Puoi occasionalmente “cadere in tentazione”, perché l’uomo è fallace, ma devi riconoscere che la via è quella segnata.
Se invece pensi che sia moralmente lecito vivere in un altro modo i casi sono due: o sei coscientemente non cattolico, il che non vuol dire che tu non possa essere una brava persona né che Nostro Signore non possa guardarti con misericordia, oppure sei un paraculo che pretende di farsi i cazzi suoi con la benedizione dell’arcivescovo.
Insomma, da non cattolico trovo che la regola sia chiara: per i cattolici l’unico sesso ammesso è quello all’interno del matrimonio “tradizionale”; vuoi divorziare, risposarti, convivere, fare sesso con una persona del tuo stesso genere? va benissimo, ma risparmia a te la fatica di dirti cattolico e noi quella di ascoltarti.
Se tutti facessimo così, ci sarebbero milioni di persone in grado di vivere meglio la propria vita, e i signori preti scoprirebbero di essere anche ufficialmente quello che sono dai tempi del referendum sul divorzio: una minoranza petulante.