lunedì 7 marzo 2016

La militanza politica, ultima frontiera della malattia mentale...

Militanti che, dopo essersi dati fuoco sulla pubblica piazza per ogni scontrino mancante, si lasciano cadere sulle spalle una brutta storia di possibili intercettazioni di posta elettronica ai danni di parlamentari della Repubblica che sarebbe stata perpetrata da una specie di SPECTRE che controlla de facto un intero partito.

Militanti che godono per una selezione dei candidati alle elezioni fatta su numeri sempre minori, e con la partecipazione alle primarie di gente che scopre l’entusiasmo civico venti minuti prima, magari non conoscendo né i candidati né la lingua del Paese alla selezione dei cui candidati elettorali partecipa.

Militanti che godono del fatto di non avere alcuna voce in capitolo nella selezione di alcunché, appaltata alle schermaglie tra un signore un tempo molto brillante e purtroppo oggi in declino e una mandria di minus habens civili e della politica, gente che nel mondo reale sarebbe impresentabile persino alla bocciofila e che invece fa il leader di partito.


Ci pensi bene, e capisci che neppure le droghe pesanti sono così dannose per il cervello come le tessere di partito.

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(ebbene sì, sono tornati i captcha o come accidenti si chiamano; purtroppo ho dovuto metterli per bloccare una nuova ondata di spammer a luci rosse)