venerdì 12 febbraio 2016

Vauro: un nome, una garanzia

Uno passa il tempo a preoccuparsi della “marmaglia fascista” e della sua squallida propensione a battute da trivio, manganelli e olio di ricino, ma solo perché la marmaglia comunista invece non si diverte a insolentire le minoranze con i più biechi luoghi comuni, vero? Per fortuna che c’è Vauro a ricordarci quanto i fedeli delle idee illiberali in qualsiasi modo declinate siano tutti uguali: è quello che disegna gli ebrei col naso adunco, cosa ci si può attendere da lui se non due gay froci di cui uno vestito da donna?

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(ebbene sì, sono tornati i captcha o come accidenti si chiamano; purtroppo ho dovuto metterli per bloccare una nuova ondata di spammer a luci rosse)