giovedì 29 gennaio 2009

Davide Giacalone e "Il linciaggio della legge"

Giacalone è una penna acuta, e oggi scrive delle cose assolutamente condivisibili sul rapporto tra legge e costruzione dell'opinione pubblica.

IL LINCIAGGIO DELLA LEGGE

Soffiano sul fuoco, che li brucerà.
Ho il voltastomaco, a proposito di rumeni, violentatori e dintorni. Non tollero ipocriti e profittatori.
E’ stato arrestato, ad Avellino, un professore sessantenne, accusato d’allungare le mani sulle studentesse. C’erano numerose denunce, una ragazza ha subito intollerabili abusi, è ai domiciliari.
Ma il (presunto) maialone nostrano non fa notizia e non c’è nessun indignato parlante.
Scommetto: tornerà libero, non perderà il posto e sarà condannato, se lo sarà, quando non avrà l’età per scontare. Ma a nessuno frega niente.
I rumeni, invece, quelli sì che sono un piatto ghiotto.
Auguro loro che la sentenza li raggiunga prima della decorrenza dei termini di custodia cautelare.
Accertare la loro colpevolezza spetta ad un tribunale, ma, a naso, direi che la galera se la sono meritata.
Aggiungo che sono favorevole all’introduzione del reato d’immigrazione clandestina, e se la Romania, comunitaria, ci spedisce troppi delinquenti si può anche spiegarle che i trattati vanno rivisti.
Ma le scene televisive del “dagli al rumeno” fanno schifo, anche perché la ressa era principalmente di cameraman e fotografi, alla ricerca di qualche italiota che testimoniasse la voglia di linciaggio.
Abbiamo una legge che proibisce di fotografare una persona in manette. La cosa non si risolve mettendo un pallino sulle manette, o tagliando la foto per farle sparire. La legge c’è, ma nessuno la fa rispettare e pare nessuno ne comprenda il significato.
Che rispetto merita un Paese che stampa le leggi sui rotoloni soffici, destinandole ad uso acconcio?

Ho letto che gli inquirenti sostengono di averli arrestati grazie alle intercettazioni telefoniche, che siano benedette e che nessuno ce le tolga. Ci hanno presi per scemi.
Cosa hanno intercettato, in un giorno?
In realtà, quelle canaglie hanno anche rubato il cellulare alla loro vittima, ed avendolo acceso la compagnia telefonica (come prevede la legge, per tutti i cellulari rubati) è stata in grado di dire esattamente dove si trovava il telefono. Il che, con il dibattito sulle intercettazioni, non c’entra un fico secco.Lo ripeto: attenti, politici e magistrati stanno allevando un mostro, con l’aiuto di un giornalismo che cerca lo strillo per farsi sentire, non di ragionare per avere qualche cosa da dire.


Io ho solo due osservazioni: la prima riguarda le intercettazioni telefoniche, il cui abuso è tanto palese da essere autoevidente.
La seconda è sui rischi: per Giacalone politici, giornalisti e magistrati stanno allevando un mostro, per me il mostro ha oramai i baffi, le spalle larghe e sta per partire militare di leva, da quanto è stato allevato bene.

martedì 27 gennaio 2009

Per fortuna che il 28 gennaio arriva presto...

…così, tutta questa infame lagna di finti addolorati per la Shoah, che soffrono tanto per gli ebrei morti, ma ancora di più per il fatto che quelli vivi non si lasciano ammazzare in silenzio, di democratici che rispettano le minoranze, ma le vorrebbero il più possibile silenziose, finisce e tutti ritornano a fare quello che gli riesce meglio.

Beh, buona giornata della memoria.

lunedì 26 gennaio 2009

Nera e Piccolo, "il crocerossino"

Nera è malata.
Aveva una sténosi intestinale e la pappa non veniva digerita: non mangiava più e vomitava sempre.
Ora ha una decina di graffette d'acciaio sull'addome e qualche centimetro di intestino in meno.
Speriamo che la cosa si limiti a questo, perché potrebbe anche essere di origine tumorale, nel qual caso...
Comunque: finché è stata male Piccolo e Noè l'hanno lasciata in pace, idem sabato dopo l'operazione.
Solo ieri sera, all'ora di andare a dormire, Piccolo le si è avvicinata con circospezione e si è sdraiato vicino.
Hanno dormito assieme quasi tutta la notte, la malata e il crocerossino...

venerdì 23 gennaio 2009

In Etiopia la Chiesa getta la maschera

Anche i cattolici votano per la persecuzione degli omosessuali

Come tutti sanno, la Chiesa cattolica condanna l’omosessualità perché contraria alla morale cristiana ma, sia ben chiaro, non ha nulla contro le persone omosessuali, anzi si oppone a qualsiasi discriminazione.
Il mese scorso, all’Onu, ha votato contro la risoluzione franco-europea per la depenalizzazione globale dell’omosessualità, ma solo per il timore che, legittimando questa pratica, si aprisse in qualche modo la strada ai matrimoni omosessuali, disgregando la famiglia tradizionale. Solo e soltanto per questo. La
Chiesa cattolica, anche quando si schiera con le teocrazie islamiche che puniscono l’omosessualità con la morte, non vorrebbe mai che gli omosessuali fossero perseguitati, vero?
No. Non è vero.
Si tratta solo di un’ipocrisia e quanto accaduto recentemente in Etiopia lo dimostra.
Alla vigilia di Natale, si sono riuniti ad Addis Abeba i leader religiosi di quel Paese.
Erano presenti una dozzina di massimi esponenti delle principali confessioni: ortodossa, protestante e, appunto, cattolica.
Tutti costoro, nessuno escluso, hanno approvato un appello ai legislatori, per chiedere che la condanna dell’omosessualità - già punita dal codice penale etiopico - sia inserita nella Costituzione.
Attualmente è prevista una pena minima di 6 mesi, ma i firmatari del documento hanno chiesto un inasprimento delle pene e una modifica della Costituzione, per mettere definitivamente al bando questa attitudine.


Nel testo dell’appello, l’omosessualità viene definita “il culmine dell’immoralità”.
Al termine dell’incontro, il patriarca ortodosso Abune Paolos ha definito gli omosessuali “stupidi come animali”: devono essere discriminati e corretti, devono ricevere una lezione, ha aggiunto.
I religiosi unanimi hanno chiesto al governo l’apertura di centri di riabilitazione e di mettere anche sotto stretto controllo la distribuzione di materiale pornografico.
Sium Antonios, capo della Ong locale “Uniti per la vita”, ci ha messo del suo: “L’omosessualità non rientra fra i diritti umani e non è in relazione con la Creazione; non ha fondamento biologico. E’ inaccettabile e immorale”.
Il fatto che il massimo rappresentante della Chiesa cattolica abbia concorso con il suo voto all’approvazione di questo appello e di queste dichiarazioni, mette il Vaticano di fronte alle sue responsabilità.
Davanti all’opinione pubblica italiana ci si può atteggiare a persone buone e di fronte alla comunità internazionale ci si finge aperti e dialoganti.
Invece, quando si trovano in condizione di esercitare un potere politico reale, le gerarchie si presentano con il loro vero volto: oscurantista, retrogrado e privo di pietà cristiana.

Alessandro Litta Modignani

Grazie a l'Opinione

mercoledì 21 gennaio 2009

In attesa della notizia ufficiale…

Oramai da mesi non si sa più nulla di Fidel Castro.
Spero sia già morto e materia per gli imbalsamatori cubani, anche se, personalmente, lo vedrei meglio conferito a una pubblica discarica, affinché i ratti ne facciano scempio, come è giusto che sia per il corpo di ogni dittatore che non si arrende e non rende la libertà al popolo cui l’ha rubata.
Nel frattempo, il database del sito di Davide Giacalone oggi pubblicava questo aforisma.
Che dire? quanta verità…

martedì 20 gennaio 2009

Animali Persi e Ritrovati compie 5 anni

Vi ricordate di Piccolo e della sua fuga?



Sono passati oramai quasi quattro anni, e quell’animaletto insignificante è diventato un gattone rompiscatole.
Beh, ai tempi in cui mi aggiravo per il quartiere a tappezzare i muri di lacrimevoli cartelli con il suo musino ho fatto la conoscenza con un’associazione: “Animali Persi e Ritrovati”, il cui sito mi fu utile fonte di suggerimenti per la mia martellante campagna di comunicazione.

Da allora, il mio blog ospita un piccolo box con i “chi l’ha visto” a quattro zampe di questa associazione: dopo il ritrovamento di Piccolo, volevo continuare a fare qualcosa, così suggerii alla Signora Raffaella la possibilità che i curatori del sito dell’associazione creassero questa utility, che chiunque può inserire nel proprio blog, non servendo nessuno skill di programmazione.

Ebbene, APER compie cinque anni, e la signora Raffaella ha mandato un’e-mail per raccontare la storia faticosa e felice che ha dato la scintilla per la sua nascita.
Pubblico con gioia questa bella storia, e invito tutti ad aiutare gli animali dispersi.

La fuga di Ronin, e la nascita di “Animali Persi e Ritrovati”

Il 29 dicembre 2003 Ronin, usci' di casa verso le 18:30. Era stata una giornata uggiosa, piovigginosa, di quelle da stare volentieri in casa. Quel tardo pomeriggio un vicino aveva aperto mezz'ora prima del nostro rientro il portone al nostro micio. Lui era uscito, nonostante il tempaccio, per fare il suo solito giretto. In quattro anni non era mai successo nulla, Ronin stava molto volentieri in casa, tanto quanto odiava stare chiuso in casa. Ma quella sera non rientro' e nemmeno il mattino dopo.
Dopo 12 ore di attesa ho incominciato di giorno a rivoltare la citta' e a piangere lacrime inconsolabili di notte. Non auguro a nessuno quello che ho passato e di dover vivere uno stato d'animo simile.
Abbiamo disseminato 350 volantini segnaletici in centro. La Gazzetta locale ci ha gentilmente pubblicato un annuncio con tanto di foto. Lo sapeva tutta la citta' e se non era tutta lo sapeva almeno meta'. Facevo ogni giorno qualcosa: attaccare volantini, controllare dove li avevano strappati, chiamare TUTTI i veterinari, mandare mail segnaletiche ad amici e conoscenti, passare e ripassare in zone della citta' che conosceva bene o che forse non conosceva affatto... Non e' passato giorno in cui non facessi QUALCOSA per cercarlo. Sono fioccate le telefonate di segnalazioni e di incoraggiamento. Ho incontrato anche qualche disfattista che mi assicurava che il gatto ce lo avevano sicuramente ammazzato, mangiato, investito. Facevo spallucce e continuavo a cercare, a fare... ma di Ronin nessuna traccia!
A meta' gennaio mi segnalano un gatto vicino ad un asilo nido. A quanto pare scappato da li' dopo essere stato azzannato da un cane... Al secondo giorno di appostamenti riesco a braccare l'animaletto ma non e' Ronin bensi' una giovanissima "lei".
Non volevo "rimpiazzare" il mio micio, ancora lo davo solo per dis-perso e non solo "definitivamente perso". La mamma che aveva le bimbe al nido e che mi aveva segnalato il gatto/gatta si rese disponibile ad accudirla fintanto che non avremmo trovato anche i suoi di padroni. Le fisso un appuntamento dal mio veterinario (come si confa' di routine con tutti i trovatelli) e l'aiuto a portare la piccola a casa. Le chiedo di chiamarmi qualora avesse dei problemi.
Mi chiama il mattino dopo: il marito non ne vuole sapere. Cosi' dal veterinario ci vado io, micia-in-gabbietta in una mano, nell'altra mano quella del mio compagno, Mauro. Mauro dice: "questa al gattile non ci va" e io battezzo la piccola chiamandola "Tabby" - errore colossale perche' lei ha un disegno "calico'-squama di tartaruga & bianco", ossia bianco, rosso e nero. "Tabby" caso mai sarebbe stato Ronin, se ci fosse stato ancora a casa. Il mio bel micione tigrato!
Nel frattempo, non sapendo piu' dove sbattere la testa avevo registrato un dominio - www.animalipersieritrovati.org - nella speranza di poter evitare agli altri quello che era successo a noi. Mi ero resa ben conto di quanto fosse difficile comunicare al piu' grande numero di persone l'accaduto e avevo constatato amaramente quanto fosse complicato individuare gli enti, le associazioni o chi altri avrebbe potuto esserci d'aiuto. Registro il sito nella prima settimana di gennaio dopo avere consultato due amici, una grafica e uno specialista di programmazione che si offrono come volontari: siamo un team e cosi' il sito di annunci, gratuito e di libero accesso, puo' nascere per aiutare tutti coloro che hanno bisogno di consigli e conforto e che hanno bisogno di un sito dedicato per dichiarare lo smarrimento o il ritrovamento di un animale.
Dopo la visita dal veterinario portiamo Tabby a casa. "Benvenuta in albergo" le dico io e le do una carezza triste. Tabby non si scompone. E' un po' triste anche lei e per due giorni e' discreta, silenziosa. Le piace la compagnia, non vuole stare sola ma nulla piu'. E' una gran giocherellona. Il veterinario ci dice che forse potrebbe essere incinta. La torre di Babele sembra piccola se confrontata ai pasticci in cui ci inguaiamo...
Un pomeriggio metto via il portatile, a lavoro finito. Messo via bene, non si sa mai. Poi devo averlo spostato e forse 3 cm di cavo all'improvviso sporgono dal bancone. Un tonfo. Uno solo. Tabby mi guarda atterrita, pietrificata, poco lontano... Non ho avuto neanche la forza di piangere ed era inutile sgridarla. La colpa era mia. Il centro di assistenza a Milano. Altre 48 ore di tremarella, non sapendo se con quella caduta avevo perso tutto il mio "ufficio".
Alla fine era rotto solo lo schermo. Una delle due parti piu' costose. Almeno 700 Euro di danno ma non avrebbero potuto darmi una notizia piu' bella: tutti i dati erano salvi!!!
Decidiamo prima di far sostituire il monitor, poi Mauro mi consiglia saggiamente di comprare un portatile nuovo. Ai PC non fa bene volare e il mio aveva gia' qualche annetto, meglio non rischiare. Cosi' adesso ho un portatile nuovo fiammante. Di Euri ne ho spesi il doppio della riparazione pero' sono piu' tranquilla...
Tabby intanto era entrata in calore, altra bella notizia: non poteva quindi essere in attesa di micetti...! Un mattino, la lasciai sola per la seconda volta (la prima per portare il portatile a Milano) e quando tornai, in preda al calore piu' feroce, si vendico' facendo la pipi' sul piumone. Altri 25 Euro di spesa...
Portai il piumone in tintoria e lei in una pensione per gatti. Avremmo dovuto partire comunque tre giorni dopo per andare da un'amica a cui avevamo promesso da tempo una visita tante volte rimandata negli ultimi mesi. Adesso o mai piu', avevamo dato la nostra parola agli amici e forse era un buon modo per "staccare" o almeno allentare la tensione. E cosi' Tabby si sarebbe sfogata senza troppi danni a cose e nervi... ormai pressoche' inesistenti...
Dopo averla portata in pensione, plico di volantini alla mano, decisi di fare un secondo giro dai veterinari. Tutto l'elenco delle Pagine Gialle, questa volta di persona e non telefonicamente, per segnalare loro la scomparsa di Ronin, per sensibilizzarli nuovamente di stare attenti a qualsiasi segnalazione. 3 settimane dalla sua scomparsa.
Ero arrivata al penultimo nome della lunga lista. Un ambulatorio in fondo, in fondo ad una lunga strada, lontana da casa mia. Il veterinario si', si' li aveva visti tutti i volantini in giro ma non si era segnato il mio numero. Ma com'era il mio gatto? Glielo descrissi nuovamente.
Abbozzo' un sorriso: "Secondo me Ronin e' quel gatto che e' appena uscito dal mio ambulatorio, non sara' neanche mezz'ora fa. E stia calma perche' sta bene". Abbozzai a mia volta un sorriso, pero' cretino, rincretinito. Non c'e' altro termine. Ma era proprio sicuro? Gli descrissi un particolare. Si', non ci potevano essere dubbi.
"Vada a casa. La chiamano subito perche' si sono segnati il suo numero su una copia della settimana enigmistica. Il suo gatto lo hanno trattato come un re!"
Corro a casa. Da dietro la porta sento squillare il telefono. Non faccio in tempo. Squilla il cellulare. Sono loro. Si', posso venire anche subito. 3 settimane e un'ora. Alle 19:30 sono davanti a lui. A dire il vero non riesco a vederlo bene. E' seduto in una magnifica cuccia fatta a mano apposta dal padrone di casa con materiale isolante e materassino riscaldato. Lui aveva chiesto "asilo politico" ma lo smorfiosetto si era guardato bene dall'accettare il gatto dei padroni di casa. E comunque lui era un gatto libero e voleva poter entrare e uscire di casa a suo piacimento... Cosi' gli avevano costruito quella cuccia su di un basso balcone dal quale poteva comodamente saltare giu' per andare in giardino... e quando arrivai, lui si era messo seduto. Lo riconobbi subito, con un tonfo al cuore, vedendo solo il mento e le zampe. Immobile aspetto'. Lo chiamai per nome.
Rispose con un miagolato sommesso e usci', venendomi incontro e avvolgendosi attorno alle mie gambe. Avevamo tutti le lacrime agli occhi.
Quasi scappai da quella casa, da quelle persone cosi' gentili e che posso annoverare tra gli amici. Anche Ronin ha trovato degli amici, praticamente quasi tutta la citta'!
L'altro giorno mi ha chiamata un'altra distinta signora che ci aveva segnalato un gatto sul suo tetto, in pieno centro storico, la notte di Capodanno. No, il gatto non era Ronin e nel frattempo aveva pero' fatto amicizia con i suoi di gatti... ma lei voleva sapere proprio del nostro di micio! Lo avevamo trovato? Quando le raccontai che eravamo di nuovo tutti insieme ne fu contentissima e mi disse: "io per gli amici mi chiamo Mumi!".
Quanti, quanti amici nuovi abbiamo trovato. E' incredibile. E quanto calore umano. Nel dolore accecante e' stata la cosa piu' bella che mi sia mai capitata.
Cosi' il 19 gennaio 2004 abbiamo finalmente festeggiato l'anno nuovo!
Il giorno dopo il ritrovamento scrissi una lettera di ringraziamento. Ne stampammo 100 volantini e li distribuimmo nottetempo in citta', tutti contrassegnati da una piccola coccarda allegra e colorata. Li lasciammo appesi per 3 giorni per poi ritirarli tutti, quasi tutti, perche' molti si portarono il volantino a casa per ricordo. La Gazzetta pubblico' in via del tutto eccezionale il testo integrale della stessa lettera, riportando tutti i nomi elencati, tutti i nomi di coloro che in quelle 3 settimane ci erano stati vicini... tranne quello degli Amici appartenenti all'Associazione Gay "Matthew Shepard". Questo e' anche il motivo per cui l'emblema di questa Associazione gode del diritto di essere elencata come unica realta' non animalista (ma pro animali!) tra i link della nostra sezione Pool Canili Puliti!
Portai Ronin a casa. Dormi' per due giorni di fila. Era mogissimo. E poi? Poi dovetti mettere in pensione pure lui. Ed ero terrorizzata all'idea di farlo convivere anche solo temporaneamente con Tabby. Lui gli altri della sua specie li sopportava poco. E poi Tabby era meglio che stesse da sola. Non si sapeva se era vaccinata. Meglio non correre rischi. Gia' un miracolo l'avere trovato una pensione che me l'accettasse cosi' com'era. Sulla parola, senza sapere se era vaccinata, senza libretto sanitario. Meno male che il veterinario aveva potuto almeno constatare che sembrava sana.
Ma la pensione dove solitamente portavo Ronin era chiusa. Le altre non mi convincevano e l'unica rimasta era una pensione vicina a quella dove era sistemata Tabby, trovata a fatica, spulciando tutti gli indirizzi possibili. Ma come il fato vuole, la titolare di questa pensione non c'era quando le portai Ronin... e cosi' il nostro prode prese posto nella gabbia immediatamente accanto a Tabby. "O la va' o la spacca" ci siamo dette in due, la titolare della pensione ed io. "Magari fanno anche amicizia attraverso le maglie della rete che li divide di un solo centimetro.... speriamo bene!"
Partimmo con il magone per andare a visitare la nostra amica e al nostro ritorno i due pelosi avevano socializzato abbastanza... Li portammo a casa.
Ma i padroni di Tabby? Ancora nessuna notizia, nessuno che la reclamava. Decisi per un secondo giro di volantinaggio. Bingo! Mi chiamarono a casa:
"...ma di che colore sono gli occhi della gatta?"
"Non lo so..."
"...ma di che colore sono i padiglioni delle sue orecchie?"
"Non lo so..."
"...ma di che colore sono i suoi polpastrelli?"
"Non lo so..."
"Scusi ma come posso rendervi un animale che asserite essere Vostro senza che sappiate queste cose?"
Poi si ricordarono che Tabby l'avevano portata dal veterinario per una cisti. Guarda caso era lo stesso veterinario che mi aveva segnalato Ronin. "D'accordo, allora ci incontriamo dal veterinario, cosi' ci aiuta ad identificare Voi e la gatta".
Si presenta una giovane coppia con due bimbe. Salta fuori che Tabby e' una gatta in multi-proprieta'. E' arrivata nel loro condominio due mesi prima, non si sa da dove. A turno le danno da mangiare e le hanno messo a disposizione una cantina come cuccia. Se c'e', bene. Se non c'e'... sara' in giro.
Il veterinario riconosce la gatta e riconosce loro. Non ho motivi per oppormi. Pero', pero', pero'... Pero' adesso bisognera' anche sterilizzarla e vaccinarla. Loro fanno un passo indietro. Proprio fisicamente. E poi loro stessi saggiamente affrontano il problema della prossima estate: chi l'avrebbe potuta accudire nel condominio? La piccola gatta era di tutti e di nessuno. E io faccio un balzo in avanti e mi incuneo in quella breccia. Non e' stato difficile sprangare quel terreno brado. Tempo neanche 10 minuti e Tabby cambia di proprieta'. Diventa mia, anzi di Mauro... che ormai voleva avere un gatto anche lui. Perche' Ronin e'un po'mio e la Tabby ormai era diventata un po'sua...! Pensare che, prima di conoscerci, era convintissimo che gli animali stessero bene solo fuori di casa o in padella... Ancora qualche anno e lo potro' annoverare tra i gattari piu' sfegatati. Butta bene, il ragazzo, come sempre! Ne vado proprio orgogliosa. Anche Ronin che ha contribuito notevolmente a fargli cambiare idea!
Usciti gli "ex" di Tabby (che lei aveva manco salutato in segno di riconoscimento) il veterinario serio e senza ulteriori commenti conclude: "non l'hanno mai vaccinata, mai data un vermifugo, mai un antipulci...". Ho il suo completo benestare.
Da allora sono passate due settimane, e' tornata la serenita' e intanto sono successe tante altre cose ma solo piacevoli!

lunedì 19 gennaio 2009

L’ennesimo ritorno del partito dei liberali.

Qualche giorno fa, ho ricevuto da una cara amica una lettera in cui questa mi chiedeva un parere su un’iniziativa nata su Facebook di “ricostituzione”, o riconquista, del Partito Liberale.

L’iniziativa mi pare essere naufragata, poiché sembra che gli attuali “padroni” del PLI useranno una clausola dello statuto per impedire ai nuovi iscritti di votare al congresso… una cosa da assediati, che rende bene come il partito sia stato inteso come giocattolo per pochi, ma che non mi scandalizza neppure tantissimo, perché in fondo “la carica dei tesserati di Facebook” mi pare un’operazione altrettanto negativa, un’OPA di esterni che pretendono, in ragione di non si sa cosa di “comprarsi” la sigla dalla notte al mattino senza neppure pagare l’avviamento.
Dopo di che, dopo diversi giorni di meditazione dovuti al fatto che la prima versione della mia risposta mi sembrava troppo negativa, ho preso coraggio, e ho steso la risposta.

L’iniziativa è nata su Facebook e mi pare proprio nello stile di Facebook: il tentativo di fare finta che non sia successo nulla, di ignorare il tempo passato.
Questo sarà il diciottesimo o il diciannovesimo tentativo di rifare il PLI, e sembra che nessuno voglia mai chiedersi laicamente come mai i precedenti diciassette tentativi sono falliti.


La mia opinione è questa: non si può combattere contro la storia.
E la storia dice che i partiti del 2% sono scomparsi per sempre.
Ora c’è un nuovo sistema elettorale, che impedisce a chiunque non raggiunga il 4% in coalizione o l’8% da solo di entrare in Parlamento, un sistema che ha spazzato via movimenti ben più radicati, con denaro e potere che i liberali non hanno avuto neppure ai tempi di De Lorenzo.


Poi c’è la solita illusione: quella di presentare le liste alle europee, dove con l’1,5% dei voti si conquista un parlamentare.
Ma per fare cosa? Nulla.
Quando parlo di illusione non mi riferisco ai risultati, anche se ricordo uno 0,4% alle ultime politiche, che mi pare distante dall’1,5%, ma anche se questa soglia fosse raggiunta, cosa cambierebbe?
Se anche tale partito eleggesse un deputato o più cosa cambierebbe?

Quello che troppi fingono di non capire è che un partito deve schierarsi e che il PLI (che pure era morto già prima) è andato a pezzi 15 anni fa proprio su questo punto: cosa si fa? Si va con questa destra? Si va con questa sinistra? Ci si spacca alla prima scelta? Si tira su un partito che va alle elezioni per stare da solo? E se anche fosse così, per fare che tipo di battaglie?

Abbiamo già fatto di questi esperimenti, anche nel 2006, e visto come sono finiti; mi spiace, davvero, ma non riesco a credere questa volta che cambierebbe qualcosa.

Io vorrei una forza liberale, perché penso che ce ne sia disperato bisogno, ma penso anche che il PLI (o comunque lo si voglia chiamare) sia una chimera.

Quindici anni fa sostenevo la necessità di un WWF liberale, una organizzazione transpartitica, un arcipelago di sigle e iniziative il cui compito fosse fare il promotore di istanze liberali, la lobby, il centro studi, il supporter di quei liberali che si sarebbero candidati nei due schieramenti, ma senza partecipare alle elezioni, senza dover spaccare il capello in venti scegliendo ogni volta tra i liberali che sono per le unioni civili, quelli per l’abolizione dell’articolo 18, quelli per le privatizzazioni eccetera.

Personalmente, sono convinto che la formula possa essere questa anche ora, ma vedo che la sirena del partito ammalia ancora, poi, chi lo sa, forse mi sbaglio io.

sabato 17 gennaio 2009

La salute mentale dei leghisti... e non sono neppure froci

Come ho già scritto dalla Rolli, i consiglieri leghisti, quando parlano di malattie mentali parlano per esperienza diretta, loro in materia la sanno lunga del resto.
Dopo di che, ti cadono le braccia: uno li sopporta sperando sia solo folklore, che col tempo migliorino eccetera, e invece no. Andassero a prenderlo nel culo.

Ma voi, li dareste i vostri soldi a uno che pianifica con lo zodiaco?

Intendiamoci, i fondi di investimentoin cui ho gettato i miei quattro risparmi mi hanno scritto dicendomi che avevo perso oltre il 30% del loro valore, e sono amministrati da alcune delle più “prestigiose” società specializzate, e l’esperimento delle scimmia che gioca in borsa mostra come, anche tirando a caso, si possono ottenere risultati decenti o coerenti con l’andamento degli scambi.

Mah, io, se uno venisse di persona a propormi una serata dal titolo “Astrofinanza”, gli tirerei tanti di quei calci da fargli vedere le stelle.

Leggete, leggete…


WORLD & PLEASURE

ha il piacere di invitarLa al


“Circolo dell’Investitore”

presso l'Associazione “Arte Reale”

Milano, Via Sant’Andrea 10/A


Giovedì 28 Gennaio 2009, ore 19.00
 per l'evento
“ASTROFINANZA: I Cicli Planetari e le Relazioni
con gli Scenari e le Prospettive Future
per l’Economia e la Finanza”
 
organizzato da
TEDOFORO www.tedoforo.it
NIKKAIA Strategie www.nikkaiastrategie.com
WORLD & PLEASURE magazine www.wap-mag.com 

con il patrocinio di

ASSOCONSULENZA www.assoconsulenza.com

 
e la partecipazione speciale di
 
MILANO FILM SRL www.paradiseclub.info

 
e di 
"ALTER EGO" PERSONAL CONCIERGE www.my-alterego.com

Dopo l’enorme successo ottenuto con la serata prenatalizia, giovedì 28 gennaio 2009 si svolgerà l’incontro di inaugrazione del Nuovo Anno de  “Il Circolo dell’Investitore” che dedicato all'«Astrofinanza» e alla consuenta chiaccherata con un ospite di eccezione che in questo caso è il noto produttore cinematografico, Prof. Onelio Onofrio Francioso.

Programma
19.00 Registrazione degli ospiti
19.30 Saluti di benvenuto
20.00 Astrofinanza: Cicli Planetari, Economia e Finanza
21.00 Buffet e Relazioni Sociali
 
 
Arte Reale offrirà gentilmente a tutti i partecipanti l’iscrizione annuale alla propria associazione culturale che garantirà il diritto alla partecipazione a tutti gli eventi organizzati nel corso dell’anno 2009.
 
Fotografie a cura di Alessandro Villa e successivi servizi editoriali a cura di “World & Pleasure”, il mensile dedicato al mondo del lusso e del business.
 
A fare gli onori di casa in qualità di maestri di cerimonia ed a svolgere la breve relazione saranno i membri dell’alta direzione delle strutture coinvolte nell’organizzazione dell’evento, rappresentati in particolare nel modo seguente: Andrea Siniscalco, Presidente associazione Arte Reale;  Svetlana Nikolic, Artista e titolare dell’atelier; Giuseppe Lenzi, Amministratore Delegato Nikkaia Strategie s.r.l.; Nicola Odone, Amministratore Delegato Tedoforo s.r.l.; Edoardo Macallè, Direttore investimenti Nikkaia Strategie s.r.l.; Onelio Onofrio Francioso, Docente Università LUM Bari; Alejandro G. Jantus, Direttore Responsabile World & Pleasure; Nella Petych, Editore Rossia Magazine; Stefano M. Masullo, Segretario Generale Assoconsulenza; Alessandro Pumilia, Direttore Generale De Vittori SA; Giuseppe Marino, Amministratore Delegato Sintesi SpA.

R.S.V.P. #####@#####

Per accedere alla serata, rigorosamente a numero chiuso, sarà assolutamente necessario inviare
entro e non oltre il termine del 20 gennaio 2009 una e-mail con la richiesta di partecipazione
a: #####@##### ed attendere la risposta di accredito.
Le prenotazioni saranno automaticamente bloccate al raggiungimento del numero di ospiti programmato.

Se, però, foste interessati, contattatemi, e vi darò il loro indirizzo di posta elettronica :-)

venerdì 16 gennaio 2009

Michele, Lucia e la rissa tra “puri”

Deve essere stato uno spettacolo, ieri, la lite tra i due mostri sacri del giornalismo di sinistra.
Uno spettacolo che mi sono (come sempre) e mi sarei comunque perso giacché ho altre perversioni. eppure... eppure c'e un passaggio riportato dai giornali sul quale riflettere.
A un certo punto, Michele apostrofa Lucia: "con chi vuoi acquisire dei meriti?".

Beh, non so cosa si siano detti né prima né dopo, ma non importa, perche questa è la parte realmente dirompente: una ex presidente della RAI trattata come una meretrice da poco, che fa le marchette a possibili futuri padroni.



Al di là dell'insulto, la rivelazione: questo e ciò che i "grandi" del nostro giornalismo pensano reciprocamente dei loro pari e –applicando rozzamente la silloge per niente aristotelica per cui si accusa il prossimo di ciò che si farebbe- di se stessi.

Alla fine, questo è tutto ciò che resta: due leoni del giornalismo che si smutandano in pubblico e ammettono ciò che abbiamo sempre pensato: che dietro i paroloni, dietro i principi, dietro la missione del giornalista e la retorica dell’indipendenza stanno le miserie uomini piccolini, che con il loro lavoro fanno favori ai rispettivi padroni, come un cagnolino che si struscia in attesa dell’osso.

Si dicono “cara Lucia” e “caro Michele” ma in realtà intendono “brutta baldracca”, come se il loro pensiero fosse rivolto ad un Emilio Fido qualunque.

Post Scriptum: ma Gianfranco Fini, quand'è che impara a fare il Presidente della Camera e la smette di fare il prezzemolino?, non per altro, ma perché è fastidioso dover riconoscere le ragioni di Santoro, quando dice che "In un paese normale il livello della decenza lo supera un Presidente della Camera che, travalicando i suoi compiti istituzionali, interviene per richiedere una censura nei confronti di un giornalista...".

martedì 13 gennaio 2009

Il mio ultimo volo con Volareweb

Un marchio è “solo” un marchio.  
E un’azienda altro non è che “il complesso dei beni organizzati per l’esercizio dell’impresa”, come dice l'articolo 2555 del nostro codice civile.  
Eppure non riesco a pensare a una compagnia aerea come a nulla più che a un insieme di tubi di alluminio con le ali, e il pensiero della chiusura di una di queste mi intristisce sempre un po’.
Qualche mese fa avevo prenotato un volo per Parigi con Volareweb.
Avevo già volato su quella tratta: costava poco, era comodissima (atterrava a Orly, il Linate parigino, con vista sulla Torre Eiffel), e Volare era proprio una compagnia simpatica, con personale mediamente squisito e begli aeroplani.
Però non avevo ancora prenotato l’albergo, e così mi sono messo a caccia della stanza, quando m’è venuto il dubbio: “ma il volo ce l’ho ancora?”; già, perché Volareweb era controllata da Alitalia, e CAI ha deciso di cessarne le operazioni.
Il sito di Volare non c’è più, e fa un reindirizzamento automatico su quello di Alitalia, che però non riconosceva la prenotazione.

Grazie al forum di Aviazione Civile ho scoperto un numero di Palermo, e ho passato qualche minuto in compagnia di una simpaticissima signorina, che –complice il mortorio dei call center alla sera- mi ha raccontato dei suoi anni con AZ, di come da anni io avessi parlato con dei palermitani tutte le volte che chiamavo lo 06222, mentre invece credevo di parlare con dei romani, di come da qualche mese facessero anche il call center di VE, del dispiacere per la scomparsa di una così bella compagnia…

La signorina evidentemente voleva sfogarsi un po’, e a me ha fatto piacere “conoscerla” e mostrarle un po’ di sincera partecipazione, anche perché pure loro del call center un po’ di paura per il posto ce l’hanno… alla fine eravamo quasi commossi entrambi, e le ho fatto tanti auguri…
Ah, sono stato riprotetto su un volo Alitalia…

lunedì 5 gennaio 2009

Parola di Jahveh, parola di Jahveh...

Scopro grazie a Malvino che anche Elio ha fatto coming out e ha dichiarato la sua fede.
Sono solo contento, quando la Grazia del Signore tocca il cuore dell'uomo io mi commuovo sempre.
E poi, l'ho sempre saputo che, in fondo al cuore di Elio bruciava la fiammella di un giovane dell'Azione Cattolica:

Resta cun me Signore la Sera.
Resta cun me e avremo la pace.
Famme impazzi, famme pena',
La notte mai piu' scendera'

Ti portremo ai nostri fratelli
Ti porteremo lungo le strade.
Ei vita o vita mia.
Num me importa du passato.
Nu m'emporta chi t'avute.
Per le vie del mondo Signor.

giovedì 1 gennaio 2009

Buon Anno!

Ha poco senso festeggiare il tempo che passa, perché vuol dire che ne resta sempre di meno.
Altrettanto insensato è “giudicare l’anno passato”, anche se, in talune circostanze si spera che una pagina si volti e quella seguente racconti qualcosa di meglio.
Meglio ancora è augurarsi di essere capaci, da oggi in poi, indipendentemente dalla convenzione del calendario, di accettare un po’ di più quello che accade, di essere capaci di vedere sempre ciò che c’è di buono in ogni circostanza.
Questo vuole essere il senso dei miei auguri, buon anno!