mercoledì 30 luglio 2008

Capisco tutto, ma che schifo…

Capisco che, quando dei del magnaccia a qualcuno, rompi ogni barriera di protezione, e resti senza più difese, capisco che, a quel punto, ci sia gente che l’occasione di unire un po’ di ghiotto gossip (giornalisticamente lecito) a una slinguata al papà del tuo editore non se la lasci scappare (e qui non tiriamo in ballo il conflitto di interessi: oggi è il papà dell’editore, ieri era un altro editore in persona, o uno degli azionisti del sindacato di riferimento, o lo sponsor favorito dell’editore, insomma ogni giornale ha i suoi…).
Solo che, umanamente, trovo che sia una cosa schifosa: c’era fino a oggi una convenzione per cui non si parlava delle lenzuola dei politici.
Certo, è una convenzione che stata violata in ogni possibile modo per Silvio Berlusconi, ma lui ha le spalle grosse, e confidavo ci si fermasse lì.
Per questo capisco tutto, ma l’idea che le corna della signora Susanna Mazzoleni in Di Pietro diventino argomento di chiacchiera, a me fa schifo.

lunedì 28 luglio 2008

‘sto Cuil!

Aveva ragione Andy Grove, già CEO di Intel, a sottolineare come nel mondo della tecnologia sia necessaria una sorta di paranoia, una mania ossessiva di auto miglioramento per restare al top, perché c’è sempre qualcuno pronto a profittare di ogni tuo rilassamento.

Nella mia lunga storia su internet, ricordo di avere iniziato usando Infoseek (un nome che ai più dirà poco, essendo scomparso, fagocitato da altro motore) di essere poi passato ad Altavista, e di avere infine abbracciato Google.
Oggi, da Google, un gruppo di ingegneri si è staccato per dar vita a un nuovo motore di ricerca, che promette di essere più sofisticato e completo.
In queste cose, in realtà, non basta essere “migliori”, perché il successo di un’applicazione nasce da tante cose, la semplicità, l’intuitività, il feeling che si riesce a stabilire con gli utilizzatori, ma il nuovo motore mi sembra buono, e per il resto deciderà il futuro.
Resta il solito punto, di cui abbiamo già parlato quando gli inventori di YouTube hanno ceduto a Google la loro creatura: esiste un solo luogo nel mondo in cui un’idea può trasformarsi in un’industria, e purtroppo non è nel nostro continente.

giovedì 24 luglio 2008

Il passaporto per evadere felici

Per quest’anno il bollo sul passaporto ce l’ho… l’ho rinnovato per andare negli Stati Uniti anche se, facendo scalo in altro paese UE, avrei potuto fare finta di nulla.
Il passaporto lo paghi all’emissione, e il controllo alle frontiere è un obbligo naturale dello Stato, che nasce per questo del resto, mica per fare chissà cosa… e allora questo bollo a cosa serve? a nulla, a mostrarti che sei un suddito da spremere…

Solo che siamo in Italia, e credo che l’evasione di questa tassa faccia a gara con quella del canone TV per il primo posto in classifica.
Insomma, è uno di quei casi di imposta diseducativa, che non ha un corrispettivo apparente e che stimola all’evasione, contribuendo alla distruzione del senso civico di questo Paese…

martedì 22 luglio 2008

Fate un dispetto a un amico ipocondriaco...

un manuale di medicina è quella cosa che, quando lo leggi riconosci sulla tua persona tutti i sintomi delle malattie peggiori. Un manuale di psichiatria è quella cosa che, quando lo leggi, ci riconosci tutti i sintomi di malattie del tuo vicino di casa

Se anche voi avete un amico ipocondriaco, fategli un dispetto: segnalategli questo link.
Si tratta di Symptom Checker, un sito che, a partire dai sintomi, vi dice quali malattie potreste avere.

Insomma, da un gonfiore alla caviglia potreste scoprire di avere un’insufficienza cardiaca… l’ideale per tirarsi su di morale, no?

Telecom affaire: il Gabibbo guarda nella sfera di cristallo

Questa storia di Telecom è il classico ventilatore troppo vicino al mucchio di letame: man mano che il ventilatore muove la sua testa oscillante, il letame si solleva e va in tutte le direzioni.
Detto questo, l’articolo apparso su Repubblica e un commento apparso su l’Opinione mi offrono il destro per tre previsioni.
La prima è che, oltre agli schizzi, l’affaire Telecom non produrrà altro, perché troppi rischiano di macchiarsi.
La seconda è che – nonostante Repubblica – i diessini ne usciranno immacolati o quasi.
Repubblica fa dire a Tavaroli: “Fu un lavoraccio, l'inchiesta "Oak Fund". Per quel che poi ha scritto Cipriani nel dossier chiamato "Baffino", ora nelle mani della procura di Milano, i soldi hanno viaggiato nella pancia di trecento società in giro per l'Europa per poi approdare a Londra nel conto dell'Oak Fund, a cui erano interessati i fratelli Magnoni (Giorgio, Aldo e Ruggiero, vicepresidente della Lehman Brothers Europe) e dove avevano la firma Nicola Rossi e Piero Fassino.” Ma l’esito è scontato poiché Tavaroli continua e dice: “Queste cose le ho dette anche ai pm che mi hanno interrogato. Loro mi dicevano: non scriviamo i nomi nel verbale, diciamo "esponenti politici..."…
Ecco, io non nutro necessariamente la convinzione che i soldi siano andati davvero ai diessini, ma non mi curo di questo, perché so che tanto non indagherà nessuno…
La terza, scontata, previsione è che finirà che – non potendo coinvolgere i diessini – il ventilatore schizzerà il nano malefico. Un modo per tirarlo dentro lo si trova sempre, e su l’Opinione ci viene accuratamente spiegato il come.
Nulla di nuovo sotto il sole…

lunedì 21 luglio 2008

Malpensa, provincia di Vergate sul Membro.

Appare oggi sul Giornale un’intervista a Bonomi, presidente SEA, che annuncia tutto glorioso che, per favorire la nascita a Malpensa dell’hub Lufthansa del sud Europa,, si procederà a un progressivo strangolamento di Linate, fino alla sua soppressione.

Bene, giusto, eccellente.
Ma ora, si impone una riflessione.
Si può essere così stupidi da accorgersi solo oggi della necessità di chiudere Linate?
Linate è un controsenso aeronautico ed economico: se una parte della città di Milano gode ad avere un aeroporto a mezz’ora d’auto, tutto il resto della grande Milano non ne ha in realtà bisogno, essendovi due aeroporti esterni alla città (Malpensa e Bergamo).
Un controsenso che ha tarpato le ali per dieci anni alla nascita di un vero hub del sud Europa: mentre a Malpensa c’erano i voli intercontinentali, i voli nazionali arrivavano a Linate, sicché i passeggeri di quei voli non potevano e non possono sfruttare le prosecuzioni che l’aeroporto intercontinentale avrebbe potuto offrire.
Invece da Linate partono sciami di voli per Monaco, Londra e Parigi, che “rubano” i passeggeri per portarli agli hub di Lufthansa, British Airways, Air France.

Sarebbe bastato poco, per fare in modo che i viaggiatori italiani trovassero comodo volare con la nostra compagnia di bandiera. Invece si è lasciato che Linate fosse la porta dalla quale i nostri competitori entravano per vendere, magari con evidenti politiche di dumping, i loro voli.

Sì, certo, Alitalia è stata gestita negli anni da torme di sciagurati, e forse sarebbe fallita lo stesso… ma i milanesi ci hanno messo del loro, e tanto.
Per bieco clientelismo e campanilismo cittadino, per incapacità di avere una visione strategica, i politici milanesi e lombardi hanno fatto il gioco di chi fuori dai nostri confini cercava di conquistare il nostro mercato dell’aviazione civile.

Oggi vogliono regalare a Lufthansa (ieri lo si voleva fare con Air France, del resto) quello che i cittadini italiani avevano già comprato con le loro tasse per la compagnia di bandiera: un secondo hub che avrebbe servito la parte più ricca del Paese.
Complimenti, dei veri geni.

lunedì 14 luglio 2008

C'è ancora speranza per la nostra Patria...

VIRGIN RADIO BATTE BEPPE GRILLO I podcast delle celebre emittente conquistano i primi posti della classifica download di iTunes e superano persino quelli del noto comico ligurenell'immagine, un estratto dal numero di giugno della pubblicazione "RADIO NEWS",
periodico istituzionale del gruppo Finelco (Radio 105, RMC, Virgin Radio ecc.)

Abruzzo: garantismo necessario una volta di più

Hanno fatto una retata, e preso Ottaviano Del Turco e un po’ di assessori e collaboratori.
I giornali la mettono giù facile, e anche quelli che passano le loro giornate a combattare contro le toghe rosse rivelano (come “il Giornale”) un sedimento manicheo con titoli quali “Tangente da 6 milioni: preso Del Turco”, quasi che Del Turco fosse un Mario Chiesa qualunque catturato in flagranza di reato.
Ma, il problema, nella mia memoria è un altro: tanti anni fa, erano i radiosi giorni mani pulite, il 1992, quando non c’era Procura della Repubblica che non cercasse di partecipare all’opera di redenzione giudiziaria della Patria, l’intera giunta e tre consiglieri regionali dell’Abruzzo furono arrestati in blocco, dopo una di quelle inchieste tipicamente italiane, con migliaia di pagine di “riscontri” e parole di fuoco vergate dai PM.
La notizia fece il giro del mondo, sputtanandoci ancor più di quel che già eravamo.
Sei anni dopo furono tutti assolti.
Poi, ma spero di no, potrò essere smentito dai fatti, però da un lato Ottaviano Del Turco non mi suscita istintiva diffidenza, dall’altro bisogna essere garantisti con tutti, e infine l’Abruzzo ha già dato: il sospetto che in procura qualcuno non abbia dimenticato i metodi del ’92 è forte.

venerdì 11 luglio 2008

giovedì 10 luglio 2008

Sentenza: si può dire e scrivere "Porco D*o", ma non si può parlare dei preti pedofili.

La vicenda, in estrema sintesi, è questa: sul forum dell’ADUC, alcuni navigatori si lasciano andare a bestemmie assortite, mentre altri discutono accesamente della nota propensione di taluni preti verso le grazie infantili.
A seguito di una denuncia, il forum viene sequestrato nella sua interezza (i nostri giudici non sono a conoscenza evidentemente dei “sofisticatissimi” strumenti di editing che permettono di nascondere singoli messaggi al più tordo degli amministratori di forum).
Dopo anni di ricorsi, una nuova sentenza: le bestemmie vengono liberate, le discussioni sui preti pedofili no.
Misteri della logica giuridica...

Qui il comunicato stampa dell’ADUC
Qui la notizia su Punto Informatico

Di Pietro e il PD: alle parole di Rocca non mi pare ci sia molto da aggiungere...

E’ finita? Ma allora perché è cominciata?
9 Luglio 2008

Nelle settimane precedenti al voto avevo scritto che non avrei votato PD, malgrado la coraggiosa decisione di Walter Veltroni di liberarsi delle scorie impresentabili della sinistra italiana, soltanto perché si era apparentato con i giustizialisti dei valori, compresi quelli cash restituiti in scatole di scarpe.
Ora, dopo un paio di mesi, Veltroni dice che se Di Pietro e il suo manipolo scelgono la piazza l'alleanza è finita.
La domanda è: che c'era di diverso in Di Pietro e nel suo manipolo di fanatici due mesi fa?
Il punto è che su questo tema gli ex Pci, Pds, Ds, Pd non sono credibili.
Di Pietro è una loro creatura.
Senza il sostegno di Occhetto, poi deputato dipietrista, non sarebbe diventato Di Pietro.
Senza la nomina a ministro (due volte) non sarebbe diventato Di Pietro.
Senza il seggio regalato al Mugello non sarebbe diventato Di Pietro.
Senza l'apparentamento di due mesi fa sarebbe in pensione con Pecoraro Scanio.

lunedì 7 luglio 2008

Lancia Delta e Alfa MiTo dal concessionario a Milano

Questa sera ho fatto un giro in bici, e, tornando lungo via dei Missaglia, sono passato a fianco di Car World Center, il mega concessionario multimarca milanese.
Butto sempre lo sguardo perché le auto, come momento di design, mi piacciono, ma solo per il design… comunque sia: lì per lì sono stato attratto dalla forma inconfondibile della Delta, che era immatricolata e parcheggiata nel piazzale, sotto la cancellata del marciapiedi, come una km zero qualunque... mah! :-)
Dopo averla osservata un po’ (non m’ha fatto un’impressione sconvolgente, ma oramai era sera e io la potevo osservare solo da una posizione stramba) ho ripreso la bici e, a un colpo di pedale, ho visto che il concessionario Alfa aveva la MiTo in vetrina, ancora col telo sul tettuccio…
La foto fa un po' schifo, ma fare le foto col telefonino, da dietro le grate è un'impresa…

Anch'io contro McDonalds!

Il blog di Chiara Lalli segnala un boicottaggio contro McDonalds.
il boicottaggio è promosso da un'associazione americana di difensori della famiglia, e motivato dal fatto che la catena di paninoteche sostiene le politiche di non discriminazione della comunità omosessuale e, addirittura, sarebbe a favore del matrimonio gay.

Per quel che mi riguarda, farò, come sempre, la mia parte: come ogni settimana, anche oggi ho condotto una decisa azione di protesta, con un virile sit-in presso la filiale di questi accoliti del Demonio più vicina al mio ufficio.

La piattaforma di rivendicazioni anche oggi è stata la stessa di ogni settimana: un menù 5 (McBacon) medio, con le patatine vertigo... questa volta Coca "zero", totale euro 5,70.
Vorrà dire che tornerò anche la settimana prossima, a sostenere le stesse rivendicazioni, ma forse chiederò la Fanta, sono in vena di estremismo!

venerdì 4 luglio 2008

Povero Papa, proprio vero che non lo lasciano mai parlare

Neppure in un paese musulmano la TV di Stato organizza una maratona di una settimana per leggere il libro sacro.
In Italia ci pensa la RAI TV.
Per fortuna che in questo Paese la censura tappa la bocca al Santo Padre, che così non può portare il suo messaggio di pace, amore e comprensione alle sue pecorelle e al mondo...
per fortuna, sennò chissà che ci succedeva.



Nonostante tutto, non ci si comporta così

Continuo a pensare che era preferibile continuasse a fare la showgirl piuttosto che il ministro, e che il panorama delle sue chiappe potesse aiutare la Patria molto più delle sue esternazioni, ma comprendo che non si può mostrare il culo in eterno (anche se c’è chi lo fa in età ben più avanzata della sua). Sono pure convinto che le argomentazioni di Filippo Facci siano ben più che solide… almeno quanto le sullodate chiappe ai tempi d’oro.
Però, una cosa è contestare la vacuità politica di un ministro… un’altra è incenerirla pubblicamente dicendo e non dicendo che si tratta d’una pompinara (e a me, guardandola bene, dà pure l’idea di una che non è neppure tanto versata nelle arti lewinskiane).
Insomma, che schifo, ora mi tocca pure essere solidale con la Carfagna!

martedì 1 luglio 2008

Vacche sacre ad Arcore

Michele Serra è un insopportabile moralista, ma questa volta ci ha azzeccato assolutamente: leggendo si riconosce proprio l'impronta del Nostro :-)
(grazie a Blue Highways)