Non si può restare insensibili al fascino dei gattini, anzi degli Space Cats!
mercoledì 30 marzo 2016
I gattini dello spazio
Non si può restare insensibili al fascino dei gattini, anzi degli Space Cats!
martedì 29 marzo 2016
Il vento di Danimarca, le bollette della luce e l’immobilismo del nostro Paese
Le turbine eoliche lungo la riva del Bønnerup Strand, Danimarca. Foto di Dirk Goldhahn, CC BY-SA 2.5 https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1013763 |
In realtà, a leggere bene, non tutto è oro ciò che riluce, e questo “spettacolare” risultato è ottenuto con la bolletta elettrica più costosa d’Europa ed è un risultato non costante, quindi con il solito problema di decidere che si fa quando cala il vento o quando ce n’è troppo e non sai come smaltire la corrente in eccesso.
Una cosa però è chiara: non è un caso che l’articolo non parli dell’Italia.
Altro che referendum sulle trivelle: in questo sciagurato Paese è un Vietnam per tutti: si tratti pure di pale eoliche, dighe, impianti geotermici o altro, per il partito del “verde non fare” il luogo dove installare è sempre un altro, le tecnologie sono sempre quelle sbagliate, c’è sempre qualcosa di meglio, c’è sempre una buona ragione per fermare tutto. Tanto l’elettricità la compriamo dalle centrali nucleari francesi (che io costruirei in Italia) o la produciamo bruciando il petrolio dei tagliagole: è così verde non prendersi mai nessuna responsabilità.
venerdì 25 marzo 2016
Momentaneamente politico... sì, da vent'anni.
Io non conosco Emanuele Fiano, non ho alcuna opinione su di lui, però questa campagna che gira da un po’ su Facebook mi dà l’allergia.
Giusto per essere semplici-semplici: quando uno è stato eletto consigliere comunale vent’anni or sono ed è parlamentare da dieci, forse potrebbe evitarsele uscite come “di professione architetto, momentaneamente politico”, così per un minimo di senso della misura.
Capisco, eh, che gli strateghi elettorali del consigliere-parlamentare-architetto-di-sinistra abbiamo altre idee sulle strategie di un politico, e quali idee siano mi pare pure semplice di intuire: una campagna per intercettare il voto sensibile alla demagogia gentista, quella dei sinistri che si sono spostati sui cinque stelle, una demagogia che odora di naftalina come un cappotto tirato fuori dopo vent'anni di armadio, forse perché la retorica è sempre quella degli anni novanta sulla società civile.
In ogni caso, no grazie caro architetto: quella domenica lì non mi vedranno al seggio.
venerdì 18 marzo 2016
Di froci, assassini, padri e un Paese che deve ancora crescere
Dopo il “meglio fascista che frocio” della nipote di un celebre fascista siamo al “meglio assassino psicopatico che frocio” del papà di un assassino psicopatico.
Siamo di fronte a un padre che si affaccia sull’orrore nella mente del figlio: nessuno di noi sa, al di là della retorica sempre in tasca quando non si è coinvolti, cosa direbbe, come reagirebbe, insomma ci vuole pietà anche con le parole.
Però, certe frasi sono indicative di tante cose, di quanto la cultura generale e le scale dei valori di questo Paese ne abbiano -per esempio- di ciotole di ovomaltina da mangiare per crescere e diventare adulte.
Siamo di fronte a un padre che si affaccia sull’orrore nella mente del figlio: nessuno di noi sa, al di là della retorica sempre in tasca quando non si è coinvolti, cosa direbbe, come reagirebbe, insomma ci vuole pietà anche con le parole.
Però, certe frasi sono indicative di tante cose, di quanto la cultura generale e le scale dei valori di questo Paese ne abbiano -per esempio- di ciotole di ovomaltina da mangiare per crescere e diventare adulte.
giovedì 17 marzo 2016
Venga a costruire un Ferrari Park da noi…
Dunque, qua e là per il mondo il licensing della Ferrari ha messo
a segno qualche colpo cedendo il marchio per la costruzione di parchi di
divertimento a tema.
Bello, bellissimo.
Poi c’è sempre qualcuno che si chiede «Ma come, lo fai a Dubai, lo fai a Barcellona, e non lo fai a Maranello?»
La risposta giusta è: «e
che, siamo matti?».
Per costruire un Ferrari Park a Maranello come in qualunque
altra località d’Italia ci avrebbero impiegato ALMENO quindici anni,
contrastati dai “no-cavallino” (forse tifosi della Laborghini), dai difensori
delle zanzare delle risaie, da chi si sarebbe opposto a un nuovo svincolo per
portare i turisti, dalla necessità di corrompere sciamo di parassiti per
ottenere “quel timbro”, cui sarebbe seguito qualche PM rosso che con la scusa
del "controllo di legalità" avrebbe sequestrato i cantieri e fatto
fallire il costruttore... no, proprio,
solo un matto ci proverebbe...
everywhere, but Italy
lunedì 7 marzo 2016
La militanza politica, ultima frontiera della malattia mentale...
Militanti che, dopo essersi dati fuoco sulla pubblica piazza
per ogni scontrino mancante, si lasciano cadere sulle spalle una brutta storia
di possibili intercettazioni di posta elettronica ai danni di parlamentari
della Repubblica che sarebbe stata perpetrata da una specie di SPECTRE che
controlla de facto un intero partito.
Militanti che godono per una selezione dei candidati alle elezioni fatta su numeri sempre minori, e con la partecipazione alle primarie di gente che scopre l’entusiasmo civico venti minuti prima, magari non conoscendo né i candidati né la lingua del Paese alla selezione dei cui candidati elettorali partecipa.
Militanti che godono del fatto di non avere alcuna voce in capitolo nella selezione di alcunché, appaltata alle schermaglie tra un signore un tempo molto brillante e purtroppo oggi in declino e una mandria di minus habens civili e della politica, gente che nel mondo reale sarebbe impresentabile persino alla bocciofila e che invece fa il leader di partito.
Ci pensi bene, e capisci che neppure le droghe pesanti sono così dannose per il cervello come le tessere di partito.
mercoledì 2 marzo 2016
Maternità surrogata: un bambino in più per me è una buona notizia.
Il mio punto di partenza è che ogni bambino che nasce in più è una buona notizia. Finché quella nascita non è figlia del caso ma di una ricerca e di un progetto, per me è una buona notizia.
Alcuni pongono un problema diverso, quello delle donne che accettano di condurre la gravidanza.
Ci sono molti casi in cui è fatto per “convinzione”, perché stai offrendo una possibilità a persone che ami e che per le più diverse vicende della vita non potrebbero fare altrimenti, o perché ci credi per motivi “ideologici” (anche i motivi etici sono ideologici), tutte ragioni che ognuno valuta dal punto di vista delle proprie convinzioni e della propria esperienza di vita e che però per me vogliono dire una scelta generosa.
Ci sono, sicuramente persone che lo fanno per denaro; lo fanno perché ne hanno veramente bisogno o perché per loro è un modo come un altro per avere un reddito in un certo momento della propria vita.
Nel primo caso sono addolorato, perché immagino che ci sia sofferenza, che la scelta non sia convinta e che tutto quanto (per usare un eufemismo) non sarà “vissuto bene”, ma non ci sto a dire che “la colpa” è degli aspiranti genitori: le donne che si trovano in questa situazione, si trovano in questa situazione a prescindere dalla possibilità di una maternità surrogata.
Gli aspiranti genitori non sono dei mecenati, ma neppure degli assassini come vengono dipinti; in loro assenza ci sarebbero solo un bambino in meno e una donna comunque disperata, forse anche più disperata.
Sulle donne che lo fanno senza essere costrette, solo per avere un reddito in un certo momento della propria vita, beh sì la cosa mi lascia perplesso, ma non riesco a giudicarle: nessuno conosce la strada percorsa dal prossimo, nessuno può giudicare.
Nelle discussioni su questo tema cerco di non fare propaganda, perché queste sono cose serie, non le sciocchezze della politica nostrana: al netto di tutti i dubbi e di tutte le domande che mi pongo pure io per me ogni maternità surrogata vuol comunque dire un bambino in più, un’anima che sarà amata e che potrà restituire quell’amore da adulta, in questo mondo così strano e dolente.
Alcuni pongono un problema diverso, quello delle donne che accettano di condurre la gravidanza.
Ci sono molti casi in cui è fatto per “convinzione”, perché stai offrendo una possibilità a persone che ami e che per le più diverse vicende della vita non potrebbero fare altrimenti, o perché ci credi per motivi “ideologici” (anche i motivi etici sono ideologici), tutte ragioni che ognuno valuta dal punto di vista delle proprie convinzioni e della propria esperienza di vita e che però per me vogliono dire una scelta generosa.
Ci sono, sicuramente persone che lo fanno per denaro; lo fanno perché ne hanno veramente bisogno o perché per loro è un modo come un altro per avere un reddito in un certo momento della propria vita.
Nel primo caso sono addolorato, perché immagino che ci sia sofferenza, che la scelta non sia convinta e che tutto quanto (per usare un eufemismo) non sarà “vissuto bene”, ma non ci sto a dire che “la colpa” è degli aspiranti genitori: le donne che si trovano in questa situazione, si trovano in questa situazione a prescindere dalla possibilità di una maternità surrogata.
Gli aspiranti genitori non sono dei mecenati, ma neppure degli assassini come vengono dipinti; in loro assenza ci sarebbero solo un bambino in meno e una donna comunque disperata, forse anche più disperata.
Sulle donne che lo fanno senza essere costrette, solo per avere un reddito in un certo momento della propria vita, beh sì la cosa mi lascia perplesso, ma non riesco a giudicarle: nessuno conosce la strada percorsa dal prossimo, nessuno può giudicare.
Nelle discussioni su questo tema cerco di non fare propaganda, perché queste sono cose serie, non le sciocchezze della politica nostrana: al netto di tutti i dubbi e di tutte le domande che mi pongo pure io per me ogni maternità surrogata vuol comunque dire un bambino in più, un’anima che sarà amata e che potrà restituire quell’amore da adulta, in questo mondo così strano e dolente.