Dopo avere occultato per decenni (secoli?) la vergogna delle violenze a carico di minori perpetrate da religiose e religiosi di ogni ordine e grado, circondata dallo scandalo, la chiesa cattolica rilancia con una mossa degna di Goebbels: prende le proprie responsabilità, il frutto del combinato disposto tra la perversione di un’ideologia che nega la natura e crocifigge uomini e donne alle proprie fobie sessuali e un’omertà di chiaro stampo mafioso, e le getta addosso a una minoranza.
Nel più classico stile delle dittature, la chiesa cerca di costruire un nemico cui addossare le proprie colpe, e si illude di prendere i classici due piccioni con una fava, usando gli omosessuali come capri espiatori, additandoli all’odio, così come i nazisti fecero con ebrei, rom e, appunto, omosessuali.
Facendo così, la chiesa spera di ribaltare il tavolo e trovare addirittura un’arma per fermare l’avanzata dei diritti civili della minoranza omosessuale.
Con una faccia tosta da ceffoni, il cardinale Bertone la spara alta, blaterando che “Molti studiosi hanno dimostrato un legame tra omosessualità e pedofilia”, evitando di spiegarci non solo chi siano questi molti studiosi, ma soprattutto dove starebbe l’omosessualità di quegli infedeli ministri di Dio impegnati a stuprare minori di sesso diverso dal proprio… un’omosessualità evidentemente molto ben repressa.
È sempre più difficile essere liberali con la chiesa cattolica, ricordarsi che le responsabilità penali sono personali e che la responsabilità oggettiva è un’infamia, di fronte all’uso criminale che della tonaca fanno non solo gli stupratori, ma anche chi i loro superiori.
Assolutamente ripugnante, quando poi si considera che Bertone, con Ratzinger, insabbiò il caso dello stupratore di bambini handicappati. Ma non si può far salire lui e i suoi complici su un Tupolev in compagnia di un terrorista islamico?
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