Io ci sono passato (ammetto per caso) proprio ieri, e ho potuto così visitare la piccola mostra dedicata a Indro Montanelli.
Alcune sale con foto e citazioni della sua ricchissima produzione, una mostra sicuramente tardiva e troppo piccola, ma che per questo, altrettanto, sfugge alla retorica e, confessiamolo, alla noia, rischio che più del primo Montanelli avrebbe temuto.
I curatori della mostra - Mario Cervi e Luigi Mascheroni – scrivono nell’introduzione che “Curare una mostra di immagini montanelliane è il mestiere più facile del mondo… Indro pareva nato apposta per essere fotografato. Tutto aiutava in lui. L’alta statura, il corpo filiforme, l’eleganza ossuta delle mani che artigliavano idee e battute. E soprattutto quel volto che avrebbe fatto invidia, per come forava l’obiettivo e per come rifletteva i sentimenti, a un Eduardo De Filippo…”, a guardare quelle foto non si può che concordare, e a leggere le sue parole si scopre anche un Montanelli inatteso, come quello dolcissimo che parla del suo amore con Colette Rosselli.
Insomma, se avete qualche minuto, andateci.
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(ebbene sì, sono tornati i captcha o come accidenti si chiamano; purtroppo ho dovuto metterli per bloccare una nuova ondata di spammer a luci rosse)