Complice il lungo tempo durante il quale non ho aggiornato il blog, Matteo Renzi non ha mai finora fatto capolino su queste pagine.
Chi scrive lo ha sostenuto durante il suo primo scontro alle primarie contro l’establishment del PD; la seconda volta non aveva bisogno d’aiuto e già iniziavano a nascermi dei dubbi, dalla sua salita al soglio di Palazzo Chigi in poi ho trovato sempre più ragioni per non condividerlo, con il suo modo fanfarone di fare riforme che cambiano poco o niente e di non incidere sul vero cancro di questo Paese: l’ipertrofia pubblica e la conseguente folle spesa e tassazione.
Nondimeno, su questa vicenda del DDL Cirinnà sulle unioni civili sto molto rivalutando il nostro Presidente del Consiglio, e non per il contenuto del DDL che ovviamente condivido e anzi trovo scarso rispetto a una reale uguaglianza tra i cittadini, ma per la sua determinazione e il suo coraggio.
Non sono molti i Presidenti del Consiglio che in passato hanno deciso di scontentare qualcuno di molto potente la cui reazione può fare molto male: Matteo Renzi lo sta facendo, contro - tra l’altro – la Chiesa Cattolica, quell’organizzazione nefasta che però rappresenta la fede in cui Renzi si riconosce (non dimentichiamo che Renzi non è Spadolini, lui viene dall’Agesci, fa gli esercizi spirituali con la moglie e cose del genere...).
Bisogna riconoscere il coraggio, quando lo si vede, e questa volta ce n’è in abbondanza.
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(ebbene sì, sono tornati i captcha o come accidenti si chiamano; purtroppo ho dovuto metterli per bloccare una nuova ondata di spammer a luci rosse)