martedì 14 giugno 2016

Cinquanta morti gay che non bisogna dire erano gay...

Ora tocca pure leggere quelli che pretendono di difendere la dignità di cinquanta omosessuali “sorvolando” sul fatto che sono stati ammazzati in quanto omosessuali, ed è tutta una fila di distinguo, di precisazioni, di chiarimenti sul fatto che il non dire che si trattava di gay è un modo per accrescere la loro dignità, sì, certo, ‘sto cazzo.
Quei poveretti sono stati ammazzati non a caso, ma con un'evidente scelta di target, se quel verme fosse entrato in una sinagoga e avesse ammazzato cinquanta figli di Abramo, non proveremmo ribrezzo a sentire gente che fa finta di dimenticare il piccolo particolare dell'appartenenza? 
Chi ci andava ai forni? Genericamente delle persone o dei poveri disgraziati marcati come bestie al macello secondo il loro gruppo? stella gialla, triangolo rosa, e via inorridendo…
Una volta, una volta sola, guardare in faccia la realtà e avere il pudore di essere sinceri, e questo vale per la “gente comune” e per i leader culturali, politici e spirituali. Quando taci il fatto che delle persone sono state ammazzate perché appartenenti a uno specifico gruppo (etnico, sociale, religioso) e poi fai i concioni sul fatto che ne hai in questo modo esaltato la “dignità di persone oltre le etichette” o sei un illuso, o stai camuffando i tuoi pregiudizi.
Che siamo tutti persone lo sappiamo NOI, però questi qui ci ammazzano per quello che siamo ai loro occhi: ebrei, gay, donne, giovani che ascoltano musica, in una parola occidentali... non perché siamo persone.
Gli ebrei accoltellati per le strade di Gerusalemme non sono “persone casualmente accoltellate” sono nostri fratelli accoltellati *in quanto ebrei*.
I cristiani sgozzati in medio Oriente non sono “persone sfortunate” capitate per caso nel posto sbagliato, sono nostri fratelli sgozzati *in quanto cristiani*.
I ragazzi ammazzati a Parigi durante un concerto non erano cinquanta “persone vittime del rumore”, ma nostri fratelli uccisi *in quanto occidentali che si divertivano alla occidentale*.
I cinquanta abitanti di Orlando morti in una sera di festa non erano cinquanta “persone vittime dei rischi collegati al frequentare una discoteca”, ma nostri fratelli uccisi *in quanto omosessuali*.
Espungendo questo "piccolo fatto aggiuntivo" stiamo limando via una parte fondamentale delle nostre società e della nostra cultura: il fatto che siamo tutti persone anche quando ebrei, gay, donne, giovani che ascoltano musica...
Mi spiace, ma non riesco a non vedere un certo meccanismo di esclusione operante, verso alcuni morti rispetto ad altri, sarà un mio pregiudizio, ma alcuni distinguo, alcune raffinatezze di ragionamento, guarda caso li vedo solo davanti a certi morti.

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(ebbene sì, sono tornati i captcha o come accidenti si chiamano; purtroppo ho dovuto metterli per bloccare una nuova ondata di spammer a luci rosse)