lunedì 10 marzo 2008

Cina: una dittatura spietata anche con gli animali

Questo articolo è apparso oggi su ecoblog:

Per Pechino 2008, i campi di morte per i gatti
La corsa a Pechino 2008 ha previsto un’organizzazione immensa che ha pensato pure alla scioccante eliminazione dei gatti in appositi death camp, propriamente campi di sterminio per gatti abbandonati nella capitale cinese. Come mostra l’immagine a lato, centinaia di gatti vengono barbaramente trasportati tutti ammassati in gabbie talmente strette dove non riescono nemmeno a girarsi, per poi esser caricate sui camion che li portano in “campi di sterminio” ai bordi della città.
L’abbattimento sistematico è stato istituito dal governo cinese per evitare la diffusione di malattie infettive visto che le condizioni igienico sanitarie sono lontane dagli standard del mondo occidentale. In particolare il pericolo di diffusione della SARS ha fatto aumentare gli abbandoni di gatti nella capitale, dove sono state istituite apposite squadre per la raccolta dei felini.
Il governo ha attuato questa politica ha messo in campo l’ennesima misura-vetrina per dare un tono alla città: dovrà sembrare verde e pulita durante le Olimpiadi. Peccato che gli atleti dovranno allenarsi fuori dalla città ed addirittura si prevede lo spostamento fuori Pechino di alcune gare perché i livelli di smog sono altissimi. Ridurre di 2 yuan le tariffe dei mezzi pubblici certo non aiuterà la città.
Alcune associazioni animaliste cinesi hanno paura di manifestare e diffondere le loro idee per paura di ritorsioni del governo centrale, che in questi casi usa sempre la pesante minaccia del carcere a vita o della pena di morte pur di non ledere la propria immagine. Abbattere 500 mila gatti farà sollevare l’indignazione mondiale - anche se l’anno scorso nulla si è potuto fare contro l’abbattimento dei cani randagi di tutto il paese.
Un associazione animalista di cui è stato nascosto il nome nell’articolo per evitare problemi con le autorità cinesi ha salvato 30.000 gatti da un campo di sterminio a Nord-Ovest di Pechino. É ben poca cosa, soprattutto perché la maggior parte è morta il giorno stesso della liberazione in seguito alle condizioni disumane in cui sono tenuti in questi campi di sterminio. Nessun tipo di spazio vitale, cibo o acqua è concesso ai felini che muoiono agonizzanti.
Un massacro senza fine - dovuto anche al salato costo di sterilizzazione dei felini, volutamente mantenuto a livelli inaccessibili dal governo centrale cinese: destinare 200 yuan al gatto sono un problema per molti pechinesi che preferiscono l’abbandono. Perchè le Olimpiadi in un paese così?
Già, perché le olimpiadi in un paese così? io me lo chiedo da ben prima di scoprire la fine di questi sventurati mici...

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