lunedì 31 marzo 2008

Ancora su canzonette ed elezioni...

Il caro Calamar, compagno sempre attento di questo diario, vede nel “tentativo della canzonaccia dei Village People… qualcosa di autoironico e goliardico... in questo molto differente da Meno male che”…

Personalmente, tutto sosterrei tranne che “Meno male…” sia autoironico, figuriamoci!
La canzone non poteva essere ironica, perché era “dedicata” al leader, e nel rapporto con il leader (chiunque sia) non c’è spazio per l’ironia, il leader chiede di essere amato come un padre, e l’ironia sminuisce la devozione filiale…
Detto questo, è vero che I’MPD appare come una cosa autoironica e goliardica, ma appare soltanto.
Frequento da troppo tempo i marciapiedi della comunicazione politica per non avere una chiara percezione del significato della goliardia per gli amici sinistri organizzati e per non sapere quanto essa sia una cosa per loro “seria” quando applicata alle cose loro.
Lo stesso Luca Sofri citato da Calamar, che non è un elettore del centrodestra, dice queste cose, e la sua critica, “artistica” e “politica” la condivido appieno.

Infine, però, la mia idea è che entrambi i video siano equiparabili alle pubblicità a basso costo dei mobilifici. Non trasmettono un’idea, vendono un prodotto.
Sono distanti anni luce dal poter diventare essi stessi un “contenuto” politico.
Lo è stato l’inno di Forza Italia, autentica canzone patriottica borghese, che percorre lo stesso seminato di “God Bless the USA” , la canzone scritta nel 1984 da Lee Greenwood per la campagna di rielezione di Ronald Reagan, che raccontava l’America profonda, così come per la prima volta il motivo musicato da Renato Serio raccontava i valori di una borghesia che crede in un’idea semplice di libertà e ama il proprio Paese al di là delle ideologie.
Altra cosa dai video che ammiccano agli sculettamenti di quattro newyorchesi o ai post-hippy di una bevanda gassata…

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(ebbene sì, sono tornati i captcha o come accidenti si chiamano; purtroppo ho dovuto metterli per bloccare una nuova ondata di spammer a luci rosse)