Questa storia di Telecom è il classico ventilatore troppo vicino al mucchio di letame: man mano che il ventilatore muove la sua testa oscillante, il letame si solleva e va in tutte le direzioni.
Detto questo, l’articolo apparso su Repubblica e un commento apparso su l’Opinione mi offrono il destro per tre previsioni.
La prima è che, oltre agli schizzi, l’affaire Telecom non produrrà altro, perché troppi rischiano di macchiarsi.
La seconda è che – nonostante Repubblica – i diessini ne usciranno immacolati o quasi.
Repubblica fa dire a Tavaroli: “Fu un lavoraccio, l'inchiesta "Oak Fund". Per quel che poi ha scritto Cipriani nel dossier chiamato "Baffino", ora nelle mani della procura di Milano, i soldi hanno viaggiato nella pancia di trecento società in giro per l'Europa per poi approdare a Londra nel conto dell'Oak Fund, a cui erano interessati i fratelli Magnoni (Giorgio, Aldo e Ruggiero, vicepresidente della Lehman Brothers Europe) e dove avevano la firma Nicola Rossi e Piero Fassino.” Ma l’esito è scontato poiché Tavaroli continua e dice: “Queste cose le ho dette anche ai pm che mi hanno interrogato. Loro mi dicevano: non scriviamo i nomi nel verbale, diciamo "esponenti politici..."…”
Ecco, io non nutro necessariamente la convinzione che i soldi siano andati davvero ai diessini, ma non mi curo di questo, perché so che tanto non indagherà nessuno…
La terza, scontata, previsione è che finirà che – non potendo coinvolgere i diessini – il ventilatore schizzerà il nano malefico. Un modo per tirarlo dentro lo si trova sempre, e su l’Opinione ci viene accuratamente spiegato il come.
Nulla di nuovo sotto il sole…
poverino il nano malefico... poverino
RispondiEliminaEh, Calamar. Pensa che io stanotte non ci ho dormito... Pure se il post è stato scritto solo oggi.
RispondiEliminavisto?, anche voi vi commuovete per la sua sorte... vuol proprio dire che gli fanno ogni sorta di cattiveria a quel poveretto... ih ih ih :-)
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