sabato 28 giugno 2008
BUSI GHIGLIOTTINA GASPARRI
Aldo Busi
martedì 24 giugno 2008
E poi parlano di Giustizia
Nell’agosto del 2003, un gruppo nutrito di dipendenti dell’aeroporto di Malpensa viene filmato mentre è intento a rovistare nelle valigie dei passeggeri in partenza. Come giusto, i signori vengono rinviati a giudizio per furto aggravato.
Nelle more del procedimento (sono trascorsi solo cinque anni, in fondo, che volete che sia…), SEA, la società che amministra gli aeroporti milanesi e da cui dipendevano tali nobiluomini, decide di licenziarli in massa.
Alcuni di questi non ci stanno: “perché mai bisognerebbe licenziare qualcuno che, addetto allo smistamento dei bagagli, viene sorpreso a rovistare nelle altrui valigie?”, così fanno ricorso al giudice del lavoro.
E oggi, sul Corriere, appare la notizia: uno di questi ha vinto la causa, il giudice del lavoro ha ordinato la reintegrazione del lavoratore perché “SEA non ha indicato gli oggetti del furto contestato e le eventuali denunce dei passeggeri riferite al giorno di cui alla contestazione”.
Ecco, se qualcuno avesse bisogno di capire perché la nostra giustizia è a pezzi e i nostri magistrati sono indifendibili, rifletta su questo piccolo episodio.
Cosa c’è di più grave per un addetto allo smistamento bagagli dell’aprire le valigie altrui? Da quando violare la proprietà altrui, l’altrui intimità e riservatezza (nelle valigie ognuno dovrebbe essere libero di stipare quel che vuole, nei limiti di peso e di legge) è consentito impunemente?
Si tratta di una condotta in sé censurabile, che rappresenta una gravissima violazione della fiducia accordata al lavoratore, la stessa violazione che ci sarebbe se la signora delle pulizie organizzasse dei festini in casa nostra durante la nostra assenza.
Invece, quello che è ovvio per tutte le persone normali (“le valigie altrui non si aprono”) non è altrettanto ovvio in un tribunale della Repubblica e, come in Pinocchio, il furbo va impunito, mentre l’incolpevole viene mazziato.
Tardo sessantottismo, cieca lettura dei codici o condotta obbligata, sono vicende come questa che demoliscono la credibilità della casta togata, non hanno bisogno di detrattori esterni, a rovinarne il rispetto bastano le sentenze.
mercoledì 18 giugno 2008
Uno non fa in tempo a scrivere il suo pistolotto...
Come è abbastanza scontato, il vostro ospite non regala il proprio euro all’editore dell’Unità (a proposito: qualcuno sa chi sia ora?), però legge con costanza Dagospia, ed è grazie a questo che ha trovato questa notizia, di Delia Vaccarello.
Ebbene, sembra che l’impegnatissima rivista dei gesuiti “aggiornamenti sociali” abbia pubblicato un articolo bomba sui froci. Vogliono riconoscergli qualche diritto!
Leggete l’articolo, che è un raro esempio di cosa siano oltre due millenni di cultura del barcamenarsi tra l’umano e il divino, tra l’ontologia e la convenienza.
Mi pare una riflessione elegante, quella dei gesuiti, e poteva diversamente essere?, no.
Ora, sempre che padre Bartolomeo Sorge non vengano arrostiti da G&B (George&Benedict) nei giardini vaticani, queste riflessioni qualche imbarazzo lo porranno ai “cattolici” nostrani… chi lo sa…
L’articolo sarebbe disponibile in PDF anche sul sito di “aggiornamenti sociali”, ma per qualche ragione non riesco ad accedere... mi sa che stanno già a mettere le fascine per il rogo, in Vaticano...
Cosa sta succedendo?
Non è una di quelle “crisi” che a un certo punto colpiscono il blogger, il quale poi “nobilita” la cosa parlando di riflessione sul senso del proprio bloggare e cose simili.
No.
Semplicemente sono molto stanco.
È oramai quasi un anno che non ho una settimana di vera pace, in un susseguirsi di eventi belli, bruttissimi, o solo troppo veloci per non travolgerti.
Da qualche mese poi non faccio altro che correre, e sono oramai fisicamente e mentalmente stanco… così, appena posso, scompaio: lascio suonare il telefonino, non rispondo alle e-mail, evito tutto l'evitabile e cerco di girare l’interruttore e spegnere il rumore intorno a me.
In condizioni del genere non hai voglia di cucinare, né di leggere, andare in palestra, fare le pulizie, mettere in carica le batterie delle varie cianfrusaglie wireless e/o portatili… aggiornare il blog.
A volte in questo mese m’è venuta la voglia di scrivere, ma subito è sopravvenuta la stanchezza, e ho lasciato stare… e quando pure non sarei stato stanco c’era la solita torma di cani latranti che mi inseguiva: il lavoro, le scadenze, quelli che ti chiedono un favore e a cui non puoi dire di no, perché non l’hai mai fatto e non sai neppure come si fa…
Insomma, chi lo sa, magari domattina la voglia di scrivere qualcosa batterà la stanchezza e mi darà lo sprint per sfuggire i cani… ma temo che l’alba non sia vicinissima…
Comunque sia “il gabibbo è vivo, e lotta insieme a voi!”…
Ciao a tutti…