Ogni 1 dicembre si celebra, come sappiamo, la “World AIDS day”, giornata mondiale della lotta all’AIDS, occasione nella quale, un po’ come a Natale, tutti ci si sente più buoni e ci si lancia in declamazioni di sensibilità verso chi l’HIV se l’è già beccato, auspicando la scoperta di una cura… e dimenticando sistematicamente chi l’HIV potrebbe evitare di prenderselo.
A Milano, per esempio, una lodevole iniziativa è da tempo abbandonata nell’incuria municipale: il sistema delle macchine scambia siringhe, che permette di eliminare dalla circolazione siringhe potenzialmente infette (ah, poveri bimbi nei parchi!) e di evitare la trasmissione dell’HIV tra i cittadini tossicodipendenti.
Le posizioni proibizioniste e beghine della signora Moratti le conosciamo tutti, nondimeno non mi voglio arrendere all’idea che quella che una volta era la “metropoli europea” ne resti ostaggio, favorendo così la diffusione dell’HIV.
Per questo ho firmato e invito a firmare la petizione per la “riduzione del danno” da tossicodipendenza che i radicali propongono ai residenti milanesi.
Se avete un minuto, fate qualcosa di più di indossare un fiocchetto rosso una volta l’anno e andate su http://www.firmiamo.it/sign/petition/scambiasiringhe per sottoscrivere la petizione.
Anche se dei tossici non ve ne fregasse un accidente, pensate al costo economico e sociale che ogni contagio evitato permette di risparmiare: siate “egoisti”, e firmate.
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