le condizioni per tornare indietro. Mi ha scritto una militante socialista, anche lei sarcastica come Boselli, Villetti, Intini: 'Caro Ottaviano, ora sei guarito dalla sindrome di Stoccolma?».

lunedì 20 ottobre 2008

Privacy, fobie e social networking: Attivissimo non ha mica tutti i torti eh?

Trovo questo passaggio in un post di Paolo Attivissimo sul proprio blog:
    Ho sempre visto Facebook come un concentrato del peggio di Internet: una colossale, rutilante, ipercinetica, vanesia perdita di tempo e di banda, come Second Life, combinata con l'offerta volontaria a chissà chi di tutta la rete dei nostri contatti e conoscenti.
    La Stasi avrebbe dato l'anima per ottenere quello che gli utenti danno spontaneamente ai vari siti di social networking: la mappa completa delle persone che si conoscono, e delle persone che a loro volta conoscono le persone che si conoscono, e così via.
    E poi ci preoccupiamo di Echelon e delle telecamere per strada.
Che dire?, forse non ha tutti i torti, siamo tutti qui a preoccuparci di che uso farà l'Esselunga dei dati sui nostri acquisti con la Fidaty card, e poi mettiamo in internet un po' di tutto, dal nostro CV alla posizione in cui ci piace farlo il venerdì sera...

venerdì 17 ottobre 2008

Obama diventa un vibratore.

il blog di River posta questa interessante novità, che sicuramente rilancerà i consumi...

October 17th, 2008
Per adesso viene venduto solo quello di Obama, ma da quel che ho capito se ne faranno anche altri.
Costa 22 dollari e si compra qui. Spese di spedizione incluse per ordini superiori a tre vibratori. “Ami il tuo candidato? - si legge nel sito - Lascia che lui possa contraccambiare il tuo amore”.
Le specifiche tecniche: 19 centimetri di lunghezza; 5 centimetri in diametro; made in Usa; impermeabile; non necessita di batterie.



Post Scriptum 1: Una sola osservazione: 19 cm? allora non è vero che sono tutti superdotati...
Post Scriptum 2: notate la "fine" vicinanza tra il concetto di "capo di Stato" e quello di "testa di..."

Buone notizie: in campo energetico il Governo è centralista.

Buone, anzi eccellenti notizie.
Il Governo della Repubblica ha assunto su di sé i poteri di esprimee la Valutazione di Impatto Ambientale in tema di parchi eolici off-shore.
Con una norma ad hoc nell’emendamento governativo al provvedimento del Governo recante “Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia”, ogni velleità di controllo locale sugli impianti eolici off-shore viene spazzata via per assegnare tale competenza al Ministero dell’Ambiente.
C’è solo da esserne felici, le acque territoriali sono demanio indisponibile dello Stato, non delle regioni, servono alla difesa nazionale, non agli assessori, e se anche così non fosse era ora che qualcuno prendesse a mattonate sulle gengive questa gente: abbiamo bisogno di energia e non possiamo permetterci di continuare a comprarla quasi tutta all’estero, chi cerca di impedire a ogni costo la produzione di energia pulita nel nostro Paese sta facendo il male dell’Italia.

via ecoblog

mercoledì 15 ottobre 2008

Se poi mettessero Travaglio nella stessa cella con Previti…

Marco Travaglio è stato condannato a 8 mesi di reclusione, 100 euro di multa per diffamazione ai danni di Cesare Previti in relazione a un articolo pubblicato dal settimanale "L’Espresso" il 3 ottobre del 2002 dal titolo: "Patto scellerato tra mafia e Forza Italia".
Il giudice ha deciso anche un risarcimento di 20 mila euro a favore di Previti.
Travaglio non farà un giorno di galera, la pena è già stata sospesa… peccato, il carcere non si augura a nessuno, ma l’idea di vedere Previti e Travaglio dividere la stessa cella è divertente.
Però può esserci una pena ancora peggiore: quella di sentirsi dire in futuro “taci tu, pregiudicato” da un Al Tappone qualsiasi: a volte la vita riserva delle sorprese…


Post scriptum: un po' di galera potrebbero darla anche al "giornalista" che cura la pagina web del Giornale: "un'ammenda" si scrive con l'apostrofo, asino!

lunedì 13 ottobre 2008

Ripassino di storia a uso di politici ignoranti

Qualcuno ricordi a Valter Veltroni alcuni passaggi della storia dello scorso secolo:
  • la dittatura sovietica (da lui dimenticata)  è nata nel 1917, durante la prima guerra mondiale
  • la dittatura fascista è del 1922, nata dopo i tumulti sociali seguiti alla prima guerra mondiale, e nutrita dai miti di questa
  • la dittatura nazista è del 1934, certo la crisi del ’29 diede il suo contributo, ma fino a che lo storico Veltroni non ha rivoluzionato gli assunti generalmente accettati, era abbastanza palese che, senza il disastro post guerra mondiale e il trattato di pace di Versailles, forse la Germania non avrebbe fatto quella fine.
  • la crisi del 1929 nacque negli Stati Uniti d’America, e lì prosperò. 
    Guardacaso, non si hanno notizie di dittatori in quel luogo, anzi, sulle ceneri del ’29 nacquero il Rooseveltismo e il Keynesismo, tanto cari alla parte politica del nostro cinematografaro.

A scuola, altro che al cinema dovevi andare!


domenica 12 ottobre 2008

EOLO: la sòla ha una nuova reincarnazione

Ecoblog annuncia l'avvento di AIRpod, che sarebbe la reincarnazione di Eolo.
E' un'altra idea affascinante, sia pure con alcune improponibilità legate alle esagerazioni di una concept car, ma il punto è che  a disegnare le macchine con photoshop sono bravi tutti, e alcuni disegnano macchine molto più belle di queste. Naturalmente, anche questa volta tante promesse, ma non si vede neppure non dico un modello funzionante (che ci sarebbero i costi per fare il telaio), ma neppure un muletto fatto coi tubi per farci vedere che il motore ad aria funziona...  A pensar male si farà peccato, ma mi sa che questa è un'altra sòla per andare a caccia di investitori...

mercoledì 8 ottobre 2008

Il mondo drogato della vita a credito

Il giornalaccio pubblica oggi un articolo di Zygmunt Bauman, un sociologo inglese un po’ sinistro, che però in questo contributo dice cose sensatissime.
Come sappiamo, questa crisi ha molti padri: prima il rallentamento dell’economia legato anche al prezzo del petrolio, poi la crisi dei mutui negli Stati Uniti, poi il crack di alcune banche, poi il fatto che le banche non si fanno più credito tra di loro…
Per Bauman, “L'odierna stretta creditizia non è risultato del fallimento delle banche. Al contrario, è il frutto del tutto prevedibile, anche se nel complesso inatteso, del loro straordinario successo: successo nel trasformare una enorme maggioranza di uomini e donne, vecchi e giovani, in una genìa di debitori. Perenni debitori, perché si è fatto sì che lo status di debitore si auto-perpetui e si continuino a offrire nuovi debiti come unico modo realistico per salvarsi da quelli già contratti. Entrare in questa condizione, ultimamente, è diventato facile quanto mai prima nella storia dell'uomo: uscirne non è mai stato così difficile. Tutti coloro che erano nelle condizioni di ricevere un prestito, e milioni di altri che non potevano e non dovevano essere allettati a chiederlo, sono già stati ammaliati e sedotti a indebitarsi”.
Non c’è bisogno di essere marxisti per dargli ragione.
Chi vi scrive è stato educato a una semplice regola: i soldi se non ci sono, non li si spende, a questa regola ha derogato poche volte nella vita, per il mutuo sulla casa, per comprare un’automobile, per profittare di un paio di offerte a interessi zero su acquisti indispensabili per mettere su casa, che sarebbbero stati fatti comunque ma così erano più comodi...

Da circa un anno ho una nuova carta di credito: un giorno ho ricevuto una telefonata in cui mi si offriva una VISA oro a costo zero per sempre. Ho accettato. La carta era una revolving e ho dovuto chiedere di passare alla modalità a saldo mensile, dopo di che ho scoperto che è comoda e funzionale, se non fosse per un piccolo particolare: da un anno, ogni due-tre mesi, una simpatica signorina, o un rassicurante signore, mi chiamano sul cellulare, per annunciarmi che, se voglio, un assegno di 5.000 euro è pronto per me senza domande, o che, se voglio, posso ottenere anche trentamila euro in pochi giorni.
La mia risposta è sempre un po’ imbarazzata: “grazie ma sa, io ho poche pretese, mi servono pochi soldi e comunque sono stato educato a non fare debiti”, la reazione all’altro capo è sempre un po’ stupita.
L’illusione del credito facile e infinito non è una novità di oggi, ricordo racconti sulle carte di credito e sul credito al consumo già nella mia antologia delle scuole medie, quindi oltre trent’anni fa; in questi trent’anni il cancro s’è esteso, e oggi c’è chi, per fare dieci giorni da borghese al mare si impegna a pagare rate per dodici mesi.
Il fatto è che il fondamento del capitalismo è la buona amministrazione del patrimonio, e in troppi – imprenditori, banchieri e consumatori – se ne sono dimenticati.

martedì 7 ottobre 2008

Dallas, provincia di Medjugorje

Vi ricordate di Dallas? sì il telefilm con racconti di sesso, dollari e ambizione...
Beh, oggi Malvino ci informa di un comunicato stampa dalla santa Sede, che sembra scritto dagli sceneggiatori di Leonard Katzman.
E' il racconto delle vicende di un vice parroco e dei suoi maneggi intorno ai veggenti della cittadina ex-jugoslava (oggi in Bosnia-Erzegovina), con contorno di sesso, soldi e ambizione, appunto.
Il comunicato è durissimo, le gerarchie vaticane ci vanno giù col machete, del resto Roma non ha mai dato il proprio endorsement ufficiale al fenomeno, e si conclude con l’annuncio di gravi sanzioni canoniche… che escludono il rogo solo per evitare fonti di inquinamento ambientale.
Detto questo, Medjugorje non ne soffrirà particolarmente: oramai il volano ha preso velocità, e in queste cose l’oggettività e la fede giocano due partite diverse: non importa cosa è vero, ma quanto ci credi, e in fondo è giusto così…

lunedì 6 ottobre 2008

Benedetto, dell’immobiliare Palizzi

Tanti anni fa, imperversava sulle TV locali del milanese Luigi della immobiliare Palizzi.
Era un signore di 50-60 anni che, con parlata tipicamente milanese, promuoveva gli insediamenti immobiliari con un ragionamento semplice semplice: “i soldi, vanno e vengono, la borsa è un pericolo, i gioielli ve li rubano, solo le case conservano e accrescono il loro valore nel tempo, chi investe in case non ci rimette mai”.
È alla Palizzi e alle sue case che ho pensato leggendo di questa uscita del supremo Pastore dei cattolici. non so, magari si tratta di un malvagio accostamento fatto dall’ultimo laicista sopravvissuto in largo Fochetti ma, se è vera, mi pare una roba da venditore di appartamenti o di polizze vita.

Su, torna a occuparti di Gesù Cristo, e lascia stare le borse: per quelle ci sono i tuoi colleghi dello IOR.

domenica 5 ottobre 2008

Giulio Tremonti

Rai news 24, noto covo di residuati  degli anni formidabili del dominio culturale sinistro, sta probabilmente cercando un qualche appeasement con i nuovi padroni, perché questo pomeriggio ha trasmesso in diretta l’intervista a Giulio Tremonti svoltasi durante la “festa della Libertà”  del Palalido.

L’intervista conferma che si tratta dell’uomo del centro destra con la vision più solida, una comprensione delle ragioni della situazione attuale non ideologica, una prospettiva che mette al centro le cose concrete (il valore del lavoro) piuttosto che i sogni.

Che stia studiando da presidente del Consiglio lo sanno tutti, devo dire che mi fa solo piacere, perché credo che sia l’unico a essere sinceramente berlusconiano, nel senso della capacità di spiazzare, del coraggio di cercare soluzioni nuove, certo, bisogna ancora capire che razza di animale è, perché quando lo senti parlare, a volte ti sempra quasi di sinistra... ma forse ha ragione lui, quando dice di essere semplicemente "non dogmatico". 

Vabbe’, tutto qui…

venerdì 3 ottobre 2008

Loro sì che conoscono "la verità intima dell'amore sponsale", chissà come fanno...

La Chiesa ha tutto il diritto e il dovere di essere coerente con i proprio insegnamenti.

Detto questo, allora che sia coerente fino in fondo: questa storia dei metodi di contraccezione che rispettano la natura dell’uomo è una palla. Quando gli fa comodo tirano in ballo le Scritture, quando non gli fa comodo le ignorano facendo finta di nulla.

Fino a prova contraria, fare del sesso contando scientemente sull’infertilità della donna è, dal punto di vista del risultato atteso, la stessa cosa che prendere la pillola o usare il profilattico. Tutto il resto sono frottole.Fai sesso il giorno X perché credi che non ci scapperà il bambino: cosa c’è di naturale? Nulla. Anzi nulla è più innaturale, se consideriamo che la stragrande maggioranza degli altri animali fanno sesso solo quando sono fertili.
Invece spacciano metodi altamente incerti di contraccezione, che richiedono tecniche di valutazione della fertilità a metà tra la lettura dei fondi di caffè e la ricerca genetica avanzata e sono accessibili solo a chi abbia una certa cultura, come metodi “naturali”.

E' una gigantesca ipocrisia, messa in piedi da chi non ha la forza di dire ai propri fedeli un no chiaro e tondo alla contraccezione, che non è prevista in alcuna parte delle Scritture, e si inventa i “metodi naturali” come foglia di fico, per dire quel no senza pronunciare la fetente parolina…
Per fortuna, i fedeli non sono scemi, e lasciano Sua Santità a stupirsi di come mai i credenti lo mandino a zappare quando propone simili bestemmie.

Hanno trasformato Nostro Signore in un guardone e la Bibbia in un manuale di igiene sessuale, non pensano ad altro che al sesso… e noi li stiamo pure ad ascoltare.

mercoledì 1 ottobre 2008

È la stampa, bellezza. E tu non ci puoi fare niente. Niente.

I giornalisti, si sa, sono ignoranti. Necessariamente.
Perché devono scrivere su tutto tutti i giorni: un giorno si occupano di cavoli e quello dopo di merende.
Ma neppure questa premessa giustifica il riciclaggio delle notizie, la pubblicazione di fuffa rancida spacciata per informazione.
Oggi il giornalaccio dell’Italia “migliore” lancia in home page un articolo che è la riproposizione di una delle catene di Sant’Antonio più vecchie della rete: quella sulle improbabili chiamate all’assistenza degli utilizzatori di PC.
La storiella sull’utilizzatore che vuole usare “il porta tazza” la leggevo quando ancora mi collegavo a internet con un modem da 9600 bps, sul resto preferirei sorvolare.
Poco conta che la “giornalista” si sia presa una bufala, un po’ di paccottiglia che gli è parsa nobile perché proveniente da una roboante “Robert Half Technology”, e l'abbia pubblicata senza pensarci, significa che scrive di qualcosa che non conosce, che non è all’altezza del suo compito...

Ah... il titolo è Bogart, Humprey Bogart, in “l'ultima minaccia.” un film del 1952 che ha spinto tanti a credere che quella del giornalista potesse essere una professione seria...