giovedì 11 settembre 2008

“La grande fiction”

Io una domanda ce l’ho sempre avuta: ma perché nelle produzioni televisive italiane gli attori fanno tutti così schifo?
E ho pure una risposta: è colpa del doppiaggio.
Mi spiego: l’Italia ha una tradizione di eccellenza nel doppiaggio cinematografico, che si è riversata in televisione e ha fatto sì che anche il più squallido prodotto a basso costo proveniente dal Messico sembri recitato da attori di tradizione pirandelliana.

Così però il confronto è impari: da un lato ci sono gli scrondi di importazione, che in ragione del doppiaggio sembrano tutti delle riedizioni deluxe dell’Antigone.
Dall’altro ci sono le produzioni italiane, con il suono in presa diretta e gli “attori” appena arrivati dagli studi dell’ultima trovata della De Filippi: tragedia assicurata… e non è l’Antigone.

Questa è la regola… poi ci sono le “eccellenze”.
Il vostro Gabibbo ha avuto l’occasione di seguire nello scorso week end ben due puntate di “Distretto di Polizia 8”… e non si è ancora ripreso.
Le idee forse non sarebbero neppure indigeribili, se non fosse che le storie sono sviluppate all’italiana: senza approfondimenti, con una trama a scatti, un semplicismo da pensierini delle elementari. E ciò si riflette sul tutto: un montaggio che vorrebbe essere ritmato ed è semplicemente senza capo né coda, attori insignificanti e caratterizzazione dei personaggi rimasta ai tempi dell’avanspettacolo: le donne piangono, gli uomini hanno il testosterone alto e spaccherebbero sempre tutto, i meridionali napoletaneggiano.

Instancabile, per dare un tocco di modernità, la produzione ha fatto persino fare carriera (leggo su TVblog che è personaggio storico) alla “minoranza” della fiction: Luca Benvenuto, il poliziotto gay della serie che diventa commissario.
Solo che, siccome questo è un prodotto per famiglie, e non sia mai che in Italia si veda una persona omosessuale “normale”, questo è l’unico gay ad avere una vita sessuale più noiosa di quella di Benedetto XVI: il nostro commissario è tutto Patria e Lavoro, non si muove dalla scrivania, non ha affetti o sentimenti tipici della vita privata, insomma sarà pure gay, ma ha fatto voto di castità…

Per un simile disastro s’impone la ricerca almeno di un movente, e la mia idea è semplice: lo fanno apposta.
Così, se proprio volete guardare la televisione, vi tocca abbonarvi a Mediaset Premium.

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(ebbene sì, sono tornati i captcha o come accidenti si chiamano; purtroppo ho dovuto metterli per bloccare una nuova ondata di spammer a luci rosse)