martedì 5 maggio 2009

Le parole di libertà che vengono dall' "estrema destra"

Quando sei in aeroplano, tra fase di decollo, atterraggio e attesa delle bibite, non resta molto da fare in un breve volo nazionale, così leggi il giornale che la compagnia di bandiera “generosamente” (si fa per dire) ti offre.
E, dopo avere sfogliato distrattamente il tuo, leggi pure quello dei tuoi colleghi, dove trovi un trafiletto scritto da una signora che ho sempre trovato seducente.
Non solo perché, oggettivamente, è una gran bella donna, ma soprattutto perché ha sempre avuto la forza di dire cose di minoranza, di essere politicamente indifferente alle convenienze e perché, per quanto alla destra della destra, m’è sempre parsa più moderna, laica e liberale di buona parte di chi stava alla sua sinistra, più o meno estrema.
Oggi la signora Santanchè ha rafforzato la mia convinzione, con una lettera pubblicata dal Corriere della Sera che io sarei stato felice di vedere firmata da uno dei tanti che ieri e oggi si proclamavano e proclamano liberali.
Una lettera che dice poche inequivocabili cose: che esiste una sola libertà, uguale per tutti a ogni latitudine, che esistono ancora oggi regimi schifosi che fanno vivere le loro vittime nel terrore, che noi fortunatamente liberi abbiamo il dovere di ricordarci di questi nostri fratelli e lottare perché la libertà affermi il suo dominio ovunque.
Alla signora Santanchè tutta la mia gratitudine.


L'Italia non resti in silenzio sull'Iran
di DANIELA SANTANCHÈ

Signor Ministro, con un atto di coraggio Lei ha evitato che il nostro Paese venisse coinvolto in quella triste commedia delle parti che è stata la Conferenza dell'Onu a Ginevra sul razzismo e i diritti fondamentali dell'uomo.
E quando il presidente Karzai ha approvato la reintroduzione in Afghanistan di una legge che minaccia di ripiombare le donne in un inferno di sottomissione e violenza, Lei ha dichiarato che l'Italia avrebbe esercitato «ogni possibile pressione» perché quella legge venisse ritirata Non possiamo restare in silenzio, ha detto.
Ho buoni motivi dunque, signor Ministro, per confidare che vorrà dar prova della stessa coerenza e chiarezza d'intenti nell'affrontare l'ultimo drammatico capitolo della strage dei diritti della persona che si è appena consumata a Teheran.
L'impiccagione di una giovane donna, Delara Darabi, per un presunto crimine commesso quando aveva solo 17 anni, fa parte della catena infinita di atrocità e di orrori perpetrati dal governo iraniano.
Dopo processi farsa si impiccano a decine ogni anno donne (anche incinte), minorenni e omosessuali, si incarcerano e si sottopongono a torture tutti quelli che si oppongono al potere.
Si può essere eternamente spettatori di quanto accade sotto i nostri occhi senza diventarne in qualche modo complici?
Come ha scritto sul Corriere Pier Luigi Battista, oggi la domanda finale da porsi è solo questa: fin dove arriva la nostra soglia di accettazione, fin dove si spinge il nostro arretramento davanti a questo sterminato cimitero delle libertà di ogni essere umano?
Credo sia tempo di dare una risposta. ConColore testovochi per spiegazioni alla Farnesina l'Ambasciatore iraniano a Roma e richiami temporaneamente il nostro rappresentante diplomatico in Iran e convinca altri governi europei a seguire l'esempio.
Un gesto simbolico, certo, ma è anche con gesti e formule diplomatiche come queste che la comunità internazionale può sperare di darsi una coscienza credibile.
Mostrarsi vicina alle vittime dell' oppressione islamica, e tornare a parlare di civiltà e giustizia dei popoli senza timore di perdere la faccia.

sul Corriere della sera, 5 maggio 2009

5 commenti:

  1. Be' poi detto da una fascista (perchè fascista è la santadechè) è tutto dire... Una fascista che difende la libertà... ahahah... "noi fortunatamente liberi" ... di sicuro non grazie alla santadechè e agli amichetti suoi...
    Ciao...

    (oh hai visto bondi stasera a ballarò, a no scusa non hai la televisione... comunque come fate a sostenere gente come bondi?)

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  2. È più comodo parlare del "pericolo atomico", sia per Ahmadinejad che pe r l'occidente.
    È un pezzo che lo dico.

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  3. Calamar, sono tempi strani, in cui gente che viene da destra difende la libertà, e gente che ha sempre dichiarato di difendere la libertà sostiene il diritto alla “diversità” di regimi e organizzazioni liberticide.
    Su Bondi, io mi annoio abbastanza facilmente quindi…
    In compenso, l’altro giorno ho sentito in auto per caso su Radio24 un brano di su-Dario (come lo chiama D’Agostino) Franceschini che dava fiato a tutto il fascismo di cui i nostri sinistri sono capaci, chiarendo in buona sostanza che per lui giornalisti sono solo quelli che lavorano per De Benedetti, per Soru, o al soldo della RAI in attesa di candidarsi alle elezioni col PD: tutti gli altri sono “dipendenti di Berlusconi” e quindi indegni di rispetto professionale.

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  4. Leppie, fosse per me il pericolo atomico non ci sarebbe: come sai la mia idea di politica estera si fonda su una generosa distribuzione di voli di B52 sopra alle dittature.
    Così sarebbero risolti più problemi allo stesso tempo: la negazione dei diritti civili e i rischi per i Paesi confinanti.

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  5. Gabibbo che ti posso dire... Non posso che condividere ciò che dice franceschini. Come si può dare patente di indipendenza ad un giornalista (stra)stipendiato da Berlusconi. Che indipendenza può avere un Belpietro, un Rossella e company? Onestamente non capisco come una persona inteligente come te non possa notare un fatto così evidente.

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mi raccomando: comportati bene, o sono bastonate!
(ebbene sì, sono tornati i captcha o come accidenti si chiamano; purtroppo ho dovuto metterli per bloccare una nuova ondata di spammer a luci rosse)