di Paolo Pillitteri
Si ha un bel dire “è la stampa bellezza!” come se bastasse la parolina magica a giustificare qualsiasi presa di posizione mediatica manco si trattasse di un “Ipse dixit”, o, peggio ancora di un “ex cathedra”. Par l’appunto, come una decisione papale, dello stesso tenore di quella a proposito dell’assassinio di Eluana. In altri termini, il padre della ragazza è un potenziale omicida. “Equivale a un assassinio sospendere il cibo e l’acqua”, parola del ministro della Sanità del Vaticano, Mons. Barragan. L’affermazione, certamente autorevole, in risposta alla posizione del Pg di inammissibilità del ricorso della Procura di Milano, è certamente un elemento di pressione sulla suprema corte riunita in camera di consiglio. Un’offensiva invasiva, per dire. “Giudici fermatevi, cosi uccidete Eluana” è, infatti, il titolo della “Stampa”, quotidiano che non diversamente da molti, dà uno spazio enorme alla posizione della Chiesa. Sulle prime pagine è dunque in atto una offensiva di parte, che soltanto un apparato mediatico come il nostro poteva enfatizzare omettendo le posizioni diverse, al di sopra della Cassazione, ben oltre la normale dialettica.
Nessun quotidiano italiano, per un ragione o per l’altra, di destra o di sinistra, laico o confessionale, è riuscito a trattenersi al di qua della linea della sobrietà, del confronto civile e, soprattutto, della consapevolezza che sui temi etici la posizione religiosa ha la stesso identico peso delle altre. A meno che sia il ministro della sanità vaticano il supremo decisore, al di sopra di famiglie, medici, giudici e, perché no, degli stessi mass media. Nel frattempo, su tutti o quasi i media italiani si ignorano le posizioni di Umberto Veronesi a proposito del testamento biologico (quando sarà votato sarà sempre troppo tardi!) o quelle di Ignazio Marino. Del resto, il silenzio assordante dei politici “laici”, nei due Poli, la dice lunga sul deficit di cultura laica e liberale denunciato più volte da questo giornale, dai valorosi radicali di Pannella e Bonino e da pochisimi altri.
Contemporaneamente, un’altra offensiva, questa volta preventiva, è stata lanciata dalla Chiesa contro Barack Obama, accusato di avere posizioni diverse, su aborto, staminali, ecc., rispetto a Bush. Ma è persino ovvio che questo nuovo Presidente Usa abbia idee distinte e distanti dal suo precedessore, anche su simili temi. Che fare? Una guerra religiosa? Ma va. E meno male che il teologo Vito Mancuso dell’Università San Raffaele ha respinto dogmatismi e crociate su tali argomenti: “Usare la parola omicidio nei confronti dei genitori mi sembra un gesto molto violento... L’ideale sarebbe avere il testamento biologico”. Appunto. Poco spazio è stato invece dedicato, et pur cause, alla notizia della tredicenne inglese che ha chiesto di non voler più vivere a causa di una chemioterapia che le ha danneggiato il cuore irrversibilmente e, dunque, rifiuta trapianti inutili e dannosi. Ebbene a questa Hannah Jones i medici prima e poi i giudici hanno risposto positivamente. “Lasciate che me ne vada in pace” ha sussurato ai suoi famigliari consenzienti. Non è quello che tutti noi vorremmo? Vivere e morire in pace. O è un assassinio/suicidio? Ma va.
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(ebbene sì, sono tornati i captcha o come accidenti si chiamano; purtroppo ho dovuto metterli per bloccare una nuova ondata di spammer a luci rosse)