domenica 30 novembre 2008

Il Paese è alla fame, e loro si lamentano per SKY...

Il Paese è alla fame, lo dicono tutti.
Forse per questo, il canone della TV è evaso da circa 1/3 degli obbligati (e gli atri 2/3 si struggono al pensiero di non riuscirci).

Nel Paese alla fame però, oltre sei milioni* di cittadini pagano un secondo, ben più oneroso canone, quello della pay-tv.
A 250 euro l’anno (e la cifra è tarata sul basso, perché il canone di SKY può ben superare i 500 €), fanno 1.500.000.000,00 euro (un miliardo e mezzo di euro), 2.904.405.000.000 in vecchie lire (tremila miliardi).
Ora, non stiamo a raddrizzar banane: il dieci per cento sono 150 milioni di euro, trecento miliardi di lire.
Sono trecento miliardi di lire in più per le casse dello Stato.
Se, anziché chiederle a chi non riesce a raggiungere la terza settimana, le si chiede a chi può allegramente spendere tra il mezzo milione e il milione di vecchie lire l'anno per guardare la televisione, io non mi scandalizzo affatto, anzi.
E per me, con questo, fine delle trasmissioni.

*SKY dichiara 4.600.000 abbonati, Mediaset 1.600.000, La 7 Carta più e altre piattaforne: non pervenute.

Post scriptum: le star di SKY si stanno mobilitando, e arringano i loro proletarissimi abbonati nei programmi della rete.  Ovviamente diverranno dei difensori della libertà, dei martiri più dei fratelli Cervi.  Quando invece le star di Mediaset difendevano le loro reti... beh, allora si trattava di servi, è chiaro.

Giornalismo, ovvero quando si dice "i fatti separati dalle marchette"

Mutti è un marchio noto nel settore dei sughi.
Ed è un buon investitore pubblicitario, circa 115 milioni di euro nel solo 2008.

Una parte significativa di questo investimento va, naturalmente, in televisione.

Nel corso del 2008 in particolare beneficiate sono state La7 e Sipra, ossia la concessionaria del gruppo RAI.

Ora, nulla di strano, mica tutti devono fare pubblicità sulle reti Mediaset.

Solo che… solo che, a campagna conclusa da pochi giorni, il TG2 programma nella sua rubrica sull’alimentazione “Eat Parade” un servizio sui pomodori che, a dire il vero, in un numero pre natalizio ci sta proprio come i cavoli a merenda.

E chi ti intervistano quelli del TG2?
Ma il signor Mutti naturalmente. 
Identificato come il signor Mutti della omonima fabbrica di sughi.  Ripreso in uno stabilimento dell’omonimo marchio, mentre parla di pomodori e viene inquadrata una delle loro bottiglie… roba che neppure quelli di Mela Verde

Intendiamoci, le concessionarie di pubblicità sono solite premiare i migliori investitori con passaggi “redazionali”, di solito però lo fanno nei programmi di moda, o negli inserti cittadini dei quotidiani, dove la differenze tra un trafiletto che parla di sconti e una marchetta in fondo è risibile.  Nei telegiornali, finora non s’era visto.

La coincidenza è sicuramente casuale, ma sospetta, e fa venire il dubbio che, se la Mutti non fosse stata il big spender che è, il servizio su quanto fanno bene i pomodori non sarebbe mai andato in onda, oppure avrebbe coinvolto l’occasionale segretario provinciale di qualche Confagricoltori…

venerdì 28 novembre 2008

Quando sei lì per lì, il rap del Ministero contro l’AIDS

A me il rap provoca la piorrea.
Lo trovo generalmente poco rispettoso dell’idea di musica, e in particolare della nostra tradizione, del resto abbondantemente violentata da torme di strimpellatori.
Ma quest’anno, sopporterò pure il rap.
Il nostro Ministero della Salute, che comunque potrebbe fare molto di più, patrocina in occasione della Giornata Mondiale dell’AIDS una canzonetta sull’uso del profilattico, scritta addirittura dagli “Assalti Frontali”.

La canzonetta è esplicita e laica come di più non si può, insomma, non ditelo a Giovanardi e Volonté, che se scoprono l’esistenza di profilattici aromatizzati alla banana danno in escandescenza!

Buon ascolto. (link corretto)

Una lettera dalla LILA: caro Governo, sull'AIDS proprio non va

Alessandra Cerioli (presidente di Lila nazionale e membro della Commissione Nazionale Aids) invia una lettera aperta al sottosegretario alla Salute prof. Fazio in cui si puntualizza quanto viene operato nel mondo e quanto invece l'Italia sia immobile e assente per tutto ciò che riguarda statistiche e prevenzione.

Al prof. Ferruccio Fazio
Sottosegretario alla Salute
Presidente della Commissione Nazionale AIDS

Egregio Prof. Ferruccio Fazio,
con questa mia, in qualità di presidente nazionale della LILA e componente della Commissione Nazionale Aids (CNA), voglio esprimerle una grande preoccupazione rispetto alla mancata risposta “sull’emergenza prevenzione della infezione da HIV” del governo italiano in merito a quattro importanti eventi accorsi dopo la sua nomina a Sottosegretario alla Salute e alla presidenza della CNA, eventi che mi permetto di elencarle in ordine cronologico:

giugno 2008
Durante la conferenza programmatica UNGASS (Assemblea Generale dell’ONU sull’AIDS), in conformità con la Dichiarazione d'impegno sull'HIV/AIDS delle Nazioni Unite firmato dagli Stati membri nel giugno 2001 (Italia inclusa), molti paesi hanno presentato le loro relazioni sullo stato di avanzamento delle politiche per arginare l’AIDS.
Le relazioni, che vengono esposte ogni due anni, riflettono i progressi compiuti dai paesi nella loro risposta all'epidemia.
Infelicemente tra i Country Progress Report era assente il report del governo italiano.
Durante l’assemblea di UNGASS si sono anche ridefiniti e integrati gli indicatori utilizzati per i Country Progress Report.
Alcuni di questi indicatori sono oggi utilizzati da alcuni stati membri come strumento di controllo delle proprie politiche sull’AIDS a livello locale.
Ci pare che gli esiti delle decisioni di quell’assemblea non abbiano avuto nessuna cassa di risonanza nel nostro paese e dal nostro osservatorio la percezione è che il nostro governo non abbia nessuna idea rispetto all'efficacia delle proprie politiche pensate e programmate per contrastare l’epidemia.
Forse sarebbe più giusto parlare di assenza di politiche, dal momento che l’unica iniziativa di rilievo di questi anni è da considerarsi la campagna ministeriale lanciata dall’allora ministro Livia Turco nel 2007, senz’altro adeguata nei contenuti ma decisamente poco visibile e non sufficientemente diffusa.
A ciò si aggiungano gli indicatori davvero preoccupanti emersi dall’ultima rilevazione statistica condotta sulle famiglie italiane. Secondo questa rilevazione l’utilizzo dei preservativi in Italia ha fatto registrare un abbassamento medio di circa il 6% con punte negative record a Napoli dove la percentuale sale al 7,2% seguite da Roma, Torino e Milano.

agosto 2008
Durante la XVII International AIDS Conference di Città del Messico, UNAIDS, OMS insieme a molti altri organismi internazionali hanno richiesto a tutti i governi del mondo di attivarsi e responsabilizzarsi in uno sforzo senza precedenti per la prevenzione della trasmissione dell’HIV.
Ancora una volta un’indicazione dettata da fonti statistiche molto preoccupanti: i dati emersi nel corso dell’ultimo anno testimoniano che per ogni persona che inizia un trattamento altre tre acquisiscono una nuova infezione. Anche in Europa e in Italia il numero dei nuovi casi torna a crescere ad un ritmo allarmante.
Come ricorderà agli inizi di settembre, proprio al ritorno dalla conferenza mondiale, alcuni componenti della Commissione Aids (tra cui la scrivente) le inviarono un documento di sintesi nel quale si riportavano i suggerimenti UNAIDS, OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sulle azioni da intraprendere a livello governativo in campo preventivo e di controllo dell’infezione.
Per affrontare tutte queste tematiche le fu proposto di convocare in tempi rapidi la Commissione Nazionale Aids proprio per elaborare nuove strategie di prevenzione efficaci basate su un “comprehensive approach”, vale a dire una azione integrata di strumenti e approcci che vanno dalle tecniche biomediche agli interventi comportamentali.
Non solo non abbiamo mai avuto una risposta al nostro documento ma da allora la Commissione Nazionale Aids paradossalmente non è mai più stata convocata interrompendo di fatto un “lento” ma proficuo lavoro sulla prevenzione iniziato a gennaio 2007 e rimasto incompiuto nella parte che riguardava le popolazione più vulnerabili al rischio di infezione.
Non possiamo non ritenere questo comportamento irresponsabile e inaccettabile e che oltremodo rivela lo scarso interesse che l’AIDS ricopre nel dicastero Famiglia Salute e Politiche Sociali che lei rappresenta.

novembre 2008
Come certamente saprà lo scorso 20 novembre il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sull'HIV/AIDS: diagnosi precoce e cure tempestive che tra i tanti suggerimenti invita Commissione e Stati Membri a formulare una strategia sull'HIV al fine di:

  • promuovere la diagnosi precoce;
  • elaborare una strategia di riduzione dell'HIV/AIDS incentrata sui gruppi vulnerabili e ad alto rischio;
  • garantire che, in futuro, il monitoraggio dei progressi nella lotta contro l'HIV/AIDS in Europa e nei paesi vicini comprenda indicatori che riguardano e misurano direttamente le questioni legate ai diritti umani nel contesto dell'HIV/AIDS;
  • porre in essere disposizioni in virtù delle quali la discriminazione contro le persone che vivono con l'HIV/AIDS, comprese eventuali restrizioni alla loro libertà di circolazione, sia effettivamente dichiarata illegale nelle loro giurisdizioni;
  • rafforzare le campagne d'informazione e di educazione sulla prevenzione, la sperimentazione e il trattamento del virus HIV/AIDS;

E’ nostro compito rimettere questa risoluzione alla sua attenzione, nella speranza sia presto calendarizzato un elenco di iniziative volte renderla efficace per il nostro territorio con mezzi e strategie opportune.

dicembre 2008
Il 1 dicembre 2008 ricorrerà la giornata Mondiale di Lotta all’AIDS il tema di quest’anno sarà STOP AIDS “Lead – Empower – Deliver” letteralmente “Prendere la guida– Responsabilizzarsi – Attivarsi”.
L’UNAIDS con queste tre parole vuole ricordare l'importanza della leadership politica necessaria per mantenere gli impegni presi nella lotta all'Aids.
La invitiamo a riflettere sul significato di tale slogan e a raccogliere l’invito lanciato durante questo evento mondiale.
E’ infatti necessario rimettere il tema della prevenzione dell’infezione da HIV, così come suggerito da UNAIDS e OMS e dal Parlamento Europeo, come una delle priorità dell’agenda del suo dicastero non più rimandabili e a dare mandato alle Commissione Nazionale Aids di elaborare da subito risposte e azioni efficaci e concrete per contrastare l’infezione.

Torino, 25 novembre 2008
Alessandra CERIOLI
Presidente LILA Nazionale



L'immagine della testata del blog è stata modificata da quella del sito della LILA.

giovedì 27 novembre 2008

Europeana, il colosso dal cervello d'argilla

Tra le massime di cui è fatto credito a Don Sturzo c’è quella per cui lo Stato, di suo, non sarebbe “capace di gestire neppure una bottega da ciabattino”.
Ho pensato a questo quando – spinto da Walking Class - sono andato su Europeana.
La risposta statale e statalista europea a “les américains” Google, Encarta e Wikipedia è franata di fronte al numero di accessi dei potenziali visitatori. Semplicemente dei cialtroni.

Hanno voglia i giornalisti a dire che è colpa della tecnologia, la realtà è più semplice: con tutta la prosopopea di cui sono capaci, i burocrati europei hanno approvato un progetto inadeguato e, a maggior dimostrazione di ciò, impiegheranno un mese a rimediare al problema.
Il loro obiettivo non era del resto offrire un servizio a un Cliente, perciò che ci si metta un mese o ventiquattr’ore a collegare qualche server in più e ad aumentare la banda disponibile per il servizio o magari – idea incredibile – a distribuire dei server di mirroring presso gli operatori che in tutto il continente vendono questo servizio ogni giorno, per questi burocrati è del tutto indifferente.
Ha ragione Mennitti: hanno fatto una figura di merda, e neppure si scusano.

mercoledì 26 novembre 2008

Di fronte a questi difensori della vita, la morte acquista un fascino particolare...

Oggi, 25 novembre, Eluana compie 38 anni e li festeggia nella stessa clinica Beato Talamoni dove è nata nel 1970 e dove ha trascorso gli ultimi 14 anni, dopo l’incidente stradale di cui è rimasta vittima il 18 gennaio 1992. A festeggiarla ci saranno solo le suore misericordine che in questi anni hanno rappresentato la sua famiglia. Il padre, Beppino Englaro, sarà probabilmente in giro per l’Italia a cercare qualche struttura sanitaria che voglia accettare il trasferimento di Eluana per poi staccare il sondino
Movimento per la vita,
comunicato del 25.11.2008

Io a questa gente non posso che augurare tutto il male possibile.
Di finire in un letto d'ospedale, coscienti eppure incapaci, condannati a un'atroce interminabile morte, a bagno nei propri escrementi, nutriti con un sondino per la vita, coperti di piaghe da decubito.
Cristianamente parlando, penso che sia il minimo.


Grazie a Malvino e Bioetiche

Anch'io aspetto il ritorno dell'orso Marcello...

orso Marcello in una foto del 2007 scattata col telefoninoSono nato nella "vecchia" zona 3 di Milano, quella che andava da porta Venezia a piazzale Loreto, dal lato sud della stazione Centrale al lato "interno" della circonvallazione esterna.
Ho vissuto per tutta la mia infanzia nella parte più viva di questa zona, tra corso Buenos Aires e "la stazione", da sempre luogo di prima immigrazione, brulicante di negozi d'ogni tipo e dal traffico incessante. E ho giocato da bambino nei giardinetti di via Benedetto Marcello.

I giardinetti erano una porcheria: oggi stanno tutti a piangere quando si costruisce un giardinetto sopra a un parcheggio (con finte collinette, alberi scelti ad hoc per le loro radici a crescita orizzontale eccetera), ma quando il “giardinetto” di via Benedetto Marcello nacque, negli anni ’20 del secolo scorso - sopra a quella che ricordavo essere una stazione di pompaggio dell’acqua potabile e che invece sembra fosse una centrale AEM - tutte queste menate non c’erano.
Il giardinetto consisteva in una vasca per la sabbia dove i bambini facevano le piste per le biglie, un rettangolo per pattinare, uno scivolo, quattro panchine. E gli alberi? Quelli erano relegati ai margini esterni del marciapiede, là dove la centrale di pompaggio non arrivava.

E poi c’era l’orso.
Era un orso di cemento, che a noi bambini sembrava grandissimo, accucciato in modo che i piccoli milanesi potessero usare la sua schiena come scivolo.

Un giorno, poiché la stazione di pompaggio/centrale AEM era chiusa da molti anni, qualcuno saggiamente decise di sfruttare il vuoto già esistente nel sottosuolo come punto di partenza per costruire un bel parcheggio sotterraneo.
Siccome, oggi, in questo Paese siamo tutti molto efficienti, tutta la storia sta richiedendo un tempo pari a quello in cui hanno costruito l’Autostrada del Sole.
È successo che, dopo aver costruito in circa due anni lo scatolone di cemento armato che contiene il parcheggio, sono iniziati i problemi.
In via Benedetto Marcello si tiene da sempre uno dei più importanti mercati all’aperto di Milano, e quindi si poneva il problema di come conciliare il nuovo “giardinetto” con il mercato, che i residenti naturalmente vorrebbero tanto vedere spazzato via da un ordigno termonucleare e che, non disponendo di questo, hanno pensato bene di usare un’arma ancora più devastante: la sovrintendenza ai beni culturali, che in Italia si sa protegge ogni ciottolo che abbia più di quindici giorni.

Lo scorso 20 ottobre, l’assessore Simini ai Lavori pubblici, Bruno Simini, ha dichiarato che: «Il parere positivo della Sovrintendenza finalmente sblocca i lavori sopra il parcheggio. Il primo lotto di lavori parte a gennaio».

Personalmente sono un bel po’ preoccupato per quel minaccioso «primo lotto di lavori» che mi fa pensare che la tragedia non sia affatto finita, ma bisogna coltivare la speranza.
Nel frattempo, durante lo stoccaggio o il ritorno a casa l’orso Marcello è stato danneggiato, e la cosa mi fa soltanto incazzare…

martedì 25 novembre 2008

La fogna del conservatorismo

Come volevasi dimostrare: l’UDC non ha mancato di mostrare ancora una volta il suo volto becero e qualunquista.  
Il partito dei senatori puttanieri, cocainomani e omissori di soccorso non ce l’ha fatta e, per bocca di un suo autorevole (si fa per dire) rappresentante si mette a farneticare sull’isola della vergogna, trasformando uno show all’acqua di rose nell’ennesima aggressione alla cristianità.

Poverini, da quando grazie alla legge porcata non contano più una fava (grazie senatore Calderoli, la Patria La onorerà in eterno per questo dono!), sono costretti persino ad attaccarsi al cazzo di Vladimiro Guadagno, pur di far parlare di loro

Auguro a Ronconi, ovviamente assieme a Giovanardi e Volonté di essere un giorno sorpresi in un cesso della stazione Termini mentre giocano a incularella: chi lo sa, la speranza è l’ultima a morire.


A proposito di Giovanardi e Volonté: non dite loro che l’IKEA l’ha fatto ancora.  
A pagina 55 del numero natalizio di IKEA family, dopo una lunga brigata di famiglie luterane e/o di fatto, c’è di nuovo un’allegra coppia di froci.  Io li amo quelli dell’IKEA!

Ha vinto Luxuria, ossia la rassicurante solidità della mamma italiana...

E così Luxuria ha vinto all'isola dei famosi.
Complimenti, ma non è una rivoluzione: il "genere" era già stato abbondantemente sdoganato da Platinette, e prima ancora da Moana Pozzi.

Tutte e tre rappresentano la trasgressione rassicurante: persone che, a dispetto del loro lavoro o del loro apparire sono per bene, intelligenti e tranquille, l'ideale per far sentire il pubblico moderno e conservatore allo stesso tempo.

Io ho sempre sostenuto che il caro Mauro Coruzzi sarebbe un eccellente leader per il centrodestra italiano, ma lo sarebbe anche Luxuria, che non è comunista, è solo trans... e lo sarebbe stata la Pozzi... ci è andata male, e ci siamo dovuti accontentare del nano, molto meno avvenente, anche se spesso più truccato :-).

Lettere da una ragazza che cerca l'ammore!

Caro
Il mio nome e Sofia! Io penso che Lei dovrebbe sapere che io dall'Ucraina ed io vivo in citta sotto nome Kiev!
Abbastanza il grande e la bella citta!
In generale io nascevo in lui ed io vivo su todays!
Ora a me di 26 anni e come Lei probabilmente ha indovinato io ora coltivo e solitario! Quindi ha risultato che io non potessi incontrare correttamente la persona con cui potrebbe gettare nel destino!
Io non so che io ho spinto su esso un passo ma io ho deciso ciononostante di provare la felicita!
Ora io non so che da questo esso per risultare ma io spero che tutti saranno buoni!
Quindi Lei ora sa dove io vivo anche gradirei continuare! Attualmente io lavoro ed io lavoro come il direttore!
Bene io penso abbastanza del mio lavoro! Scriva dove anche come che i lavori Lei? Se il Suo lavoro e piacevole a Lei?
Ometta per il mio lavoro io ho molti hobby per esempio io raccolgo monete antiche. A me quale grande raccolta Io valuto.
Io posso dire circa me che io attivo lo sportivo. Piaccia giocare a tennis di tavola e mi piaccia un gioco degli scacchi!
Voglia dargli la piccola rappresentazione sul mio carattere. Puo dire quell'amichevole e socievole. Io molto raramente e adirato ed a tutto io non amo disputa.
E piacevole a me e nella societa allegra ed io apprezzo il buon senso di umore. Mi piacciono uomini arguti.
E che preferenze a Lei? Va in per sport?
Io leghero la mia fotografia a questa lettera io lo spero a Lei e piacevole. Gradirei vedere le Sue fotografie se a Lei e.
Io spero che la nostra amicizia comincera con questa lettera e e piu tardi possibile relazioni piu serie se questo che che Lei vuole.
Scrivo cosi perche io realmente sono aggiustato seriamente e sinceramente io spero che a Lei?
Su lui io voglio finire questa lettera ed io aspettero la Sua risposta.
Il Sofia di distinti saluti!
Per favore risponda solamente nostro e-mail personale: Sofia-------@gmail.com

lunedì 24 novembre 2008

Berlusconi-Hitler: la solidarietà di Cossiga

Sono solidale con Berlusconi paragonato ad Adolf Hitler da Di Pietro, un sostenitore di magistrati simili a Roland Freisler, il giurista del Terzo Reich che ha presieduto il Tribunale nazista del popoloPer chi non abitasse in località raggiunta da "24 minuti", la free press de Il Sole 24 Ore, riproduco questa piccola perla cossighiana apparsa sul numero di oggi pomeriggio.



Sabato 29 novembre: torna la colletta alimentare

Come ogni anno, torna la colletta alimentare.
I miei lettori sanno che quella del banco alimentare è un’iniziativa che mi piace proprio.
Risponde a tutti i miei principi: il cibo non si butta mai e lo spreco è sempre un peccato, nel senso religioso del termine.
E poi c’è la storia dell’iniziativa, sia quella del primo banco statunitense, sia quella italiana, con questi signori che non predicano di responsabilità sociale delle aziende e di tutte le altre cazzate di cui si riempiono la bocca i capitalisti di oggi, ma si mettono a lavorare per fare qualcosa di concreto e, magari, trascinano nell’impresa anche i loro colleghi, come ha saputo fare Danilo Fossati (storico fondatore della STAR) in Italia…
Insomma, non stiamola a fare tanto lunga: sabato 29 novembre andate a fare la spesa e comprate qualcosa in più, da dare ai volontari che stazioneranno davanti ai supermercati italiani: è un tipo di consumismo assolutamente doveroso!

Quando si dice “Pubblicità sì ma con ordine”...

Le civiche amministrazioni milanesi combattono da quasi vent’anni contro la pubblicità.

Non so perché, ma, a un certo punto, la pubblicità ha cessato di essere quella cosa allegra che illuminava la nostre città per diventare, agli occhi dei nostri amministratori, un nemico da combattere.

Così prima hanno rimosso le insegne luminose da piazza del Duomo, e poi hanno iniziato a cercare di rendere più difficile qualsivoglia affissione, striscione, stendardo, persino i teli sui ponteggi.

Non ne ho mai capito il perché: la pubblicità aggiunge vita alle strade, inserendo qualcosa da guardare che non siano le colonne di auto e le brutte vetrine delle catene internazionali di stracci venduti a prezzi da haute couture. In più, se ben munta, la pubblicità può essere un’interessante voce del bilancio di una città. Ma niente, fanno a gara a chi è più iconoclasta.

Poi, però, mentre approvano il nuovo piano della pubblicità, già che ci sono autorizzano impianti come quello che vede in questa immagine.

Si tratta di giganteschi poster rigidi, di circa due metri per tre, che, essendo piazzati nel bel mezzo dei marciapiedi, per stare in piedi hanno bisogno di un mostruoso cavalletto di acciaio, un telaio le cui gambe sono grosse quasi come un pluviale.

E, siccome un coso del genere “fa vela”, tutta la struttura è saldamente ancorata a terra, e zavorrata con un finto vaso per ciclopi, bello pieno di cemento, il cui destino è di trasformarsi in ricettacolo di mozziconi, cartacce, lattine…

Per finire, questi mostri alti due piani non sono confinati lungo il viale Forlanini: quello qui immortalato si trova all’angolo tra viale Gorizia e l’Alzaia del Naviglio Pavese, a sempiterna memoria di cosa certi amministratori intendano per “decoro urbano” e rispetto dei quartieri storici.

Non aggiungo altro.

domenica 23 novembre 2008

Mara Carfagna, la ministra diventata vergine

Un sulfureo aforisma attribuito a Oscar Levant vuole che questi abbia detto “Doris Day? La conosco da prima che diventasse vergine”.

Dopo l’indimenticata protagonista de “il visone sulla pelle”, e altri capisaldi della commedia brillante americana del secondo dopoguerra, nei quali la mai abbastanza vergine signorina Day incontrava l’amore, era da molti anni che una bella ragazza non tornava casta e pura in maniera così abbagliante.

Per nostra fortuna, tra i miracoli del Cavaliere possiamo annoverarne uno che finora non aveva trovato spazio negli annali della miracolistica: la “rivergination” della bella Ministra per le Pari Opportunità. 

Non voglio crocifiggere nessuno al proprio passato: quando sei giovane e bella, se ti propongono di fare un calendario, in fondo dài solo via del tuo e non fai male a nessuno, anzi.  Per questo mi asterrò d’ora in avanti dal ripetere ciò che ho già fatto, cioè mostrare le belle curve della signorina.

Solo che non ho capito perché mai, siccome lei ha deciso di dare una svolta alla propria vita, ora a noi tocca sopportare questa improbabile riedizione del sacrificio di Maria Goretti.  Va a leggere la Bibbia in televisione, proclama che crede in Dio, Patria e Famiglia... più che il ministro delle Pari Opportunità sembra essere diventata quello della Pubblica Moralità. Intendiamoci: se gente come la Bignardi continua a farle domande come se avesse di fronte Cicciolina, è ovvio che la sventurata risponda... ma, forse, ci mette un po' troppo del suo.

Signorina, si tranquillizzi: lei è Ministro di un grande Paese, in cui l’idea che il capo d’un dicastero abbia mostrato tette e culo in passato scandalizza solo gli ipocriti di sinistra.  Non ha nulla di cui farsi perdonare, non c'è bisogno che indossi alcun cilicio, semmai potrebbe indossare completini meno castigati.
Solo che il Paese reale, quello sano, che apprezzava ieri le sue curve, apprezzerebbe di più oggi il suo operato se la smettesse di dispensare moralini da parrocchia come una Melandri qualunque.  Faccia il Ministro, si occupi di garantire davvero le Pari Opportunità ai tanti che ancora non ne godono, e ci lasci in pace.

sabato 22 novembre 2008

Quando un leone fa le fusa...

Un aforisma dall'attribuzione controversa dice che “Dio ha creato il gatto per dare all’uomo il piacere di accarezzare la tigre”.  
Da parte mia, cercherò di ricordarmi di questo leone, che tornato allo stato brado si ricorda dei suoi padroni e corre verso di loro per abbracciarli, me ne ricorderò tutte le volte che mi sembrerà eccessiva l’insistenza di Piccolo nel chiedere le mie carezze.

domenica 16 novembre 2008

Di Cavaliere ce n’è uno, e già ci basta

Sinceramente, di un altro che, per carattere, imprudenza o calcolo, dà fuoco ai pozzi, non se ne sentiva proprio il bisogno. 
Le sparate sui “fannulloni di sinistra” forse qualcuno potrebbe pure evitarsele. 
I fannulloni sono, come gli stupidi, una categoria assolutamente trasversale. 
Nascono dalla noia, dalla certezza dell’impunità, dalla mancanza di ogni meccanismo che premi il merito, dall’essere la persona sbagliata al posto sbagliato… la destra e la sinistra proprio c’entrano poco.
Che si tratti di una battuta infelice, o del tentativo di aprire un nuovo fronte, si è trattato in ogni caso d’un errore, del quale si poteva fare decisamente a meno, punto.

venerdì 14 novembre 2008

Buffonata di vigilanza RAI

Spiacevole, molto spiacevole il colpo di mano della maggioranza.

Detto questo, siccome dovremmo essere tutti in grado di ragionare, almeno un pochettino, sorge solo una domanda: perché il centro destra ha dovuto rinunciare al proprio candidato per la Corte Costituzionale, per proporne un altro che incontrasse anche il favore del centro sinistra, e il centro sinistra dovrebbe invece avere il diritto di imporre chiunque di proprio gradimento alla presidenza della commissione di vigilanza RAI? 

Premio, per chi offre una risposta convincente a questa domanda, una notte con Costantino Vitagliano.

giovedì 13 novembre 2008

Lo strano intreccio mediatico-chiesastico

Lo strano intreccio mediatico-chiesastico
di Paolo Pillitteri

Si ha un bel dire “è la stampa bellezza!” come se bastasse la parolina magica a giustificare qualsiasi presa di posizione mediatica manco si trattasse di un “Ipse dixit”, o, peggio ancora di un “ex cathedra”. Par l’appunto, come una decisione papale, dello stesso tenore di quella a proposito dell’assassinio di Eluana. In altri termini, il padre della ragazza è un potenziale omicida. “Equivale a un assassinio sospendere il cibo e l’acqua”, parola del ministro della Sanità del Vaticano, Mons. Barragan. L’affermazione, certamente autorevole, in risposta alla posizione del Pg di inammissibilità del ricorso della Procura di Milano, è certamente un elemento di pressione sulla suprema corte riunita in camera di consiglio. Un’offensiva invasiva, per dire. “Giudici fermatevi, cosi uccidete Eluana” è, infatti, il titolo della “Stampa”, quotidiano che non diversamente da molti, dà uno spazio enorme alla posizione della Chiesa. Sulle prime pagine è dunque in atto una offensiva di parte, che soltanto un apparato mediatico come il nostro poteva enfatizzare omettendo le posizioni diverse, al di sopra della Cassazione, ben oltre la normale dialettica.

Nessun quotidiano italiano, per un ragione o per l’altra, di destra o di sinistra, laico o confessionale, è riuscito a trattenersi al di qua della linea della sobrietà, del confronto civile e, soprattutto, della consapevolezza che sui temi etici la posizione religiosa ha la stesso identico peso delle altre. A meno che sia il ministro della sanità vaticano il supremo decisore, al di sopra di famiglie, medici, giudici e, perché no, degli stessi mass media. Nel frattempo, su tutti o quasi i media italiani si ignorano le posizioni di Umberto Veronesi a proposito del testamento biologico (quando sarà votato sarà sempre troppo tardi!) o quelle di Ignazio Marino. Del resto, il silenzio assordante dei politici “laici”, nei due Poli, la dice lunga sul deficit di cultura laica e liberale denunciato più volte da questo giornale, dai valorosi radicali di Pannella e Bonino e da pochisimi altri.

Contemporaneamente, un’altra offensiva, questa volta preventiva, è stata lanciata dalla Chiesa contro Barack Obama, accusato di avere posizioni diverse, su aborto, staminali, ecc., rispetto a Bush. Ma è persino ovvio che questo nuovo Presidente Usa abbia idee distinte e distanti dal suo precedessore, anche su simili temi. Che fare? Una guerra religiosa? Ma va. E meno male che il teologo Vito Mancuso dell’Università San Raffaele ha respinto dogmatismi e crociate su tali argomenti: “Usare la parola omicidio nei confronti dei genitori mi sembra un gesto molto violento... L’ideale sarebbe avere il testamento biologico”. Appunto. Poco spazio è stato invece dedicato, et pur cause, alla notizia della tredicenne inglese che ha chiesto di non voler più vivere a causa di una chemioterapia che le ha danneggiato il cuore irrversibilmente e, dunque, rifiuta trapianti inutili e dannosi. Ebbene a questa Hannah Jones i medici prima e poi i giudici hanno risposto positivamente. “Lasciate che me ne vada in pace” ha sussurato ai suoi famigliari consenzienti. Non è quello che tutti noi vorremmo? Vivere e morire in pace. O è un assassinio/suicidio? Ma va.

martedì 11 novembre 2008

I sinistrati? Siamo noi.

Ieri sera, Gad Lerner ha condotto un’interessante puntata del suo show dedicata alla sinistra italiana, e allo stato di questa.
La puntata era appunto interessante, e ne ho seguito un po’; tra l’altro m’ha permesso di ascoltare un Bondi che, liberato da contesti in cui è costretto a fare il cantore del Cavaliere, è pure un interlocutore pacato e interessante.
Solo che…

Solo che il più giovane lì era appunto Lerner (classe 1954), e tutti stavano a rimirarsi il pisello parlando, essenzialmente, del passato.
L’analisi sui problemi della sinistra m’è parsa pure interessante (brava e moderata la giornalista del Manifesto), ma a mio avviso paga una distrazione su un problema sottostante: quello di una politica impegnata a discutere sempre e comunque del passato.

In questi giorni, stanno tutti a celebrare l’elezione del nuovo Messia alla guida degli Stati Uniti d’America, che a tutti piace perché è abbronzato, ha un bel sorriso ed è molto "giovane".
Ma da queste parti, a uno nato nel 1961 chi darebbe la possibilità di diventare Presidente della Repubblica?

E il problema è tutto qui: gli uomini si portano addietro il loro passato, e più invecchiano e più quel passato s’allunga, con il suo carico di errori, di odii, di occasioni mancate di cui vendicarsi; e mentre gli uomini continuano a cercare di rimediare al passato, il futuro non è più, e si perde il tempo nei dibattiti a chiedersi come mai la propria parte politica non è più in grado di parlare alla società, senza mai riflettere sul fatto che mentre la società cambiava, la propria parte politica continuava a ricordare i bei tempi della prima comunione.