lunedì 15 febbraio 2010

La truffa per l’euro… e il truffatore.

Ma ve li ricordate quelli che avevano “risanato il bilancio” e solo grazie ai quali eravamo “entrati nell’euro”? Ma ve le ricordate le feste in piazza?

Oggi “Repubblica” ci spiega come fu fatto: “…Grecia e Italia vengono citate fra quei Paesi i cui governi hanno fatto ricorso alla consulenza delle grandi banche americane (Goldman Sachs e JP Morgan Chase) per delle operazioni di chirurgia estetica che hanno dissimulato la vera entità dei deficit pubblici…. Un po' come, in America, [dove] le banche rifilavano dei nuovi mutui ai proprietari di case sommersi dai debiti. Il trucco aveva funzionato in precedenza… Il New York Times specifica che i derivati hanno svolto un ruolo chiave in questa vicenda. Scrive che gli strumenti finanziari elaborati da Goldman Sachs, JP Morgan Chase e altre banche, hanno consentito ai leader politici di mascherare l'indebitamento aggiuntivo in Grecia. E con l'aiuto della JP Morgan l'Italia ha fatto di più. Nonostante persistenti alti deficit, un derivato del 1996 ha aiutato l'Italia a portare il bilancio in linea. In decine di montaggi finanziari, rivela l'inchiesta, le banche fornivano liquidità immediata ai governi in cambio di rimborsi futuri, e questi debiti venivano omessi dai bilanci pubblici”.

Repubblica si dimentica di raccontarci chi era al timone quando riuscimmo a infinocchiare l’Unione Europea.
Ve lo ricordo io: Romano Prodi, un uomo che, del resto, con le banche d’affari internazionali aveva grande consuetudine.
Adesso capisco perché festeggiava tanto: mica per essere “entrati nell’euro”, ma essere riuscito a rifilare l’ennesima sòla, oltre che al popolo italiano, pure all’intera Europa.

articolo su Repubblica

3 commenti:

  1. Ma di cosa ti lamenti? Ammesso (e non concesso!!!) che siano stati fatti dei trucchio per entrare nell'euro, pensi che le cose siano andate male per l'italia? Pensi che se fossimo rimasti con la liretta stavamo meglio? Dai non ti buttare sulla propaganda.
    In realtà l'Italia entrò nell'area Euro per motivazioni assolutmante politiche; chè se fosse dipeso dai parametri economici/finanziari con un rapporto debito/pil al 120% non saremmo mai dovuti entrare.

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  2. "...l'Italia entrò nell'area Euro per motivazioni assolutmante politiche..."

    Ohhh, finalmente, caro Calamar, qualcuno che lo ammette.
    Io lo dico dal 2000, sostengo che conti o non conti, non puoi fare la moneta unica senza il terzo mercato dell'area euro, se non vuoi strangolare la nuova valuta prima che nasca, mi è stato sempre risposto che no, che il merito era tutto degli insigni salvatori della Patria che avevavno compiuto il miracolo. Vedo che anche questa balla inizia a mostrare le sue crepe.

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  3. Be' è chiaro gabibbo che qualche sforzo andava fatto ed è stato fatto, e sicuramente è un merito del Governo Prodi; naturalmente con un rapporto debito/pil al 120% non è che si potesse pensare che si arrivasse al 60% di punto in bianco, quello che interessava è che ci fosse un trend discendente. Naturlamnete questa fu una scelta politica

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mi raccomando: comportati bene, o sono bastonate!
(ebbene sì, sono tornati i captcha o come accidenti si chiamano; purtroppo ho dovuto metterli per bloccare una nuova ondata di spammer a luci rosse)