Berlusconi è uomo incline alle manie di grandezza, e si starà crogiolando al pensiero del fatto che, andato alle elezioni con la solita coda di scandali, polemiche, senza liste e collezionando figure caprine per una forza che vuole “governare”, è riuscito, praticamente da solo, a sbaragliare ancora una volta l’ennesima gioiosa macchina da guerra.
Ma quando avrà finito di crogiolarsi, s’accorgerà, spero, del disastro.
Ancora una volta s’è provata la sua incapacità, la sua antipoliticità. È stata sì una grandiosa vittoria di Silvio Berlusconi, ma una sconfitta politica del centrodestra.
Dopo sedici anni, la maggioranza del Paese è ancora priva di una organizzazione politica affidabile, in mano ai “dilettanti allo sbaraglio” di Corrado, capaci di non riuscire a presentare liste inattaccabili in Lombardia (dove governano più o meno da sedici anni) e in Lazio (dove la macchina degli ex AN avrebbe dovuto essere efficientissima), di lasciare la Puglia a quell’imbonitore di Vendola, passato indenne da una stagione vergognosa, e di farsi sfuggire la Liguria, che in realtà poteva essere conquistata se solo i capataz locali (Scajola et al.) non fossero lo strazio che sono.
Certo, una volta che hai vinto lo scudetto non stai a ricordare che qualche partita l’hai vinta per autorete dell’avversario, ma che il Piemonte sia un gentile omaggio di Beppe Grillo è innegabile.
E, per inciso, la Lega dilaga per davvero, mentre a sinistra l’Italia dei Malori e le Cinque stelle hanno assieme un consenso imbarazzante per forze destabilizzanti e sostanzialmente fasciste, una bella prospettiva per il futuro e per le riforme.
Sopra a tutto, però, c’è il problema di un soggetto politico che ha ancora bisogno del padre, il quale ha 73 anni e difficilmente parteciperà ad altre elezioni (ce l’ha ora la maggioranza per farsi eleggere Presidente della Repubblica?).
Quindi complimenti, ma festeggiamenti pochi, perché i problemi sono solo all’inizio.
condivido l'analisi
RispondiEliminaUltima nel senso che d'ora in poi vincerà sempre... Diciamo per almeno altre tre legislature.
RispondiEliminaNo, nel senso che secondo me la sua "carriera elettorale" è finita.
RispondiEliminaGiorgio Napolitano scade il 10 maggio 2013.
Invece, il 13 aprile 2013 scadono i cinque anni della XVI legislatura.
Solo che il Presidente della Repubblica non può sciogliere le camere negli ultimi sei mesi del suo mandato: lo dice la Costituzione.
E, così, è probabile che si dimetterà qualche mese prima, a meno che il cdx non abbia così tanto il vento in poppa da preferire di anticipare le elezioni politiche.
A quel punto, in entrambi i casi, Silvio Berlusconi avrebbe i numeri per essere eletto a 76 anni Presidente della Repubblica, chiudendo così la sua carriera.
Mh... Non mi sembri così giovane da non ricordare un simpatico ritornello:
RispondiElimina"Beato chi ci crede"
Caro Leppie,
RispondiEliminami inviti a ricordare un caposaldo della televisione di impegno civile degli anni ’70: “noi no”, spettacolo del sabato sera abbinato alla Lotteria Italia condotto dai Grandi Ufficiali della Repubblica Sandra Mondaini e Raimondo Vianello (nominati nel 1996, assieme a un’infornata di immagino rabbiosi intellettuali).
Ma io torno a dire: checché ne possa pensare il Silviuccio nostro, quando, a 83 anni, cesserà di fare il Presidente della Repubblica, tu credi che tornerà a fare campagne elettorali?
A proposito, quella sigla sembra quasi l’inno del Partito dell’Ammore! “beato chi ci crede, noi no non ci crediamo . . . noi baciandoci diciamo . .piru piru pirulì” :-)
No, aspetta.
RispondiEliminaBerlusconi vuole il plebiscito, perlomeno io parto da questo assioma.
Come presidente della Repubbica (diciamo "quello di ora") o come Presidente del Consiglio (che potrebbe essere un presidente della repubblica "americano" o "francese").
In ogni caso la durata, a mio parere, verrà ridotta.
E, sempre a mio parere, Berlusconi vuole anche la riconferma. Vuole sentirsi dire "m'avete scelto e mi riscegliete".
Io sono pronto a scommettere che non accetterà mai di fare il presidente della repubblica eletto dalle camere come è adesso.
Tutto può essere Leppie, ma il centrodestra non ha i numeri per modificare la Costituzione da solo senza il successivo passaggio referendario, quindi l'elezione diretta del Presidente e i conseguenti poteri di capo dell'esecutivo (alla francese o all'americana) mi paiono piuttosto improbabili...
RispondiEliminaGabibbo, io capisco che -come altri- hai deciso di sederti in riva al fiume ad aspettare che passi il cadavere del berlusconismo, prima di pensare -e soprattutto di proporre- la destra che vuoi.
RispondiEliminaMa secondo me fai in tempo a caderci dentro, nel fiume.