mercoledì 16 gennaio 2008

"censura al Papa": incredibile, il più serio è un comunista

Sul sito de “il Giornale” appare un link a dir poco surreale: “A Roma il Papa non può parlare, in Turchia sì... ”. non so cosa faccia il Papa in Turchia, ma che a Roma sia costretto a tacere è solo da fantascienza.
È vero, non gli hanno assicurato i tappeti rossi e i gladioli al suo passaggio, ma mi spiace: in una società laica e pluralista tutti possono essere contestati, anche duramente, anche il Papa.
Dopo di che, l’intervento più serio, fondato e leale mi pare quello di un senatore e intellettuale comunista: Nicola Tranfaglia il quale ha spiegato - nel suo intervento a Montecitorio - che lui non avrebbe firmato il manifesto dei professori che hanno contestato il pontefice, ma che allo stesso tempo non avrebbe gradito una lectio magistralis di Benedetto XVI.

Leggete l’intervista che appare sul sito de “il Giornale”, dimostra che a volte anche i comunisti possono dire qualcosa di sensato…

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(ebbene sì, sono tornati i captcha o come accidenti si chiamano; purtroppo ho dovuto metterli per bloccare una nuova ondata di spammer a luci rosse)